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Autore: _FurImmerJetzt_    21/01/2011    4 recensioni
Urla.
Una pistola.
Un tonfo.
E poi sangue.
Sangue ovunque.
Il Tuo sangue.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati dieci anni.
Dieci fottutissimi anni.
E in tutto questo tempo non ho mai smesso di pensare a te.
Mi manchi, ogni giorno di più.
Mi manchi tu,
mi mancano i tuoi profondi occhi nocciola,
mi mancano le tue buffe orecchie a sventola,
mi manca il tuo caldo e dolce sorriso,
mi manca l’espressione buffa che si appropriava del tuo viso quand’eri arrabbiato,
mi manca la tua faccia da cucciolo bastonato…
Insomma, mi manchi tu.
Sai dopo di te nessun altro uomo è più entrato a far parte della mia vita.
Anzi no, uno c’è stato e c’è tuttora.
Jamie.
Il nostro piccolo Jamie.
Piccolo.
Bhe ormai non più.
Ora è un ometto.
Ha 15 anni.
E’ bellissimo.
Dovresti vederlo.
Ti assomiglia tantissimo.
Penso che vi confonderebbero se tu fossi ancora qui.
Già, se tu fossi ancora qui…
Se quel maledetto giorno non ti avessero così violentemente strappato via da me, via da noi.
Quel giorno…
 
