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Autore: Sciarpata di verde    20/01/2011    9 recensioni
Un'altra BenxGwen! una delle mie solite... spero vi piaccia ^^. direttamente dalla mini-cameretta di Laura, nata da un momento di pura pazzia, ecco a voi "Quel giorno come tanti"!!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno, come tanti altri, mi stavo recando a casa di Ben per le solite ripetizioni. Camminavo. Tranquilla. Senza alcun peso. D’altronde, che peso dovrei mai avere? Nessuno. Appunto…

Comunque, arrivai alla fatidica casa di mio cugino. Bussai alla porta. Mi aprì Ben. Insolitamente sorrideva a trentacinque denti. Insolito si: perché di solito Ben mi saluta normalmente con un leggero sorriso di benvenuto. Quella volta no, non fu così. Strano, davvero strano. Ok, non mi sono applicata più di tanto all’insolito saluto ed entrai come sempre in casa. Notai per pura casualità che regnava in casa un insolito silenzio. Strano, davvero strano. Quel giorno mi sembrava tutto troppo strano e insolito! Un motivo doveva esserci? Beh, come sempre ignorai questi miei pensieri e non ci badai più di tanto. Comodamente mi sedetti sul divano.

- zia Sandra? – domandai a Ben.

- è uscita con mio padre… sai: spese improvvise per una cena di domani… -

- capisco… - cominciai a prendere il libro dalla mia borsa – allora, oggi ripetiamo qualche teorema di geometria, ok? –

- agli ordini. – prese anche lui il libro di matematica e lo aprì alla mia stessa pagina.

Cominciai a spiegare un teorema. Passarono svariati minuti quando poi mi accorsi che Ben non era del tutto concentrato.

- ehi, Ben! Mi stai ascoltando? – gli passai una mano d’avanti agli occhi.

- si, ti ascolto. Continua… - disse con voce bassa e calda.

- ok… - l’accontentai un po’ titubante sul suo sguardo: profondo, intenso, quasi malizioso e furbetto, quello sguardo che aveva anche la scorsa volta, e i suoi occhi passavano velocemente dai miei occhi a tutto il resto del mio corpo per poi tornare altrettanto velocemente ai miei occhi.

Ripresi senza farci caso a spiegare, ma quell’espressione mi metteva a disagio e così mi fermai ulteriormente per avere chiarimenti.

- insomma! Anche ieri mi guardavi in questo modo strano. Ma che hai? Ho qualcosa in faccia?? Mi sono vestita male sta mattina? Stai cercando una scusa per poter criticare il mio corpo quasi anoressico e quasi (e dico “quasi”) senza forme?! No perché se è così dimmelo adesso così la smetti di distrarmi! – mi arrabbiai intrecciando le braccia al petto.

Lui mi guardò prima stupito, poi tornò al solito sguardo e mi disse:- credi davvero che io ti stia guardando per prenderti in giro o perché sei senza forme? – sta volta gli si dipinse un mezzo ghigno sulle labbra.

- beh… credo di si, onestamente. Fino ad oggi non facevi altro! –

- ma gli altri giorni non ti trovavo… - si fermò prima di terminare la frase.

- mm…?? – lo incitai a continuare dato che non avevo idea di cosa mi volesse dire.

- così eccitante… -

A quelle parole strabuzzai gli occhi. Non era mai successo che una persona dicesse cose del genere alla propria cugina. Ma soprattutto che Ben potesse dirle a me! Inizialmente pensai stesse scherzando e mi misi a ridere quasi lacrimando.

- smettila di scherzare, burlone che non sei altro! Tu non saresti capace di dire cose del genere nemmeno se ti trovassi davanti una modella in bikini! –

Sta volta era lui quello sorpreso.

- perché una persona non dovrebbe trovarti eccitante? –

- beh perché eccitante è sinonimo di sexy o vestita in maniera tale da suscitare interesse da parte di altre persone verso il proprio corpo. Ed io, ma soprattutto vestita così, non sono per niente eccitante! – sorrisi per la banalità della cosa.

- tu per me lo sei lo stesso… - si era avvicinato pericolosamente a me ed io non me ne ero manco accorta. Era a 4 centimetri di distanza da me, e quando me ne accorsi, sentii le guance colorarsi di rosso.

Aveva cambiato posizione: ora era seduto quasi lateralmente in maniera tale da guardarmi dritto in faccia.

