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Autore: Leuvia    23/01/2011    1 recensioni
Fingevo che non stesse succedendo nulla, fingevo che fosse una cosa normale, fingevo d'essere piccolo e inesperto, anche se la serietà della situazione veniva poi sempre, dannatamente a galla.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naoyuki Murai , Takashi Sakamoto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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" Dopo un po’ impari la sottile differenza tra tenere una mano e incatenare un’anima.
E impari che l’amore non è appoggiarsi a qualcuno e la compagnia non è sicurezza.
Ed inizi a imparare che i baci non sono contratti e i doni non sono promesse.. " ( cit. )



Ma prima di quel po’ , è difficile capire che stringere la mano a qualcuno non significa rilegarlo a sé. Crederlo, fu uno degli errori più gravi che feci con Nao. Non avevo inquadrato la possibilità di poter sciogliere le dita dalle sue nemmeno una volta, forse offuscato dalla gioia che mi prendeva quando ero con lui. E' così che si sbatte violentemente contro la realtà, succede proprio così. E' un atteggiamento infantile, che si assume se non lo si possiede già, quando ci si innamora.


Oh si..io mi innamorai perdutamente di quell'uomo...


Fossi stato un ragazzino, la cosa non mi avrebbe sorpreso più di quel tanto, poichè intorno a me da adolescente, giravano tante bocche non femminili. Mi divertivo a giocare, da piccolo. Non avevo niente da perdere, e..poi nulla succedeva mai per davvero. Baciare un uomo non mi faceva schifo, dato che era per scherzare. Ma quando si cresce e ci si abitua ad amare un corpo femminile, nella realtà delle cose, è poi difficile pensare di poter provare un attrazione forte anche per un corpo dai lineamenti meno aggraziati.
Diventai scettico, in quel periodo. Scettico. Nonostante in gruppo e con lui mi lasciavo prendere dal gioco e partecipavo a tutte le strane perversioni che ci proponevano. A lui non dissi mai niente riguardo i miei sospetti di una nostra possibile relazione. Fingevo che non stesse succedendo nulla, fingevo che fosse una cosa normale, fingevo d'essere piccolo e inesperto, anche se la serietà della situazione veniva poi sempre, dannatamente a galla.

Un bacio qui, un bacio lì..
..e ci finii a letto.

Mi disse che non era successo mai nemmeno a lui. Eppure nell'intimo con me, fu molto più esperto e dolce di quanto già lo fosse in compagnia di terzi. Fu talmente premuroso ed attento da sbalordirmi, da mozzarmi più volte il fiato. Mi sentivo, protetto ecco.. Protetto, io. Io? Io che mi ero sempre sentito quello che dietro il silenzio di qualche sorriso a fiato corto, abbracciava le ragazzine per promettere amore e fedeltà. Io che avevo fatto strage di cuori e strage di corpi, quando la nostra band aveva iniziato il percorso verso la vetta del successo.

Mi faceva strano, ma non schifo, toccare i muscoli del mio batterista. Ho imparato ad amare le curve di quelle braccia che senza violenza, mi avevano stretto tutta la notte sotto coperte del suo letto. Mpf..ricordo di quel giorno, il cercare di trovare un modo per fuggire alla gente che avrebbe commentato di noi. Per fortuna che decidemmo di non parlarne mai, finchè non avessimo capito cosa davvero ci stesse succedendo. Dal canto mio, allora, credetti fosse una debolezza. Magari avevo solo bisogno di staccare un pò la spina, e Nao mi aveva splendidamente aiutato, tirando il filo. Poi pian piano capii che mi ero innamorato di lui: perchè un altra spiegazione non poteva esserci. Certo, mi emozionava l'idea di portare avanti una 'relazione' segreta, ma se fosse stato un gioco, una cosa da poco, non avrei amato quel corpo. Mi avrebbe fatto schifo, sebbene per volere suo avessi continuato ad assecondarlo. E invece no, ho proprio sognato notte dopo notte, di lasciarmi possedere. Fu umiliante..ma mi piacque.
L'amore, è ceco davvero. Non ha occhi, ma sensazioni. Naoyuki sarebbe potuto anche essere un vecchio, un grassone, un poveraccio, un malato, un pazzo, un qualsiasi altra cosa sia possibile elencare..io l'avrei amato lo stesso. Era il modo in cui mi sentivo con lui, il modo in cui mi trattava, le risate che aveva, gli attacchi di affetto improvvisi, il suo modo di trovare sempre una scorciatoia alla pace, che mi aveva fatto innamorare di lui. Che poi non era affatto un uomo dall'aspetto sgradevole, è tutt'altra storia. Diciamo che sono stato fortunato, almeno con lui. La fortuna nella tragedia..