Era un giorno come tanti.
Eravamo usciti a fare la spesa.
Senza nessun sospetto di quel che sarebbe poi successo.
Accadde tutto troppo in fretta.
Urla.
Una pistola.
Un tonfo.
E poi sangue.
Sangue ovunque.
Il Tuo sangue.
Ti vidi lì a terra e il mondo mi crollò addosso in un istante.
Iniziai a urlare e a piangere disperata.
Jamie guardava la scena disorientato e spaurito.
Mi chinai sul tuo fragile corpo ricoperto di sangue.
Quel sangue che presto sporcò le mie braccia, la mia maglietta, i miei capelli…
Con una mano mi facesti debolmente segno di avvicinarmi al tuo viso.
“Dove sta Jamie?” sussurrasti con la voce affannata.
“Sta qui, sta bene” dissi io cercando inutilmente di trattenere i singhiozzi.
Sul tuo volto apparve un sorriso di quelli che solo tu eri capace di fare.
Di quelli che mandavano le fan in delirio.
E di quelli che facevano sciogliere me.
Eri bellissimo anche in quel momento.
“Vieni qua piccolo mio”
Jamie ti continuava a guardare smarrito.
Gli diedi una leggera spintarella per farlo avvicinare a te.
Tu gli accarezzasti una guancia.
Lui ti  prese la mano e con la più pura innocenza ti chiese:
“Papi… Pecchè tei tutto losso?”
Sorridesti di nuovo.
Era incredibile come riuscissi a essere sereno in un momento del genere.
“Tesoro ora non importa. L’importante è che tu stai bene. Ora però ti voglio dire una cosa.”
Facesti una pausa per prendere fiato.
“Ricordati che qualunque cosa accadrà io ci sarò sempre, per te e per la mamma. Anche se non sarò presente fisicamente, io ti starò sempre accanto.
Ti basterà guardare il cielo per vedermi; quando pioverà sarò io che starò piangendo per te, quando ci sarà il sole sarà il mio sorriso che illuminerà le tue giornate e quando vedrai la nebbia non sarà altro che il candido color bianco delle mie ali che ti proteggerà da qualunque cosa.”
Jamie ti guardò perplesso non capendo il significato delle tue parole,
al che io gli sorrisi fra le lacrime e gli diedi un bacio leggero sulla guancia.
Poi sentii la tua mano stringere debolmente la mia e mi girai verso il tuo volto pallido e sudato.
“Piccola…non piangere, vieni qui dai”
Così dicendo passasti la mano libera sul mio volto per asciugarmi le lacrime.
Inutilmente.
Quest’ultime continuavamo a sgorgare copiose dai miei occhi come se non sapessero fare altro.
“Come posso non piangere Bill?” sussurrai.
“Fallo per me, mi fa male vederti così.”
Provai con tutte le mie forze a trattenermi, solo per te, ma anche questo tentativo andò a vuoto.
Sospirasti pesantemente.
“Non ti dirò tutte le cose che ho detto a Jamie. So che tu non ci credi. Però io non voglio che tu stia male per me. Voglio che tu mi prometta una cosa. Continua a vivere. Non fermare qui la tua vita. La tua può andare avanti e insieme proseguirà anche la mia. Solo così potrò continuare a vivere anch’io. E prenditi cura del nostro piccolo Jamie. L’unica cosa che voglio e che lui sia felice. E anche tu.”
“Perché dici così? Tu non stai morendo. Io lo so. Tu sopravviverai. Tu sei forte. Non ci abbandonerai. Non puoi farlo.”
Sorridesti per l’ennesima volta, ma questa volta rassegnato.
“Tesoro…vorrei anch’io che fosse così. Ma non lo è. Purtroppo.”
“Bill cazzo non dire cazzate.”
“Mi dispiace ma…”
“No no e no!!!! Tu non puoi … morire” sibilai fra i denti l’ultima parola..
Sorridesti un’ultima volta.
“Ti amo”
“Anch’io…anch’io”
Sentii la presa della tua mano scemare fino ad abbandonare completamente la mia e a cadere sul pavimento priva di forze.
“Anch’io…ti amo anch’io…ti amo anch’io cazzo” iniziai a urlare con tutta la voce che avevo in me, quando ti vidi esalare il tuo ultimo respiro.
“Bill…Bill…Biiiiiiill”
Niente.
“Bill cazzo rispondi”
Silenzio più totale.
“No no no no nooooo…” urlai singhiozzando.
Abbracciai il tuo corpo inerme, coperto di sangue e inizia a baciarti su quelle labbra diventate violacee e fredde.
“No Bill no…non puoi farmi questo…ti prego Bill” sussurravo tra un bacio e un altro.  
Niente.
Nessuna risposta.
Rimasi così, aggrappata al tuo corpo, in lacrime, fino a che non sentii due possenti mani afferrarmi le spalle e tirarmi su.
Lottai per non staccarmi da te, ma inutilmente.
Appena lasciato il tuo corpo, mi ritrovai tra le muscolose braccia di Georg, che mi stringeva forte al suo petto soffocando i miei singhiozzi disperati.
“No no no…è tutto un incubo…ditemi che è tutto un incubo…”
Continuavo a ripetere queste parole, quasi a voler convincere me stessa che tutto quello che era appena successo non fosse reale.
Ma purtroppo non era altro che la nuda e cruda realtà.
Georg strinse la presa.
Mi abbandonai letteralmente nelle sue braccia, stremata dai singhiozzi e dal dolore.
Mi liberai da quel rifugio solo quando sentii due manine scuotermi leggermente il polpaccio.
Mi girai verso il piccolo bambino che aveva assistito a tutta la scena in silenzio.
Mi guardava con un espressione indecifrabile.
“Mami. Pecchè papi dorme?”
Lo guardai provando quasi invidia per la sua ingenuità.
Lo presi in braccio senza dire una parola e lo strinsi forte forte a me, continuando il mio ininterrotto pianto.
Mentre sentivo il calore del suo piccolo corpo fra le mie braccia decisi.
Decisi che lui era l’unico motivo per cui sarei andata avanti.
Come mi avevi chiesto tu.
 