- sinceramente… non trovo nulla nel tuo vestiario in questo momento che non ti renda eccitante… - e detto questo passò un dito lungo il mio fianco delineandolo. Mi percorse un brivido. Ok, lo ammetto… forse non ero proprio vestita come al solito: avevo un vestito un po’ aderente senza maniche e senza alcuna bretellina non troppo corto di colore nero e con dei bottoncini sui lati che ovviamente non servivano ad aprire il vestito, un pantacollant nero sotto abbastanza doppio considerato il freddo di quella sera, le scarpe con un tacco non troppo alto e semplice, ed infine un copri spalle sempre nero che avevo comprato apposta per coprire tutta la parte che il vestito scopriva. In sintesi, non avevo alcuna parte del corpo scoperta. In sintesi, non ero eccitante! Vi spiego anche perché ero vestita in quel modo: subito dopo aver fatto un paio d’ore di ripetizione con Ben, avrei dovuto partecipare ad un funerale insieme ai miei genitori, ed è per questo che ero vestita tutta di nero.

- Ben, è un vestito adatto ad un funerale! Se fosse stato “eccitante”, non lo avrei mai e poi mai comprato ed indossato! –

A quelle parole lui si avvicinò ulteriormente facendomi indietreggiare ed infine cadere stesa sul divano. In quel momento cominciai ad avere davvero paura di quello che poteva farmi.

- si, ma questo vestito è abbastanza aderente da far notare bene le tue forme… - si leccò il labbro con quel ghigno maligno e lo sguardo perverso.

In quel momento stranamente mi venne in mente la canzone di Tiziano Ferro, Xverso. Beh, ci azzeccava come colonna sonora in quel momento!

- Ben, mi stai facendo paura! Alzati, su! – cercai di spingerlo ma lui non si smuoveva.

- sai… se tu non fossi mia cugina, ti strapperei i vestiti da dosso in questo momento – e dicendo questo mi leccò un orecchio facendomi rabbrividire forse per paura o semplicemente perché nessuno l’aveva mai fatto in vita mia oppure perché mi faceva ribrezzo… sinceramente non so quale delle sensazioni mi stava sovrastando di più!

Avevo cominciato a tremare e probabilmente lui l’aveva capito.

Poi sentii Ben inspirare profondamente per poi bisbigliarmi all’orecchio:- il tuo profumo mi fa impazzire… -

- Ben… p-piantala! Non sono… in vena di scherzi… per favore… sembri alquanto ridicolo… su, alzati! – quasi mi venne da ridere… non so perché!

- e chi sta scherzando? – continuò con la sua voce calda e profonda.

In quel momento scoprii che quella voce mi stava piacendo, e anche troppo.

Mi stava catturando nella sua tela ed io ci stavo cadendo in pieno.

Adesso lui era definitivamente sopra di me e si muoveva con movimenti lenti e sensuali che quasi mi stavano incantando. Mi accarezzava delicatamente tutto il corpo. Poi si fermò vicino a parti che non avrebbe dovuto toccare e mi sussurrò:- e se io me ne fregassi del fatto che sei mia cugina? Mmm… l’idea non è intrigante? – ghignò ulteriormente baciandomi sulla guancia – ho deciso! Ho deciso che sei troppo bella in questo momento per poterti ignorare. Ho cercato sempre di ignorare il fatto che tu ai miei occhi fossi stupenda, e cercavo di non pensarti continuando a prenderti in giro. Ma tu… mi tenti troppo. –

- B-Ben… basta! Lo stai facendo solo per pure reazione ormonale… -

- forse tu non ti sei resa bene conto di come ti guardo ogni volta che ti giri, ogni volta che vieni a casa mia per le ripetizioni, ogni volta che fai qualcosa, io sono li a guardarti da lontano e a sperare che tu mi notassi come ti ho notata io. Forse tu non ti sei resa conto che io ti amo! – sussurrò con voce roca ed emozionata per avermi appena confessato i suoi sentimenti – e forse non ti sei resa conto che io ti voglio! – soffiò nel mio orecchio. Ormai io ero decisamente andata! Dopo una tale rivelazione credo di non aver respirato per ben 10 minuti buoni e forse si era anche fermato il mio battito cardiaco perché non lo sentivo davvero. Ripresi coscienza solo quando trovai mio cugino appiccicato alle mie labbra come una ventosa. Nemmeno il tempo di rendermi conto che ci stavamo baciando quando sento immediatamente la sua lingua cercare di entrare nella mia bocca. A quel contatto io mi sentivo come imprigionata. Non riuscivo a liberarmi. Lo spingevo, cercavo addirittura di fargli del male pur di allontanarlo, ma lui non si arrendeva, e resisteva. Poi finalmente riuscii a buttarlo per aria e a riprendere almeno fiato!

