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Autore: Lesty    23/01/2011    5 recensioni
Gli ultimi undici anni erano stati difficili per tutte le nazioni. Non si contavano più i lutti e il dolore che aveva conquistato tutti, come un nemico impossibile da sconfiggere. Ma nonostante tutto, c’era ancora qualcuno che riusciva a sorridere.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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11 settembre 2001. Alfred era piegato in due dal dolore. Arthur non lo aveva mai visto in quelle condizioni. Alfred piangeva disperato la morte di 2974 persone, innocenti che avevano perso la vita nell’attentato alle Twin Towers. In un angolo con la testa tra le mani, le lacrime scendevano in silenzio, la quiete interrotta solo da saltuari singhiozzi.
Le nazioni osservavano in silenzio, di nascosto. Solo Feliciano e Matthew si azzardarono ad avvicinarsi, e provarono a consolarlo. Ma nulla poteva colmare quella sofferenza immane. Quando infine l’americano si rialzò, aveva negli occhi una rabbia fredda, un’ira che irradiava dalle sue pupille come energia. Dolore porta dolore. E Alfred voleva vendetta. Solo, forse non immaginava quante altre morti gli sarebbe costata questa sua vendetta.
 


 
In Iraq, centinaia di gente piangeva per la guerra; nemmeno la ritrovata libertà riusciva ad alleviare il terrore degli attentati, dei bombardamenti che stavano distruggendo una città antica come Baghdad. Dolore. Dolore ovunque. Dolore negli occhi delle vittime, dolore negli occhi del carnefice.



 
Ivan è interdetto: nell’arco di pochi anni sono tantissimi le morti avvenute nel suo Paese per la caduta di aerei…quasi che una maledizione lo perseguiti, condannato per sempre a vedere la sua gente morire per niente. Per non parlare degli assassinii politici. Civili uccisi per aver voluto esprimere la propria opinione. Sì, Ivan non sa cosa dire. Sembra quasi di essere ancora ai tempi degli zar.



 
 Arthur se l’è vista brutta. Ha capito cosa ha rischiato con gli attentati di Londra. Quando, passeggiando nella metro, ha scorto il volto spaventato di un bambino, ha realizzato improvvisamente quanto avrebbe potuto perdere, e quello che aveva provato Alfred. Allora era tornato a casa, e aveva composto un numero. All’altro capo, gli aveva risposto la voce assonnata dell’americano.  “Vengo a trovarti, domani, voglio stare con te.” Alfred non aveva risposto, ma aveva avvertito la paura nella voce dell’altro. “Ti aspetto” le uniche parole che era riuscito a formulare. Nel terrore si dimenticano le ferite inflittesi nel corso dei secoli.
 



I tumulti erano scoppiati a Parigi, la sua bellissima Parigi. Quella città che si divideva tra quartieri chic e baracche, quasi fossero nel Terzo Mondo. Alla fine la povera gente era esplosa, come nel lontano 1789. nelle banlieu parigine, gli immigrati urlavano la loro rabbia e la fame, la dignità violata, i diritti calpestati. Francis non può far altro che scendere in strada con loro, e cercare di aiutare come meglio può. Non lascerà il suo popolo a soffrire la fame come tre secoli prima.


 
Per Antonio quella era una bella soddisfazione. Finalmente poteva coronare i suoi sogni d’amore con Romano. Il suo Paese aveva legalizzato le unioni omosessuali; quello sì che era un bel passo avanti. Nel Paìs della passione, finalmente veniva data la possibilità alle persone di amare chi più preferiscono. E al diavolo le lamentele dei preti, l’amore non ha catene.
 



India, Indonesia, Malesia, Thailandia, Sri Lanka…alcuni dei Paesi messi in ginocchio il 26 Dicembre 2004 dallo tsunami. Vittime, vittime e ancora vittime. Il mondo intero è scosso, perché tra i morti, sono numerosi i turisti europei che stavano passando le loro vacanze in oriente. L’onda assassina si è portata via ogni gioia dalle vite dei sopravvissuti, perché il fango ha sepolto non solo i loro cari, ma anche le loro speranze.
 



Agosto 2005. Alfred era accorso immediatamente, per cercare di salvare il salvabile. E di nuovo una ferita troppo grande da sopportare, vedere una città come New Orleans devastata da un uragano. Quante ancora ne avrebbe dovute vedere,  quella nazione tanto orgogliosa quanto funestata dalle disgrazie?
 



