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Autore: SBush    21/01/2011    0 recensioni
La storia di un gruppo di amici che si ritrova dopo sei anni allo Yellowstone Summer Camp, dove trascorrevano le loro estati.
Amori persi e ritrovati, amicizie sopravvalutate, tradimenti, notti folli...
« Mentre camminava verso la Casa Zero lasciò ai ricordi il permesso di impossessarsi della sua mente. Ripensò all’ ultimo anno trascorso lì, allo Yellowstone Summer Camp. Era passato così tanto tempo che non riusciva quasi a credere di essere di nuovo lì… le emozioni e le sensazioni che aveva provato quell’ultimo anno non l’avevano mai lasciata. »
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ ARRIVO

 

“Eccomi qua” pensò Brooke aprendo il cancello.
Erano passati sei anni, eppure quel posto era sempre uguale. I bungalow erano aumentati e i sentieri non erano più ricoperti dalla ghiaia, ma ogni altra cosa era rimasta al suo posto.
Lei invece era cambiata moltissimo.
Non portava più gli occhiali e il suo corpo era molto diverso. I capelli, che sei anni prima erano cortissimi e di un colore tra il biondo scuro e il castano, adesso erano lunghi fin sotto il seno e color prugna. La sua voce, per via delle 15 sigarette al giorno, era diventata roca e profonda. Era sempre bassina - quel metro e sessanta ormai non l’avrebbe più abbandonata - ma era ingrassata. Intendiamoci, non era grassa, ma non era nemmeno più la ragazza filiforme di un tempo. Riempiva perfettamente i suoi jeans taglia 44, ma la pancia piatta le era rimasta, grazie alle innumerevoli ore trascorse in piscina. Anche il seno non era lo stesso che aveva quando era una sedicenne: non era né abbondante né scarso, ma lei invidiava la quarta misura di molte amiche.
Ciò che era rimasta intatta era la sua semplicità. Brooke era una ragazza genuina, sempre allegra, solare, divertente… non era superficiale e si truccava sempre il minimo indispensabile.
Allungò la mano e afferrò il trolley, maledicendosi per essersi portata dietro così tante cose.
Mentre camminava verso la Casa Zero lasciò ai ricordi il permesso di impossessarsi della sua mente. Ripensò all’ ultimo anno trascorso lì, allo Yellowstone Summer Camp. Era passato così tanto tempo che non riusciva quasi a credere di essere di nuovo lì… le emozioni e le sensazioni che aveva provato quell’ultimo anno non l’avevano mai lasciata.
“Hey, guarda un po’ chi arriva! La signorina B. Roberts, direttamente dal Dartmouth College” Brooke osservò la ragazza e la salutò a sua volta.
“Clare Thompson, non pensavo che saresti venuta anche tu! Quanto tempo è passato dall’ultima volta? Oddio, guardati, sei bellissima!” sapeva di mentire. Clare era rimasta la solita ragazza insipida: alta e ossuta, i capelli color biondo cenere le incorniciavano il viso, facendolo apparire ancora più scarno di quello che era in realtà. Le labbra estremamente carnose di certo non aiutavano, l’ombretto rosa shocking nemmeno.
“Non mi sarei mai potuta perdere questa reunion! Sai chi altro verrà? Io sono rimasta in contatto con Tom, dovrebbe arrivare da un momento all’altro. Mentre Jimmy, Kate e Alice dovrebbero essere già qua, ho visto la loro macchina all’ingresso”
“Ho letto su twitter che sarebbero venuti in tantissimi. Se non sbaglio dovremmo esserci tutti, almeno per quanto riguarda il nostro gruppo”
Rimasero per qualche minuto a parlare del più e del meno, poi, finalmente, Brooke vide arrivare Ashleigh e le corse incontro sfoggiando un enorme sorriso.
“Ash, finalmente sei arrivata! Mi sei mancata tantissimo…”
“Anche tu tesoro, non vedevo l’ora di rivederti! E guarda un po’ chi ho incontrato mentre raggiungevo la Casa Zero!”
Brooke guardò oltre le spalle dell’amica e vide Lucas. Un brivido le percorse la schiena, ma fece finta di non aver sentito nulla.
“Ciao Luke”, salutò incerta, mentre lui ricambiò con un indifferente “Hey”, senza degnarla di uno sguardo.