Affannosamente commentai:- Ben… smettila di dare ascolto ai tuoi stupidi ormoni da adolescente e fa un po’ il serio! –

- ah, adesso sarebbero i miei ormoni, eh? Ultime notizie: ti amo da ben prima che io diventassi adolescente, e me ne sono reso conto in vacanza, durante quella bellissima vacanza passata a fare l’eroe con te e il nonno. Cosa centrano gli ormoni??! – si arrabbiò quasi.

- oh… d-davvero? – chiesi imbarazzata. Lui come risposta annuì solamente.

- e proprio così dovevi farmelo scoprire?? – sta volta ero io quella arrabbiata – non potevi invitarmi ad uscire come tutte le coppie normali?? –

- Gwen, a parte il fatto che noi non saremo mai stati una coppia normale… e poi non sono riuscito a concentrarmi quando ti ho vista tutta vestita elegante… sexy… -

- ma dove vedi il “sexy”??? – cercai di allontanarmi. Lui fece spallucce e sorrise dicendo:- sarà che sono innamorato o, come dici tu, sono gli ormoni, ma tu oggi sei più bella del solito per me - si avvicinò gattonando sul divano.

Ero davvero spaventata in quel momento: noi due soli, in una casa che possiede ben 2 camere da letto, entrambi decisamente sconvolti, lui, diciamo così, “innamorato” ed io che per mia sfortuna non riesco a resistere a quei suoi sguardi e a quei sorrisetti e… a quella voce profonda… ok, la situazione stava decisamente precipitando, dovevo fare qualcosa per distrarlo… e magari distrarre anche me!

Mi alzai dal sofà sorridendo molto falsamente e mi avviai verso la cucina dicendo:- ehm… forse è meglio che io prende qualcosa da mangiare, magari la cucino io… oppure no, visto che non so fare granché… va beh, vedrò cosa c’è di là – entrai nella stanza. Aprii la prima credenza che trovai esplorando e cercando qualcosa che non sapevo nemmeno io cosa fosse. Esploravo ma non guardavo davvero, ero troppo distratta dalla continua apparizione nella mia testa di Ben sopra di me che mi bacia, mi tocca, mi sussurra… insomma, di Ben. Passarono pochissimi minuti ed io stavo ancora cercando il nulla. Senza sentirlo arrivare,  mio cugino mi abbracciò da dietro spaventandomi a tal punto da farmi cadere di mano tutti gli oggetti della credenza e da farmi gemere di sorpresa. Il suo mento appoggiato sulla mia spalla mi costrinse a incurvare la testa dall’altra parte. Ma il suo respiro lo sentivo bene, troppo bene. Avvampai. Lo sentivo caldo sulla pelle e sentivo che stavo di nuovo tremando, ma non di freddo.

- perché tremi? – mi soffiò nell’orecchio con la sua bellissima voce profonda e calda.

- n-non… non lo so… nemmeno io – balbettai chiudendo gli occhi per evitare di guardarlo.

Lo sentii baciarmi il collo, e ad ogni bacio nasceva un brivido sempre più forte. Non rispondevo più di me stessa, non riuscivo a sopportare tutto quello.

- ti prego, smettila! – gli urlai quasi.

- perché dovrei smetterla? – appena finì la frase mi girò verso di lui e mi intrappolò tra lui e il muro.

Mi baciò appassionatamente. Io alla fine mi arresi e lo lasciai fare. Dopo avermi accarezzato per un po’, mi prese di peso e mi portò in camera sua.

Ma anche no!! Io non sono pronta! Non voglio! Voglio andare via!! Pensavo e mi ripetevo.

Ormai però mi aveva ipnotizzata… ma non era giusto! Non è valido! Lui ha quello… quello sguardo così seducente! E quel sorrisetto così… uffa! Non vale! Non è valido! Voglio un avvocato!

Insomma ci ritrovammo sul suo letto non so come…

Per prima cosa mi sfilò il copri spalle che… credo abbia odiato per tutta la serata!

