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Autore: _shesfearless_    24/01/2011    4 recensioni
Veronica Ann è costretta a lasciare New York: a Los Angeles esiste una via di fuga, un filo che, a detta dei medici, potrebbe tenere aggrappato il padre John alla vita. Ma cosa si nasconde tra le strade di quella nuova città, non è solo una speranza. E' la certezza che le cose possono cambiare, nonostante tutto, nonostante il mondo. Perché a proteggerla, da oggi in poi, c'è lui.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ronnie, Ronnie Ann odiava gli addii. Odiava quei ''Mi mancherai, ci rivedremo presto. Ti scriverò, promesso''. Balle, tutte balle. Una volta che te ne vai, il mondo si dimentica di te, nessuna promessa, nessuna falsa speranza. Ronnie lo sapeva già, che Jane non si sarebbe fatta viva. Era già conscia del fatto che Jenn non avrebbe mai preso in mano la cornetta per fare quelle chiacchierate lunghe ore, come erano solite fare, una volta messo piede su quell'aereo. Già si stupiva che l'avessero accompagnata all'aeroporto. Già si stupiva che, di fronte a lei, così tante persone fossero andate a salutarla per l'ultima volta. Anche Josh, che era l'unico fuori posto lì. Lui e Ann si erano lasciati poco prima della sua partenza, dopo due anni. Fu un colpo, un colpo al cuore di entrambi. Perché quando si parla d'amore dev'essere tutto così complicato?, si era chiesta più volte Ronn, mentre le sue lacrime rigavano il tramonto di uno stanco pomeriggio d'estate, impregnato di fotografie spezzate e profumo di ciliegie.
« Ronnie, amore, dovremmo partire. Tra poco, meno di un mese. E' per papà; mi dispiace. » le parole di sua madre, quando rincasò. Come se non avesse già fatto abbastanza schifo, questa giornata, aveva pensato, e si era rifugiata nella stanza del suo papà. Mi dispiace papo, mi dispiace tanto. Perché alle persone più buone devono succedere sempre le disgrazie più cattive? Non puoi papo, me l'hai promesso. Mi hai promesso che mi avresti aspettato, mi avresti portato fino al matrimonio. Già ti vedo, vestito da pinguino, al mio fianco lungo il tappeto rosso che mi porta verso l'uomo della mia vita. Resisti papo, resisti. Te ne prego. E come se l'avesse ascoltata, in quel silenzio assordante, John, suo padre, le aveva stretto la mano. Steso in quel letto, dentro la sua stanza piena di macchinari per depurare l'aria e per mantenerlo aggrappato a questo mondo, John l'aveva sentita. E pianse ancora Ann, finché l'ultimo sospiro non la portò via con sé nel mondo dei sogni.
« Dormi, figlia mia. Il meglio arriverà anche per te. Te lo prometto. Te lo prometto sul cielo. »
Aveva sorriso Ronnie Ann, aveva sorriso al buio della vita. Perché era la cosa più spontanea e sincera che in quel momento potesse regalare a suo padre. Un sorriso, il suo, sorriso.
« Se è per papà possiamo partire anche adesso, mami. » aveva esordito, scendendo in cucina la mattina seguente. Era come rinata, e si sentiva bene. Nel cuore, rinchiuse lontano, le lacrime per Josh. In testa solo un pensiero fisso: la partenza. Non le era nemmeno importato di chiedersi perché, che cosa sarebbe cambiato in quella nuova città per suo padre; non aveva nemmeno fantasticato sulla loro prossima casa, sulla città, sulle persone che vi avrebbe trovato. Aveva solo detto a se stessa che doveva farlo. Per papo, si era ripetuta, e se n'era convinta.
« Te ne volevo appunto parlare, tesoro. Hanno chiamato, stamattina presto, dalla clinica. Volendo, c'è un aereo che parte tra tre giorni, e c'è posto per papà. Volendo... »
« Io voglio. Salgo a fare le valigie. », aveva esclamato.
Era stranamente felice di partire, come se sentisse che quel viaggio le avrebbe cambiato la vita. Io voglio vivere, adesso. E richiuse alle spalle la porta della sua stanza, creandosi lo spazio necessario per raccogliere le poche cose che possedeva in qualche scatolone di fortuna. Ci aveva impiegato meno tempo del previsto, e dopo aver finito, aveva mandato un messaggio alle sue uniche amiche, Jane e Jenn, spiegandogli brevemente l'assenza a scuola e la sua partenza. Poi aveva spento il cellulare ed aveva acceso lo stereo, al massimo. We belong together, like the open seas and shores, wedded by the planet force, we've both been spoken for. All this indecision, all this independent strenght, still we've got out hearts on save. We've got our hearts on save.
Ed ora si trovava davanti ad un enorme vetro, l'unico oggetto che la separasse dalla pista. Aspettava inerme l'annuncio al megafono di quell'aereo che le avrebbe cambiato la vita. Alle sue spalle le amiche, Josh, la mamma. Il padre già aspettava figlia e moglie a bordo; nessuno sapeva del perché stessero partendo così di fretta. Nessuno poteva immaginarlo, nessuno voleva chiederlo. Così rimasero in silenzio, aspettando il momento giusto -esiste?- per dire addio a Ronnie Ann e a tutto ciò che in quei due anni aveva regalato loro. Nemmeno piangono. Nemmeno Josh. si ripeteva Ronn, impietrita. Nemmeno cercano di starmi accanto ora che possono. Nemmeno questo., si spezzava.
« Mio padre sta per morire. Ecco perché ce ne andiamo. » In un primo momento credette di averlo sussurrato alle pareti, solo dopo capì di averlo gridato al mondo.
« Tuo padre... COSA? » Josh. Era certa che lui sarebbe stato il primo a dire qualcosa.
« Sta per morire, e noi dobbiamo portarlo via. Dobbiamo salvarlo. Mio padre viene prima di tutto. Prima di voi, prima di noi, prima di te, prima di me. Papo viene prima di tutto. »
E la voce metallica annunciò l'imminente partenza.
« Ronnie... No. Ti prego no. Ti chiamo appena arrivi, non riagganciare. Giuramelo. »
Ann guardò Josh con gli occhi appannati, e scoppiò in lacrime. « Addio. »
« Arrivederci Ronn. Non sarà mai un addio questo. Mai. »
Infilò le cuffie e scappò verso la madre, che l'aspettava davanti all'imbarco. Scesero assieme un'infinità di scale, e dopo qualche minuto si ritrovarono al fianco del padre sull'aereo. A Ronn era toccato il posto sul finestrino; vi si affacciò, e scorse tra le sagome lontane una luce. Anche Josh piangeva, ora che sapeva. Ora che era troppo tardi per versare lacrime.


Che dire? Spero possa piacervi. E spero soprattutto che, con le vostre recensioni, possa imparare a migliorare! :3
- i Jonas Brothers non mi appartengono, né voglio dare rappresentazione veritiera dei loro caratteri originali. Tra l’atro, la storia non è scritta a fini di lucro :) -
   
 
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