Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Prof    24/01/2011    6 recensioni
Francia non può fare a meno di chiedersi il perché: il perché di dover fingersi addormentato, il perché di quel sospiro, il perché di quell'irrequietezza, il perché di quell'assurda abitudine di fingere che tutto vada bene quando invece basterebbe un piccolo soffio di vento per buttare giù baracca e burattini.
Ecco, Francia vorrebbe chiedere tutte queste cose a quell'essere che adesso sente di fronte, di cui percepisce bene la presenza anche senza vederlo, di cui sente lo sguardo pesargli addosso come un macigno.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hetalia - Felicità - fruk Titolo: Felicità
Prompt: Francia, Felicità, pg13 di Kimbnr
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Francia, Inghilterra
Genere: introspettivo, malinconico, fluff(ino)
Rating: verde
Avvertimenti: shonen ai, oneshot
Disclaimer: di Hidekaz Himaruya
Note: fanfic estremamente sofferta, dimostrazione che entrare nella mente di Francia è sempre pericoloso. Ringrazio Aethelflaed per avermi sopportato, e Rota per avermi dato l'ispirazione. ^^
Mentre la scrivevo, non ho potuto non ricollegarla a queste altre fanfic: Indelicato di Rota, Warm di Aethelflaed, Vision over Visibility di bnr, Loneliness, mia fanfiction sulla coppia Prussia/Romano; molto probabilmente è perché siamo in inverno, ma non riesco a non pensare i personaggi sempre a letto. :3
Se per caso doveste passare a darle un un'occhiatina, ricordate che lasciare una recensione rende sempre tanto felici le autrici. :3
Riassunto: Francia non può fare a meno di chiedersi il perché: il perché di dover fingersi addormentato, il perché di quel sospiro, il perché di quell'irrequietezza, il perché di quell'assurda abitudine di fingere che tutto vada bene quando invece basterebbe un piccolo soffio di vento per buttare giù baracca e burattini.
Ecco, Francia vorrebbe chiedere tutte queste cose a quell'essere che adesso sente di fronte, di cui percepisce bene la presenza anche senza vederlo, di cui sente lo sguardo pesargli addosso come un macigno.



Felicità




Inghilterra si gira una, due, tre volte ancora. Si agita sotto le coperte, le sposta, le strattona, le rimette di nuovo a posto, non riuscendo proprio a trovare una posizione che gli concili il sonno. Al fine sbuffa, e si acquieta, molto probabilmente rassegnato a non riuscire più ad addormentarsi.

Dall'altro lato del letto Francia deve lottare con tutto se stesso contro la tentazione di aprire anche un solo occhio, giusto per sbirciare un po' quello che sta accadendo sotto il suo naso; del resto la posizione in cui si è risvegliato non lo aiuta, poggiato così su un fianco proprio in direzione di Inghilterra. Il rischio di rovinare tutto per un solo azzardo è troppo alto, e proprio non vuole mandare tutto all'aria facendosi scoprire come un ladruncolo alle prime armi.

Inghilterra si rigira ancora, e questa volta sospira.
Francia non può fare a meno di chiedersi il perché: il perché di dover fingersi addormentato, il perché di quel sospiro, il perché di quell'irrequietezza, il perché di quell'assurda abitudine di fingere che tutto vada bene quando invece basterebbe un piccolo soffio di vento per buttare giù baracca e burattini.

Ecco, Francia vorrebbe chiedere tutte queste cose a quell'essere che adesso sente di fronte, di cui percepisce bene la presenza anche senza vederlo, di cui sente lo sguardo pesargli addosso come un macigno. In effetti è quasi sicuro che Inghilterra lo stia osservando, ora che si è quietato ma non dorme, perché Francia ben conosce il suo respiro da addormentato, e su questo non potrebbe sbagliare nemmeno fra centomila anni; è sicuro che Inghilterra lo stia osservando mentre lo crede dormire, e allora vorrebbe tanto aprire quegli occhi e piantarglieli in faccia, e chiedergli ancora perché lo osserva a quel modo solo quando lo pensa inconsapevole, e chiedergli perché non riesce a dormire, e se può fare qualcosa e... poi la cosa diventa troppo melensa pure per uno come lui.

Anzi, il dubbio che stia cominciando a pensare troppo si insinua doloroso come un chiodo nella testa, e allora cerca di concentrarsi sul respirare meccanicamente, sul sali e scendi del petto e sulla sensazione dei capelli che gli accarezzano la guancia.

Del resto Inghilterra gli ha sempre dato pochissime certezze, per lo più deludenti, e fra queste svetta la consapevolezza che, se mai spalancherà gli occhi in quel frangente, tempo cinque secondi e si ritroverà a dividere un letto con nessuno. Cosa che comunque succederà da lì ad un'oretta, forse due, ma che succederà, perché nello scappare Inghilterra si è sempre dimostrato coerente. È Francia che è stufo di star sempre lì ad inseguire, a pazientare, ad aspettare qualcosa che non sa bene cosa sia. In fondo si accontenterebbe di ben poco, di un segnale, di un gesto carino per farlo sentire meno fesso.

“Francia?”
È appena un sussurro quello di Inghilterra, ma ha il potere di far gelare il sangue alla Nazione e irrigidirgli tutti i muscoli. Se non si fosse quasi paralizzato dalla sorpresa, probabilmente avrebbe urlato al sentire pronunciare il suo nome.

A questo punto non sa bene che fare; non è ben sicuro di cosa voglia Inghilterra, o meglio, non ne ha la più pallida idea. Forse si è accorto che sta fingendo di dormire, forse gli vuole solo parlare, ma certamente l'equilibrio, seppur labile, raggiunto è stato messo in crisi.

Prima di rendersene conto sta già stringendo gli occhi in modo innaturale, ogni muscolo del corpo teso a captare ogni più piccolo movimento. Fa quasi male, quello stato di allerta, ma Francia non ha intenzione di rompere l'equilibrio duramente conquistato.

“Francia.”
Il suo nome viene ancora sussurrato, il tono ancora più basso, poco più di un respiro. Questa volta però non pare un richiamo; sembrerebbe quasi che Inghilterra stia parlando a se stesso.
Ritorna a concentrarsi sul respiro Francia, e da vigliacco qual è decide che è preferibile una piccola certezza che non porta a niente che una falsa speranza che esiste solo nella sua testa.

E poi improvvisamente, sotto le coperte, sente delle dita fredde scivolargli sul polso, accarezzando quel braccio che aveva abbandonato in mezzo al letto, e la mano appena sotto i due cuscini.
Inghilterra fa scivolare quelle dita leggere, con una delicatezza inaspettata, e con una lentezza esasperante le fa risalire fino alla mano di Francia; un attimo di incertezza, ed eccole accarezzarne il palmo, con movimenti circolari, come in una lenta esplorazione.

Prima che Francia possa capire, Inghilterra sospira, ancora una volta, e quelle dita leggere d'un tratto si stringono attorno alla mano abbandonata in mezzo al letto, intrecciandosi quasi indissolubilmente.

È un po' come ricevere una scarica elettrica, che parte da quel contatto inaspettato e si dilaga in tutto il corpo.
L'espressione è vecchia e patetica, ma Francia se lo può immaginare, il suo cuore fare le capriole. E si dà dello stupido, perché improvvisamente si sente così sciocco, per un gesto così piccolo, così tanto sciocco da essere addirittura felice per un nonnulla.
Eppure, gli occhi sempre ostinatamente serrati, non può far a meno di stendere un piccolo sorriso.
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Prof