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Autore: Mari24    20/01/2011    17 recensioni
ATTENZIONE SPOILER..in realtà non so se è uno spoiler. metto l'allarme lo stesso in caso lo fosse..
"Dopo quello che è successo durante l’appostamento, non posso fare a meno di guardarti ancora più intensamente, ancora più dolcemente.
Rivivo quei 7 secondi."
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Siamo insieme, nell’archivio.

Tu stai sistemando delle carte.

Finalmente dopo dieci anni il caso di tua madre si è definitivamente chiuso, e sei stata proprio tu a chiuderlo.

Dopo quello che è successo durante l’appostamento, non posso fare a meno di guardarti ancora più intensamente, ancora più dolcemente.

Rivivo quei 7 secondi.

 

Eravamo lì e tu non facevi altro che pensare agli assassini di tua madre, che in quel momento stavano torturando Ryan ed Esposito.

Eri preoccupata per loro.

Per Jenny che aveva appena ricevuto la proposta di matrimonio da Ryan. Qualche tempo fa le avevi giurato che non sarebbe successo niente di brutto al suo Kevin. E invece qualcosa è andato storto e ti sentivi in colpa. Ti sentivi male anche solo pensare a Lanie che aveva appena trovato la felicità con Esposito, e se fosse morto, sarebbe stata lei a eseguire l’autopsia.

Non potevi permetterlo.

Mi hai dato una pistola ed io ti ho chiesto se dovevo tenerla mentre ti allacciavi una scarpa.

MI hai risposto: “Just keep it. Just in case!”-

 

Siamo entrati silenziosamente in quel magazzino. La serranda era alzata e metà. Ti sei inchinata facendo attenzione a non sbattere o a fare rumore con i tacchi.

Eri bellissima anche nella tensione del momento.

Hai visto una figura vicino Ryan. Era completamente fradicio e continuava a tenergli la testa premuta sott’acqua, in quella specie di vasca arrugginita. Un altro teneva sotto tiro Esposito.

Continuavano a gridare contro loro due affinché parlassero, volevano sapere a che punto erano le indagini, volevano capire quanto tu sapessi di quella storia, dell’omicidio di tua madre.

Ti ho cercato con gli occhi e il tuo sguardo ha incrociato il mio. Ti ho fatto segno con l’indice di guardare in alto, mi sarei arrampicato su quelle travi, dovevi solo distrarre quei due e poi sarei spuntato io alle loro spalle.

Hai fatto una faccia preoccupata ma hai capito e hai acconsentito al piano e finché non sarebbero arrivati i rinforzi, non avevamo altra scelta.

Non avevo nessuna intenzione di farti preoccupare, anzi volevo solo aiutarti come potevo.

Sono passato dietro numerose scatole, facendo ben attenzione a non urtare nulla. Era pieno zeppo di tubi arrugginiti e ferraglia varia.

E poi ho sentito la tua voce e ho avuto un tuffo al cuore. Dovevo sbrigarmi, non c’era molto tempo.

Parlavi con quei due ed Esposito ti ha urlato di andare via. Ma tu non potevi abbandonare i tuoi uomini lì, non potevi abbandonare i tuoi amici, coloro che consideri una famiglia.

Non hai risposto a Esposito, hai guardato in faccia quei due sicari e hai chiesto loro di lasciarli andare, non era loro che volevano e tu eri lì, il loro obiettivo, il loro bersaglio.

Hanno riso a quella richiesta. È gente che non scherza questa. Ce ne siamo resi conto un anno fa, quando abbiamo capito qual era il modus operandi di Conan. Spietato.

 

Mi sono arrampicato sulle travi. Avevo dimenticato che soffro di vertigini, ma per te scalerei l’Himalaya.

Ho notato che Esposito non visto, era riuscito a liberarsi delle corde che lo legavano, aspettava solo un tuo segnale.

E all’improvviso hai gridato: -“Ora!”-.

Era quello il segnale. Forte e chiaro!

Sono saltato sopra il primo gorilla atterrandolo, con tutto il mio peso, disarmandolo, mentre tu hai sparato al secondo uomo, colpendolo alla spalla e alla gamba. Esposito si è precipitato verso Ryan che aveva ancora la testa dentro l’acqua.

