13 gennaio:


Lovino  stava a casa, seduto su questa grande sedia di colore rosso scuro in soggiorno. La sedia era piuttosto grande, ma si sentiva terribilmente solo. Nessuna televisione era accesa, e nessuna luce, ma è stato il pomeriggio più triste. Quel pomeriggio qualcuno molto vicino a lui è dovuto andare in guerra.

Gilbert Beilschmidt

Doveva andare in guerra per il fratello, Ludwig ... e lottare per la Germania. Lasciando Lovino solo. Lui sbuffò. E' stato solo e forse lo sarà .. Che cosa 12 mesi? Yeah. Un anno doveva passarlo da solo. Antonio  ha permesso  a Lovinodi uscire e stare quando e per quanto tempo vuole fuori. Anche se Lovino aveva un po' di paura , non voleva essere totalmente solo.


4 luglio:

Oggi è il compleanno di Alfred. Gil era ancora in guerra e molto probabilmente era stato invitato, ma lui non c'era più. Così anche alcuni  soggetti coinvolti nella guerra. Ma Lovino è stato invitato alla grande festa di Alfred e così andò. Ma non ha ne mangiato , ne bevuto qualcosa. E ' solo che non era lo stesso. Antonio aveva notato il povero Lovino, seduto in un angolo, a guardare tutta la gente andare avanti e indietro e lui era da solo e andò a sedersi accanto a lui. 
"Lovi .... Cosa c'è di sbagliato?" Ha chiesto in tono interessato. Lovino ringhiò con una faccia incazzata come al solito, forse peggio. "Non chiamarmi così ... " Antonio strofinò la guancia, trasalendo lievemente. " Bene, cosa c'è di sbagliato, allora? "

"Mi manca Gilbert ..."


25 dicembre:

Natale. Lovino piangeva nella sua stanza. 'Sarebbe stato molto meglio se Gilbert fosse stato qui ...', continuava a ripetersi a se stesso. Si era barricato nella sua stanza e chiuse anche la porta, sapendo che Antonio avrebbe cercato di entrare in casa sua e confortarlo. Ha anche messo una minaccia di morte fuori così era sicuro che Antonio non sarebbe venuto. Lui non voleva nemmeno nulla per Natale. Voleva solo Gilbert, a casa. Buona cosa sarebbe se fosse tornato lì presto.


23 febbraio:

Lovino aveva passato ore a piangere. Aveva persino seguito a casa Antonio che ha trascorso un po' di tempo con lui, cercando di rallegrarlo. Gilbert non era tornato a casa ed è stato più di un mese di quanto avrebbe dovuto. E la cosa peggiore che correva per la mente era credere che Gilbert Beilschmidt fosse morto. Continuava a piangere dicendo a se stesso che il compagno fosse morto , e continuava a piangere di più. Antonio lo teneva stretto, sapendo quanto Lovino avesse amato l'altro uomo, cercando di calmarlo. Antonio, pur essendo uno dei migliori amici di Gilbert, ha temuto il peggio anche lui. Se lui non era tornato, dove sarebbe potuto essere?


1 Marzo:


Lovino aveva rinunciato. Ha affrontato il fatto che Gilbert doveva essere morto. Anche se non ha mai ricevuto una telefonata o nulla, che era solo la sua unica opzione. Il suo compleanno si avvicinava, 16 giorni mancavano e non gli importava affatto. Non era nemmeno una festa o altro. Con un sospiro si stese nel suo letto, desiderando  vivamente di avere  bastardo albino accanto a lui ...


17 marzo:

Il suo compleanno. Lovino  si sedette su quella sedia grande rossa di nuovo, da solo. Egli aveva pregato le persone di non venire più e molte erano preoccupati per come anti-sociale era ora. Sì, prima era un' anticomunista sociale , ma ora ... era peggio. Scosse la testa, ricevendo i pensieri di Gilbert saltare su e dire "Buon compleanno, Lovi!" Lovino rannicchiò, singhiozzando.. Non aveva nemmeno notato la porta che si era aperta tutta . Si sentiva un brivido sulla schiena. 
"Vai via Antonio."sentì poi un lieve ghigno. 
"Ah, sono appena tornato purtroppo! Vergogna ~"
Lovino spalancò gli occhi. Quella voce. Questo accento tedesco. Saltò su dalla sedia e subito ha avvolto le braccia intorno all'altro. 
"Oh mio dio ... Gilbert ... mi sei mancato ... Gilbert ... Ti amo ... mi sei mancato tanto ..." Le lacrime di sollievo scorrevano lungo il viso di Lovino. Gilbert ha l'italiano tra le sue braccia. 
"Oh dio Lovino ... non sai quanto male mi sentivo addosso... mi sei mancato ... .." 
Erano abbracciati e così felici di essersi riuniti. 
"Io sono così felice dannazione ..." disse Lovino, asciugandosi le lacrime. Gilbert sorrise. "Come pensi che mi sento?" E lo baciò. 
Quella notte, dormirono su quella sedia insieme. Lovino aveva troppa paura di lasciarlo. Quindi tutta la notte furono abbracciati stretti l'uno all'altro.