Io ormai mi ero fatta prendere troppo dalla situazione e avevo cominciato anche io a sbottonargli quella stupenda camicetta che gli avevo regalato a Natale e che, ovviamente, gli stava divinamente. Lui cercò in tutti i modi di sfilarmi il vestito… invano.

Si fermò affannando. Mi guardò dall’alto e mi disse:- ma come si apre sto vestito?! – io risi.

- così, stupido! – gli mostrai la zip del vestito, sorridente.

- aah… io ero convinto che si aprisse con i bottoni… - si imbarazzò.

- inizialmente anche io… poi ho visto la cerniera. –

- capisco… è complicato quanto la sua padrona… - mi guardò con quello sguardo furbetto che mi piaceva tanto – allora, dov’eravamo rimasti? – ghignò cominciando di nuovo a sfilarmi i vestiti.

Io dalla vergogna mi coprii il viso arrossito.

- perché ti copri? –

- perché mi guardi così… -

- e allora? –

- e mi imbarazzo! –

Lui rise. – Ma di che ti vergogni? Sono sempre io! – mi sorrise levandomi le mani da davanti alla faccia.

- è proprio perché sei tu che io mi vergogno! – chiusi talmente tanto gli occhi che non riuscivo a vedere nemmeno un filo di luce.

Ben rise di nuovo.

- ti amo un sacco, lo sai? – riprese a baciarmi. Io mi rilassai e lasciai condurre lui che piano mi sfilò i vestito lasciandomi in biancheria intima. Io l’aiutai a spogliarsi.

Sentivo l’eccitazione salire sempre di più ad ogni tocco di Ben sulla mia pelle. Sulle mie gambe. Sulle braccia. Sulla pancia. Sulla schiena… Era tutto un miscuglio di brividi ed emozioni troppo forti da poter descrivere. Cominciò a toccarmi anche sotto la biancheria e a quel punto io non resistetti più. Era davvero troppo. Stavo per perdere la verginità e… non me ne preoccupavo minimamente!

Scese e scese sempre di più fino a farmi perdere quel poco di ragione che avevo in testa.

 

Dopo “l’amore” mi risvegliai improvvisamente nel suo letto ricordandomi subito dell’appuntamento con i miei che avevo preso dopo le lezioni a Ben.

- Ben! Svegliati!! – lo scossi.

- mmh? – mi rispose lui.

- stanno per arrivare i miei!! –

- i tuoi cosa…? –

- stanno per arrivare!! Su, rivestiti!! – e mentre cercavo in tutte le maniere di ricreare quel bellissimo vestito che avevo messo per il funerale, Ben si sedette sul letto guardandomi la schiena.

- sai che sei bellissima? – mi domandò con voce ancora addormentata.

- ti ringrazio – arrossii un po’ – ma adesso dobbiamo rivestirci assolutamente! Prima che i miei ci scoprano!!! – velocemente cercai di ricompormi e giusto in quell’attimo sentii la porta bussare.

- oh no! Eccoli!! Su, muoviti!! – gli lanciai addosso tutti i vestiti e feci per uscire, ma lui mi fermò prima.

- aspetta! Questo è stato il giorno più bello della mia vita… spero che lo sia stato anche per te… - sorrisi dolcemente mentre parlava – spero davvero di diventare, un giorno, tuo e tu mia… a domani Gwen! – mi baciò ulteriormente. Io lo salutai ricambiando e scappai fuori di casa aggiustandomi la pettinatura.

 

Fuori di casa vidi i miei che aspettavano in macchina.

- accidenti Gwen! Quella pettinatura tutta alzata se né scesa come se niente fosse! Che hai fatto? Hai litigato con Ben? – chiese spazientita mia madre.

- beh, si… - menzogna, menzognaaaa!!

- accidenti! Certo che però quel parrucchiere poteva anche metterti un po’ più di lacca la prossima volta! Lo sapevo che si stava prendendo troppi soldi per così pochi prodotti… mmm… casomai la prossima volta andiamo da un altro parrucchiere! –

E così, quel giorno come tanti ho fatto l’amore con… Ben. Spero di non avere i rancori!

Se mia madre sapesse come se né scesa la pettinatura… credo che uscirebbe pazza… voi sapete mantenere un segreto?

 

Ed ecco a voi la fina di una stupida one-shot che m’è venuta così all’improvviso XD… spero vi piaccia un tantinello! XD un commentino lo lasciate, si? :) grazie!

   
 
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