Aveva le labbra viola, ed eravamo tutti disperati, Esposito in particolare, non credendo alla possibilità di perdere il suo partner. E tu non te lo saresti mai perdonato.

Gli avete praticato la respirazione bocca a bocca, e in quel momento sono arrivati i rinforzi con l’ambulanza. Ryan è ancora un po’ sconvolto ma ce la farà. Esposito è andato con lui in ospedale, dovrà farsi medicare quel brutto taglio che aveva sul braccio.

Almeno non dovrai dire alla tua migliore amica che il suo uomo è morto. Non ti saresti data pace se fosse accaduta una cosa simile.

Rimaniamo solo noi due, in completo silenzio.

Ti volti e con le lacrime agli occhi mi dici:

-“E’ finita!”-

-“Sì, Kate, è finita!”-.

Questa volta ti ho chiamata per nome, ma non sei arrabbiata, anzi stai ridendo felice.

Non resisto più. Ti afferrò per un braccio e avvicino i nostri due corpi.

 

Tu sembri sorpresa di questo mio gesto, ma io non voglio più tirarmi indietro, non m’importa se esiste Josh, farò in modo che ti dimentichi di lui, farò in modo di conquistarti e se devo, lotterò per te, perché non ho più nessuna intenzione di lasciarti andare per vederti fra le braccia di un altro uomo.

Poggio la mia mano sinistra dietro la tua schiena e ti avvicino ancora di più, e in un secondo ti bacio.

Quello che era iniziato come un tenero e casto bacio si trasforma in qualcosa di più intenso, più passionale.

Tu rispondi al bacio e in un attimo le nostre lingue finalmente s’incontrato, come se si fossero desiderate a lungo, come se avessero atteso quel bacio per molto, troppo tempo.

Lentamente, dolcemente, ci stacchiamo da quel lungo bacio.

Siamo entrambi imbarazzati, ma continuiamo a sostenere l’uno lo sguardo dell’altra ancora per qualche secondo.

E poi, come in una scena al rallenty, ti vedo avvicinarti sempre più, riprendendo a baciarmi, come se fossi affamata delle mie labbra.

Mi baci, mi baci appassionatamente, come avessi già immaginato di baciarmi altre volte.

Ti stringo sempre di più a me, e quei 7 secondi sono i più belli della mia vita.

Non voglio lasciarti andare, e continuo a baciarti, a baciare quelle tue splendide labbra morbide.

 

Ho voglia di fare l’amore con te, ho voglia di sentirti mia, non voglio più dividerti con nessun altro.

La tua schiena sbatte contro la macchina e a quel punto ti stacchi dalle mie labbra, imbarazzata perché neanche tu ti aspettavi una reazione così da te stessa.

Probabilmente il tuo cuore ha capito cosa vuole da qualche tempo e per una volta la tua mente razionale non si è messa in mezzo.

Riesci a liberarti del mio abbraccio e scappi da me, e come l’acqua, non riesco a trattenerti.

Non mi guardi neanche in faccia, ma mi dici che sarebbe ora di rientrare al distretto.

Saliamo in macchina, e mentre ci allacciamo le cinture, le nostre mani si sfiorano.

Tu sollevi istintivamente lo sguardo su di me e scopri che io ti sto già guardando. Ancora più rossa in volto ti giri di scatto, ma io afferro il tuo viso e ti costringo a guardarmi di nuovo.

Sto per parlarti ma tu hai già capito le mie intenzioni e sempre guardandomi negli occhi mi rispondi:

-“Non adesso, Castle. Per favore!”-.

Capisco che per te è stata una pessima giornata, il caso di tua madre, la responsabilità per Ryan ed Esposito, e in più io ti ho baciata.

Ma la cosa che più ti pesa è che tu mi hai baciato, e non ti sei pentita.

 

Arrivati al distretto ti sei barricata nell’archivio, e non ne sei più uscita.

Sono le due del mattino e ormai il distretto è vuoto. Ci siamo solo noi due e qualche guardia.

Ok, mi dico che ti ho lasciato qualche ora di spazio e che è arrivato il momento di raggiungerti.

 

Busso, ma non mi rispondi, così entro.

