Viaggio d’incanti
 

Eremita errante in acque
D’inchiostro, navigo vascelli di carta ed
In torbide acque il Nautilus il passo
Ha ostacolato. Errando per terre un branco
Ho incontrato, Brigliadoro di Orlando fu il fido
Destriero e Bucefalo del grande Alessandro.
In oriente le invisibil città del Kubilai ho visitato.
La barbarie dell’uomo, lo sterminio di tanti ed
Infine il dolore di un padre, che come foglie
D’autunno amici ha visto cadere, ed un altro
Che al male un volto ha donato.
Errante ed eremita, difesa da quattro mura,
Il mondo ed il tempo ho attraversato.
Ho viaggiato là dove un battito d’ali
Di ferro non può arrivare.
Un passo poetico o un verso romanzo
Il mio prossimo viaggio d’incanti.
 
 
 
 
 
 
 
 















 
 
 
 
 

Note autrice…
Uso l’espressione eremita errante perché nonostante non mi muova e rimanga in casa leggendo riesco a viaggiare nel modo dello scrittore/poeta.
Quando parlo dello sterminio mi riferisco al romanzo, se così posso definirlo, di Levi “Se fossi un uomo”
L’uomo che ha perso il figlio è Ungaretti (trovo la raccolta “Il Dolore” molto suggestiva ed emozionante) che vede morire i soldati durante la guerra (poesia “Soldati”), infine l’uomo che al male ha dato un volto è Montale (“Spesso il male di vivere ho incontrato”), le ali di ferro è una metonimia riferita all’aereo che non può portare un viaggiatore in questi magnifici mondi, che solo la letteratura può mostrare.
*Spazio pubblicità personale: sarei felice se passate a leggere altre cosucce da me scritte, magari poesie*
Ringrazio di cuore chi legge e chi commenta, sperando lo farete.
 
Campagna pro