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Autore: Georgia Freya Hydref    19/01/2011    1 recensioni
"Nill.
Sospirò profondamente e ritornò con l’attenzione alla sua pistola. Era terribilmente sbagliato pensare a lei, come lo era guardarla.Sapeva che era sbagliato, il suo mondo non era fatto di gentilezza ma di odio che puzzava di sangue. Quasi ringhiò. Si odiava, odiava l’abominio che era, odiava essere un mostro."
:) One-shot su Heine, Nill e Bado... Spero vi piaccia
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prima One-Shot! Yeah! Ho cambiato un pochino il carattere di Heine, spero vi piaccia! Un saluto LaJochan! :)

Un Angolo di PARADISO


Heine stava seduto sotto un’arcata luminosa. Da lì la luce rivelava il momento della giornata, il tramonto.
Staccò un attimo gli occhi dalla sua  pistola, era tutta la mattina che la lucidava con attenzione
La luce che penetrava dalla finestra era color zafferano, brillante.
Gli sfuggì un sorriso. A Nill piace tanto questo momento della giornata, si trovò a pensare.
Già.
Nill.
Sospirò profondamente e ritornò con l’attenzione alla sua pistola. Era terribilmente sbagliato pensare a lei, come lo era guardarla.Sapeva che era sbagliato, il suo mondo non era fatto di gentilezza  ma di odio che puzzava di sangue. Quasi ringhiò. Si odiava, odiava l’abominio che era, odiava essere un mostro.
-Non pensi sia pulita?- una voce rauca lo allontanò ferocemente dai suoi pensieri.
Bado era fermo, appoggiato allo stipite del portone. Sul suo volto scintillò un sorriso carico di sarcasmo.
“Oh, no.” Heine scosse la testa .
-Sempre felice di vedermi, vero? Ah, lo so.. del resto la mia presenza è sempre gradita!-
-Bado…per favore… oggi non è giornata.-
-Mica sono venuto per te! Sto aspettando Nill, dobbiamo andare a fare la spesa- appena sentì il nome del suo angelo uscire da quelle labbra alla nicotina, si sentì svenire.
Quando si girò verso il rosso, lo trucidò con lo sguardo. –Tu cosa…? Con Nill?- a Bado non sfuggì quella nota avvelenata.
-Sì Nill, ti ricordi? Quella ragazzina di quasi 15 anni, biondina, timida e dalle ali bianche-
-So chi è! La domanda è perché tu con lei! Non ci può andare con Naoto?-
-Ehi ehi, fratellone non iniziare ad essere iperprotettivo! Andiamo solo a fare la spesa al mercato! Non la violento mica! - si avvicinò e mise una mano sulla spalla all’albino.
-Forse..- ammiccò Bado uscendo dalla chiesa. Heine registrò ogni singola parola nel cervello.  FORSE.
Si alzò di scatto e agguantò Bado con una tale forza da farlo cadere a terra. –Ah Cazz! Dico sei impazzito?-
-Bastardo!- gridò Heine puntandogli la pistola alla tempia –Prova a torcere un capello a Nill e ti giuro che l’ultima cosa che vedrai sarà il tuo pacchettò di sigarette schiacciato sotto i miei anfibi. Claro?- la sua voce era ricca di cianuro.
-Ho capito! Alzati idiota, sei pesante!-
Bado si ricompose , fissò Heine con odio e con un sorriso sornione gli fece il dito medio ed uscì.

 

Nill entrò in chiesa pochi minuti dopo Bado. Aveva un sorriso dolce, come solo lei poteva fare. Scivolò silenziosamente tra le navate della chiesa e arrivò alla spalle di Heine.
-Nill!- la sorprese lui. La ragazza fece una faccia indignata, i suoi occhi dicevano “come hai fatto a scoprirmi?”
Lui sorrise, un lusso riservato solo a lei. –Non mi imbrogli più, piccola. Mi hai spaventato una volta. Ho imparato la lezione- Lei scosse la testa con veemenza, valorizzando il NO. Poi fece il giro su se stessa facendogli vedere il vestito nuovo.
-Ti sta d’incanto!- “come tutto” pensò tra se.
Nill fece un leggero inchino, come per ringraziarlo. –Prego- rispose lui e si alzò.
Era davvero bella, pensò. Il suo angelo caduto dal firmamento per aiutarlo ad uscire dal suo inferno, dal suo odio e dal suo mondo insanguinato.
Lei lo fissava ancora e lui non capiva perché. –Nill… c’è qualcosa che non va? Se non vuoi andare con Bado basta dirl-
Nill gli si era fatta vicina e delicatamente aveva fatto scivolare le sue mani dietro la testa del ragazzo, gli accarezzavano i capelli albini quasi avesse paura di fargli male. Ma lui avrebbe voluto provare sempre quel tipo di dolore. Il viso della ragazza si fece rosso, sospirò e, come mossa da una forza nuova, gli si avvicinò di più. Le labbra sfiorarono quelle di Heine, timide. Lui rimase quasi impietrito e si lasciava guidare dal suo piccolo angelo.
Il bacio si fece più deciso, ora si sentiva il bisogno nei loro occhi, nei loro gesti. Heine la lasciò andare con riluttanza.
-Ora devi andare.- la voce gli si era fatta roca e bassa. Nill arrossì. Poi quando fece per andarsene sentì una mano tenerle il polso.
Prima  che potesse capire qualcosa, le labbra di Heine accarezzavano le sue. –Ci vediamo dopo- sussurrò.
Forse era davvero sbagliato, quello che stava facendo ma  alla fine si disse: anche i demoni meritano un angolo di paradiso ed io ho già il mio.

  
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