Ti vedo seduta immersa in mille scartoffie, e pagine varie sparse sul tavolo, casi vecchi che hai già risolto.

Ti stai nascondendo da me.

-“Ehi, ha chiamato Esposito. Ryan sta bene. Rimarrà qualche giorno ancora in osservazione.”-

Sussulti appena senti la mia voce. Eri talmente concentrata che non ti sei accorta della mia presenza lì.

Accenni a un sorriso, contenta per la salute di Ryan. Hai il viso stanco, provato da tutta quella giornata.

-“E’ tardi, Beckett. Perché non andiamo a casa?”-

-“Tu va pure. Io… ho del lavoro da fare.”-

-“Mi stai evitando…”-

-“… lo so.”- mi rispondi guardando i numerosi fogli che ti circondano, stando bene attenta a noi sollevare lo sguardo, per non dover incrociare il mio.

E in quel momento rivivo quei 7 secondi.

 

Mi avvicino a te. Sei di spalle e stai sistemando una scatola. Ti aiuto.

La mia mano si poggia sulla tua. Tu ti volti.

Dio quanto sei bella!

Continuiamo a guardarci negli occhi, nei tuoi fantastici occhi, e poi com’è successo qualche ora fa al magazzino, la passione ha il sopravvento. Ma questa volta siamo entrambi, entrambi ci cerchiamo, affamati l’uno dell’altra.

Ti spingo verso il tavolo, ti prendo in braccio e ti faccio sedere, facendo cadere a terra tutti i fogli ammonticchiati.

A quel suono così diverso dai nostri baci, ti desti, come se ti stessi svegliando da un sogno.

Sbatti le palpebre e mi allontani.

-“Rick… io non… Josh… io e lui…”-

A quel punto t’interrompo.

-“Non m’interessa quanto sia perfetto lui. Io sono perfetto per te, Kate. E se dovrò lottare per te, se ti dovrò conquistare, puoi dire a Josh che non avrà vita facile!”-

 

Ho visto i tuoi occhi immersi nei miei.

Hai visto la mia determinazione, la mia voglia di stare con te.

Hai sorriso. Quel tuo sorriso pazzesco.

Forse volevi questo. Volevi avere una sicurezza, assicurarti che non faccia l’idiota.

Avvicini la tua bocca al mio orecchio e mi sussurri:

-“Ho già fatto la mia scelta!”-

E dopo questo mi baci nuovamente. Ho desiderato a lungo questo momento.

I tuoi baci sono caldi, profondi, intensi.

Lo so, non è molto romantico fare l’amore nell’archivio, la nostra prima volta insieme. Non era così che l’avevo immaginato. Ma la passione di entrambi è troppo forte e non riusciamo a trattenerci, a fermarci.

 

Ma poi tu ti stacchi nuovamente da me. Forse ho parlato troppo presto.

-“Aspetta…”- mi dici ansimando, respirando faticosamente, come se stessi cercando l’aria che fino poco fa, ti è mancata.

-“Rick, aspetta. Io voglio essere corretta con Josh. Non si merita questo. Puoi aspettare fino domani?”- mi chiedi infine con uno sguardo malizioso e mordendoti il labbro inferiore.

-“Ho aspettato una vita di trovarti. Posso aspettare ancora 24 ore!”- ti rispondo felice che tu abbia scelto me.

 

Ci avviamo insieme all’ascensore per andare a casa. Ormai è davvero tardi.

E mentre le porte si chiudono, io ti bacio un’altra volta, non riesco a stare lontano da te per più di due minuti.

Giurerei di aver visto un agente che ci guarda sbalordito nel vederci baciare…

 









ciao ragazzi e ragazze!!!
eccomi qui, sono tornata ma questa volta con una one-shot, in attesa di finire l'altra ff a cui sto lavorando..
ok non so se questo è uno spoiler visto le numerose foto, video e interviste che circolano sulla 3x13...
ovviamente non so come andrà la puntata, questo è come la vorrei io..
bon.. mi pare di aver detto tutto...
come sempre grazie a tutti quelli che la leggeranno e per quelli che troveranno un minutino della propria giornata per lasciare una recensione... ;>

a presto
e sbaciotti a  tutti...
kate24
   
 
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