ゲーム
La vita è
divertente; se non lo fosse che gioco sarebbe?
Credono in questo quei due
gemelli che, sorridendo, camminano mano nella mano in quella massa di
cadaveri
e feriti.
Le scarpette da bambini cercano
di evitare le pozze di sangue, accerchiandole agilmente.
Sembra una danza divertente;
tutti gli spari, tutte le urla, sono coperte dalla risata cristallina
di due
fratelli. Sembrano quasi estranei a quel contesto.
Ci sono due occhioni blu
terrorizzati a fissarli, un bambino non si diverte a questo gioco; non
ha
importanza, basta semplicemente uscire dal girotondo. Il rumore sordo
dello
sparo si perde tra le urla dei feriti, la pallottola che perfora la
tempia
finisce abbandonata tra le tante. Gli occhi azzurri si spengono in
qualche
secondo; anche i loro si sono spenti, ma molto tempo prima. Gretel si
ferma
indecisa a pochi passi dal corpo del bambino, ma Hansel la tira via per
riprende quella danza della morte. Non si deve provare compassione
nemmeno per
i bambini, è vietato dalle regole del gioco. Non si
può provare rimorso né pietà,
lì tutto ciò non deve esistere. Gretel sorride di
nuovo a quegli occhi così
simili ai suoi; è ritornata a quella serata di molti anni
fa, quando era ancora
il fratellone ed aveva impugnato
l’accetta per primo.
Fa una piroetta sparando una
risma di proiettili contro le persone agonizzanti a terra; per un
attimo, uno
soltanto, si rivede ancora li a terra, in ginocchio a baciare la sua
copia, tra
i corpi morti dei loro vecchi padroni. Quel bacio così
proibito aveva avuto il
gusto soave della libertà. E del sangue.
Ora non ci sarà più
nessuno all’infuori di noi, ci saremo solo tu ed
io, per sempre.