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Autore: LittleMonster    19/01/2011    15 recensioni
Scoprirete tutto leggendo...
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It's Dinner Time...




“La cena è pronta”
“Arrivo mamma” rispose Claire. Spense il computer, dopodiché si alzò dalla propria sedia e, avvicinatasi alla porta, l’apri.
Il corridoio era completamente buio; l’unica luce che penetrava attraverso le grandi finestre era il leggero chiarore della luna. Claire non riusciva a trovare l’interruttore, cosi decise di percorrere il corridoio avvolta dall’oscurità.
Rivolgendo lo sguardo verso i quadri che si trovavano sulle pareti e che raffiguravano i suoi predecessori, la ragazza si accorse che sembravano assumere  espressioni differenti quando le tenebre coprivano  la luna, mentre riacquistavano le loro vere sembianze una volta che quella palla luminosa non veniva eclissata dalle nuvole.
Sulla destra, la nonna di sua madre, presentava un dolce sorriso; sorriso che si trasformava in un ghigno scolpito sul volto a causa del buio.
Andando avanti, il padre di suo padre, sembrava piangere lacrime di sangue che in realtà non erano altro che macchie di vernice rossa che per errore erano cadute sul quadro e che ancora, forse per negligenza o per mancanza di mezzi, non erano state rimosse.
E ancora, sua nonna che mangiava una mela rossa, dava l’impressione di gustare un cuore che, a giudicare dall’espressione di soddisfazione e godimento, sembrava gradire.
Arrivò davanti alla camera del fratello. Bussò una volta. Poi due. Invece di bussarne una terza, apri la porta insolitamente aperta. Si girò intorno. Marc non c’era.
“Mamma, dov’è Marc? Non è né in camera sua né in bagno” chiese entrando nella sala da pranzo.
“E’ andato a mangiare da Stefano” spiegò la madre mentre tirava fuori dal forno quello che a Claire sembrò un tacchino.
“Ah, ok” rispose la ragazza rassicurata. Cominciò a girare per la sala, quando si rese conto di essere felice che per quella sera i suoi genitori avrebbero avuto occhi solo per lei, non dovendo prestare attenzione anche al fratello. “E cosa mangiamo stasera?”
“Questo splendido tacchino, è da oggi pomeriggio che lo sto cucinando”. La mamma sorrise alla figlia. “perché non ti accomodi a tavola? Tuo padre dovrebbe arrivare entro breve”.
Claire si sedette. Davanti a lei, fuori sul balcone, intravide una lamina appuntita. Inarcò le sopracciglia e, dopo aver spostato lo sguardo per vedere meglio, si accorse che era un’ascia e che presentava un insolito liquido rosso sull’apice.
“Che cos’è mamma quella cosa fuori?”
“L’ho usata per ammazzare il tacchino” spiegò il padre entrando nella sala da pranzo e asciugandosi le mani che sporcarono di rosso il tovagliolo che aveva utilizzato per asciugarsele, dopodiché le dette un bacio sulla fronte.
Il piatto fu servito.
Claire ebbe l’onore di assaggiare per prima il pasto che le sembrò squisito ma pensò avesse un sapore strano.
“Delizioso” commentò dopo essersi riempita la bocca. “Peccato che Marc non possa gustarlo”.
“Non ti preoccupare” rispose la madre premurosamente “gliene lasceremo un po’”.
Dopo aver riabbassato lo sguardo, Claire trovò nel suo piatto un’unghia. Inorridita, spostò l’ammasso di carne che si trovava in un lato del piatto per accorgersi che attaccato, vi era un dito; di sicuro non quello di un tacchino.
Senti lo stomaco chiudersi e la bocca farsi amara per  il disgusto. Guardò i suoi genitori che si erano messi a ridere diabolicamente e chiese “Che cos’è questo?”. Non ricevette risposta. “Cos’è questo?” gridò con voce strozzata.
La mamma prese il dito dal piatto della figlia e cominciò a morderlo mentre il padre continuava a piegarsi in due dalle risate.
“Dov’è Marc?” si alzò di scatto dalla sedia. In terra, dietro di lei, c’era un piede umano di un insolito colore bianco, che sembrava imputridito. Dopo un metro, ve n’era un altro. Tutti quei pezzi di corpo umano formavano un percorso che continuava all’interno della cucina che si trovava proprio dietro alla sua sedia. Senti lo stomaco sottosopra e le guance rigate dalle lacrime che continuavano a scenderle senza sosta.
Entrata nella cucina trovò un orecchio sopra i fornelli e un biglietto che suggeriva di aprire lo sportello sovrastante. Non voleva. Non voleva sapere cosa c’era dentro.
“Tesoro, perché non lo apri?” chiese la madre con un ghigno. “C’è una sorpresa dentro”.
Claire si voltò nuovamente verso lo sportello sperando che quello fosse un sogno e che una volta apertolo si sarebbe svegliata; cosi lo spalancò. Rimase senza fiato in gola. Le lacrime cessarono di scenderle dagli occhi mentre sul suo volto prese il sopravvento un’ espressione gelata. I suoi occhi si ingrandirono e al loro interno si rispecchiò ciò che lei stava vedendo.
La bocca del fratello era aperta e mostrava i denti e le gengive insanguinati. I suoi occhi sembravano implorare pietà a che di pietà per lui non ne aveva avuta. Il naso era stato staccato, mentre sulle guance erano presenti graffi profondi sui quali il sangue si era mescolato al pus e avevano formato insieme delle croste. Quello che le fece più di tutti provare disgusto però fu vedere la faccia priva della pelle.
La testa cadde dal ripiano su cui era appoggiata, per rotolare e finire accanto ai suoi piedi.
Claire non resistette e vomitò la parte del fratello che aveva precedentemente definito “deliziosa”.
L’ultima cosa che udi furono le risate dei suoi genitori, l’ultima cosa che ebbe l’opportunità di vedere fu la testa del fratello in terra proprio accanto alla sua, dopodiché tutto si fece buio.  


NOTA: Questa è la mia prima storia horror, quindi siate buoni please! L'ho scritta in classe durante un'ora di lezione ... non prendete esempio da me XD
Spero che sia di vostro gradimento, facendomelo notare lasciando un commentino; non importa che sia troppo lungo, bastano due paroline!
Vi prego di scrivere un commento anche se non dovesse piacervi, in modo che io possa correggere eventuali incorrettezze.
Allora buona lettura ^^
Puss Puss
LittleMonster
   
 
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