Bhe, dovresti essere fiero di me.
Ho mantenuto la promessa.
Jamie ha avuto tutto quello che avrebbe potuto avere.
C’è stata solo una cosa a cui ha dovuto rinunciare.
A te.
Al tuo affetto.
Alle tue carezze.
Alla tua protettività.
Purtroppo non ho potuto fare niente per quello.
Ora lui fa il forte.
Ma io conosco il dolore che ancora oggi prova.
Glielo si legge negli occhi.
In quegl’occhi nocciola, così profondi, così simili ai tuoi.
Tu gli manchi tantissimo.
Come manchi a me.
Come manchi a tuo fratello.
E come manchi a tutti.
Perché te ne sei andato?
Perché ci hai abbandonato?
Lo sai il vuoto che hai lasciato nel cuore di tante, troppe persone?
Il vuoto che hai lasciato nel mio di cuore.
Io, che negli ultimi dieci anni ho passato più tempo qui, su questa fredda roccia, che in qualunque altro posto.
Io, che i miei sfoghi li ho sempre raccontati a lei.
Io, che le mie lacrime le ho sempre fatte cadere su di lei.
Io, che le mie parole le ho sempre confidate a lei.
Sai ogni tanto mi sento stupida a parlare con un pezzo di pietra.
Ma io so, che in un modo o nell’altro, tu mi senti.
Ne sono sicura.
E in questo momento sono certa che tu mi stai guardando.
E mi stai sorridendo triste.
Riesco quasi a percepire la tua presenza.
Sarò impazzita??
Può essere.
Non mi stupirei se mi ritrovassi sotto le mani di uno strizzacervelli un giorno di questi.
Però io non posso lasciarmi andare.
Devo pensare a lui.
A Jamie.
Non posso abbandonarlo anch’io.
Sai, è lui l’unico motivo per cui ancora tiro avanti.
Per cui ogni mattina scendo da quel letto e mi preparo per una nuova giornata.
Fosse stato per me ti avrei raggiunto quello stesso giorno.
Ma vedendo quel piccolo bambino disorientato e spaventato che mi guardava con gli occhioni sgranati, non potei fare a meno di pensare che io non avrei mai potuto lasciarlo.
Lo avrei protetto sempre e comunque.
E così ho fatto.
E continuerò a fare.
Davanti a lui mi sono sempre dimostrata forte.
Non volevo farlo stare male il doppio.
Ma la verità è che io sono tutto tranne che forte.
Senza di te mi sento persa.
Ogni giorno che passa sento sempre più la tua mancanza.
Mi dicono che dovrei dimenticarti.
Andare avati.
Ma gli altri non possono capire.
Come posso dimenticare una parte di me??
 
Se adesso fossi qui, mi diresti che non devo piangere.
Che ti fa star male vedermi così.
Come mi hai detto quel giorno.
Ma è più forte di me.
Non riesco a trattenermi.
Non ce la faccio.
 
Una mano sulla mia spalla mi fa girare di scatto.
Alzo gli occhi verso l’esile figura che mi si presenta davanti.
Tu.
Sei tu?!?
Sbatto le palpebre incredula.
Metto bene a fuoco la persona che mi guarda con un espressione triste in volto.
Jamie.
Ma…tu?
Dove sei finito?
Io ti ho visto.
Eri proprio tu.
Dove sei??
Mi guardo intorno ma di te neanche l’ombra.
Questa volta non è un’allucinazione.
Ne sono sicura.
Questa volta ti ho visto davvero.
Ma perché sei sparito subito?
Così in fretta?
 
“Mamma” il sussurro di Jamie mi fa risvegliare dai miei troppo confusi pensieri.
Lo guardo spaesata mentre calde lacrime mi segnano il viso.
Sta volta non provo nemmeno a fermarle.
Mi giro verso di te un’ultima volta.
“Ti amo”
Sussurro quelle parole, sperando in una tua risposta.
Che ovviamente non arriva.
Mi rigiro sconsolata e mi tuffo nelle braccia di nostro figlio continuando il mio pianto.
Lui mi stringe a se.
Qualcosa di umido mi bagna i capelli.
Alzo il volto verso il suo.
Anche lui ha iniziato a piangere.
“Tesoro”
“Shh” mi zittisce lui dandomi un bacio sulla fronte.
Inizia a piovere.
Anche tu stai piangendo con noi.
Rimaniamo così per minuti, ore, tutta la sera.
Non lo so.
L’unica cosa certa ora è una sola.
Nessuno mai riuscirà a colmare il vuoto che hai lasciato nei nostri cuori.
  
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