Con il passare del tempo, abbiamo iniziato a frequentarci anche fuori dalla sede della band, comunque. E il vociare si faceva sempre più alto, più amalgamato, più intenso. Man mano che passavano i giorni io e lui iniziammo a sentire la pressione della gente sul corpo, l'ansia per i commenti dei giornali, e la paura di poter essere in qualche modo schiavi delle critiche altrui. Ammetto di essere stato il primo a voler cercare di allentare un pò la stretta, ma dopo un numero indefinito di giorni, fui stesso io a stringerla più forte. Più forte di prima.

" ahn...ahnn "
" ....è..è fantastico.."
"..con te, tutto è fantastico.."
"...mhmhmhm " una piccola risatina.
E le mie mani dalle sue spalle si tirarono verso il basso come trascinate da qualcosa che voleva portarmi via dal suo corpo. Gli graffiai il torace portandomi a sedere sul suo bacino, mentre i capelli rovesciati un pò davanti agli occhi, m'impedivano di avere una visione ad alta qualità del viso di Naoyuki, steso sotto di me. Inarcai la schiena e lui mi afferrò le mani cercando di reggermi nel frattempo che gemevo per puro piacere. I nostri corpi erano sudati, reduci di una nottata d'amore ancora in corso e io non desideravo null'altro in quel momento che essere dov'ero. Poi mi accasciai su di lui pur rimanendo seduto sul suo bacino, e immersi la testa nell'incavo del suo collo caldo, lasciandomi accarezzare la schiena che reagiva ad ogni tocco, che si muoveva distendendo e stringendo i muscoli. Quelle furono ore di affanni ininterrotti. E io ancora interpretavo la parte della donna, cavandomela egregiamente. Mi disse che mi avrebbe amato anche se fossi stato una donna. Ridicolo, vero? Per lui sarei stato sexy allo stesso modo. Ma forse il fatto che fossi un uomo, lo eccitava di più.

" ..mai come adesso desidero che tu rimanga come sei.."
" sarebbe bello "
" ..già "
" ma non illudiamoci..prima o poi si cambia "
" ..e non smontarmi l'atmosfera romantica, dai! "
" non sto smontando proprio niente! "
" ..fai troppo il realistico "
" ..allora spera che io cambi, se non ti piace "
" nah, ti insegno io a sognare "

Mi aveva già insegnato a sognare, e non lo sapeva. Con lui mi ero vivamente allontanato dalla realtà, sostenendomi in aria con la forza dei nostri contatti. Noi, ci tenavamo a debita distanza da tutto ciò che era terreno. Pure suonare insieme era diventato qualcosa di magico e irreale. Non gliel'ho mai detto questo, ma quando facevamo l'amore, io tenevo il tempo dei nostri respiri. Proprio come facevo quando lo seguivo suonare con la batteria. Lo accompagnavo con le note vibranti del mio basso, allo stesso modo di come tenevo compagnia ai suoi affanni, gemendogli nell'orecchio. Io e lui, da allora, siamo stati una cosa sola. Non dico che non ci furono disguidi, perchè sono necessari alle volte, ma andammo d'amore e d'accordo la maggior parte del tempo. Tutto il tempo che passammo insieme, fu meraviglioso. A discapito di qualche fan, fummo felici. Dopotutto fosse stato per noi, avremmo anche abbandonato la carriera da musicisti. Mi ero talmente legato a lui da dichiarargli questo un bel giorno.

Non m'importava più di nulla, lui riempiva talmente tanto la mia giornata, dava talmente poco spazio ad altro, che ormai non vivevo più nemmeno per me stesso. E sbagliai. Sbagliai su tutta la linea, a pensarla così. Invece di diventare più autonomo ( cosa che dovevo essere a quel punto ), iniziai a non sopportare più l'idea di camminare da solo per strada. Mi sentivo in pericolo senza il suo sguardo addosso, spogliato dalla pelle, nudo. E ciò mi portò a non uscire quasi più di casa.

Era alle porte, la discesa verso il fallimento. Ora so che avrei dovuto decorare la mia anima da solo, senza aspettare che qualcuno mi portasse un fiore. Perchè fare troppo affidamento su qualcuno, dipendere troppo come feci io con Naoyuki, è qualcosa di totalmente sbagliato. L'amore è giusto e meraviglioso quando due vite si completano. Ma per completarsi vuol dire che parte di loro esiste già. Nessuno dei due individui amanti deve lasciarsi condizionare dall'altro, ma avere una vita anche propria, da condividere. Ecco. Io avrei dovuto continuare a suonare il basso, avrei dovuto continuare ad uscire e a divertirmi, avrei dovuto continuare a vivere, invece che lasciarmi imprigionare insieme a lui, nel nostro mondo fluttuante. Perchè ho portato alla rovina anche lui. (To be continued).
  
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