 

***

 

Nelle due ore successive la Casa Zero si era riempita di persone.
I tre gemelli Penn - Kate, Alice e Jimmy – si erano già isolati dal resto del gruppo e discutevano animatamente fra di loro. Clare non si allontanava un secondo da Donna, che le stava sfumando l’ombretto mentre le raccontava del suo anno trascorso al conservatorio di New York. Le ci erano voluti tre anni, ma alla fine era riuscita ad entrare, com’è che si dice… meglio tardi che mai.
I ragazzi erano riuniti tutti intorno ad un tavolo, e parlavano del più del meno.
Matthew ad un certo punto si alzò e si avvicinò a Brooke “B., mi devi ancora una cena. Sappi che difficilmente mi scordo delle persone con le quali ho in sospeso qualcosa!”
“Wooow, la nostra piccola B. si è forse scordata di dirmi qualcosa?” la pizzicò Ash
“Certo che no! Semplicemente abbiamo frequentato i corsi preparatori per la Darthmouth insieme, e una sera mi ha offerto una pizza”.
Matt iniziò a ridere e aggiunse “Sì, ti ho offerto una pizza e una scopata indimenticabile!”.
La ragazza arrossì violentemente e tirò fuori una Lucky Strike “Se non ne ho accennato è perché evidentemente non è stato poi così indimenticabile”.
Mentre usciva dalla Casa ebbe il tempo di sentire le risate di tutti gli altri.
Laciò che un leggero vento le accarezzasse il viso, poi si sedette sui gradini del bungalow e cercò di far funzionare l’accendino, imprecando.
“Tieni”, Lucas allungò la mano e gli porse il suo.
Rimasero qualche minuto in silenzio, l’uno accanto all’altro, aspirando e buttando fuori piccoli batuffoli di nicotina.
Fu lei la prima a parlare.
“Come stai?”
“Ti ho dato da accendere perché sono gentile. Questo non significa che voglio parlare con te, quindi fammi il favore di stare zitta”
“Senti, non puoi avercela ancora con me per una cosa successa quattro anni fa. Poi non ti ho fatto nulla, non mi sono comportata male, quindi piantala di fare la vittima e cresci un po’!”
Lui per tutta risposta gettò la sigaretta a terra, la calpestò con forza e se ne andò.
Ash la raggiunse e, avendo sentito la conversazione fra i due, le chiese spiegazioni.
“Non è successo niente, davvero io non gli ho fatto nulla. Dice che l’ho trattato male, che l’ho usato. Non mi parla da più di un anno! Non vuole avere niente a che fare con me. Ma io non sono stata così tremenda come dice, te lo giuro”, pronunciando le ultime due parole iniziò a piangere.
“Su tesoro, vieni qua”, l’amica la strinse forte a sé e lasciò che si sfogasse.
Quando il groppo alla gola di sciolse Brooke si asciugò gli occhi, si passò un po’ di correttore sulle occhiaie e iniziò a raccontare…

 

____________________

 

Note dell'autrice:

Ho iniziato a buttare giù questa storia un po' di tempo fa, ma non mi decidevo mai a pubblicarla. Ci sono molto affezionata, anche se so che non è stilisticamente e grammaticalmente perfetta (a dire la verità, si allontana un bel po' dalla perfezione).
Questo primo capitolo è una sorta di PROLOGO, è molto introduttivo e non si conoscono ancora bene nè i personaggi nè la storia.
Per ora vi anticipo solamente che si creeranno delle situazioni interessanti e che, anche se Brooke è il personaggio principale, non interesseranno solo lei. :)

Hope you like it!

   
 
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