I fratelli Vargas avevano smesso di piangere. Si erano rimboccati le maniche e avevano cominciato a scavare. Gli italiani sono pieni di difetti, ma non mancano mai di solidarietà. L’intera nazione si era mobilitata ancora una volta, unita nel momento della necessità maggiore. Le divergenze politiche perdevano di significato, davanti ai volti degli sfollati che cercavano nelle macerie per recuperare frammenti delle loro vite ormai devastate. Italia, paese di lacrime e sangue. Il Belpaese, sconvolto ancora una volta da disastri ambientali capaci di ammutolire l’intera Europa.  Il disastro di Viareggio, il terremoto in Abruzzo, gli alluvioni nel sud Italia, i crolli a Pompei, delitti efferati…Feliciano continuava ad asciugarsi le lacrime di nascosto dal fratello. Romano piangeva la notte, nel letto di Antonio che lo abbracciava, sussurrandogli dolci parole per calmarlo. Ludwig faceva lo stesso con Feli, tormentato dalla paura di venire separato ancora una volta dal fratello.
 



Yao non aveva passato un bel periodo. Rivolte in Tibet, scontri nelle piazze, prigionieri politici. E poi crolli nelle miniere, tifoni e terremoti. Diecimila morti nel Sichuan.
Era stato sulla tomba di una bambina, e aveva lasciato un fiore bianco per la piccola. Una lacrima solitaria aveva scavato un solco sul viso dell’esile cinese. Una lacrima per sé, una lacrima per la sua patria. Una lacrima per chi era morto prima di aver iniziato a vivere la vita.



 
Polonia, 10 aprile 2010. Feliks assisteva compostamente alle esequie, per una volta aveva abbandonato gli abiti rosa, ed indossava un sobrio completo nero. Al suo fianco, Toris non lo abbandonava neanche per un istante. Ivan, dall’altro lato, aveva lasciato a casa il sorriso sadico, e partecipava al dolore del polacco. Dodici i morti, tutti politici. Addio al presidente. E adesso speriamo che le elezioni non finiscano in un bagno di crisi.
 



Herakle era sceso in piazza con gli altri greci. Aveva affidato i suoi gattini a Sadiq, ed era andato a protestare contro la crisi economica. Dall’altra parte dell’Europa, Irlanda stava facendo lo stesso. Portogallo li avrebbe probabilmente seguiti. L’Italia, era un caso disperato da sempre.
 



Artur voleva sotterrarsi dalla vergogna. I giovani universitari se l’erano ripresa addirittura con Carlo e Camilla. Ecco cosa fa la crisi. Riesce a cancellare dai cuori dei giovani l’amore per i propri sovrani.
 


 
In tutto questo, Benny aveva pianto la morte di un rande pontefice, e aveva accolto un altro. I Vargas avevano visto profilarsi all’orizzonte una crisi che avrebbe potuto separarli. Romano piangeva disperato per gli avvenimenti politici, che riuscivano a screditare il suo Paese agli occhi delle altre nazioni.
L’Europa e l’America si erano mobilitate per soccorrere le vittime di Haiti. Il Brasile e l’Australia erano sommersi dalle acque. In Africa la gente muore di fame e per le guerre e le malattie. In Asia la gente muore per le epidemie, la fame, gli scontri armati. In Sud America bambini che muoiono di fame, che vengono arruolati per traffici illegali, o che vengono venduti al mercato nero. Nell’est dell’Europa, ragazze madri che vendono i figli, ragazzine che si prostituiscono, povera gente che viene sfruttata. Chi può, va a morire in posti migliori, come l’Italia, la Germania, la Francia. L’Italia si ridicolizza, con scandali sessuali e politici. Ragazzi che vengono uccisi dalla mafia, e un popolo che tace. Gente lasciata a combattere le proprie battaglie, senza che lo Stato intervenga.
In medio oriente musulmani, ebrei e cristiani si scannano tra loro in nome della religione. In Iran, donne lapidate per eseguire i comandamenti di un libro di preghiere.
In tutto questo, Dio dov’è?


Angolino dell'autrice:
OK. Mi sono rotta di vedere solo scemenze in giro. Diciamole le cose come stanno; questo mondo sta andando a rotoli. In realtà, non era mia intenzione andare così fuori dalla storia originale, dall'Hetalia convenzionale. Però...è andata così. Hetalia è stata una rampa di lancio per fare il punto degli avvenimenti di questo primo decennio del 2000. Giudicate voi.
   
 
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