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Autore: gaga96    24/01/2011    6 recensioni
Ciao a tutti=) In questa shot, Damon è appena diventato un umano ed è disperato. Solo una persona gli starà accanto, facendolo tornare a vivere come una persona normale.
A voi il giudizio;)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro diario,
sto impazzendo. Ora ne ho le prove. Punto primo, sto scrivendo su uno stupidissimo diario dalle pagine ingiallite dal tempo e mi sento ancora più stupido di prima, visto che di solito il poetico scrittore di diario è il mio idiota fratellino. Punto secondo, terzo, quarto e tutti i possibili punti, sono umano. Umano. Umano! Dio, sono un orribili e schifoso umano, che scrive su un orribile e schifoso diario, che si sente un orribile e schifoso inutile…umano! Sono passati solo quattro giorni e ho voglia di suicidarmi! Stefan (ecco, ho scritto il suo nome…sono finito!) non osa rivolgermi la parola perché ho rubato la sua bellissima umanità, di cui sono veramente contento, così contento che se non avessero murato le finestre mi sarei buttato giù. Per non parlare di Elena…lei, che mi guarda come se avessi appena ucciso il suo dolce fidanzato…come se avessi architettato tutto questo! Stupidi infimi…in più il mastodontico e l’inquietudine non danno di certo una mano a superare questa fase critica…nessuno fa un c***o, a parte piangersi addosso e consolare quell’idiota di mio fratello, che neanche è mio fratello! Quello stupidissimo pidocchio che cinquecento anni fa ha ucciso mia madre! Ha ucciso mia madre perché essa è andata in depressione dopo aver saputo che mio padre aspettava un bimbo da un’altra donna…la madre di Stefan! E mia madre è morta poco dopo essere stata lasciata da quel verme di mio padre. Poi c’è stata Katherine! Lei che con la sua bellezza mi ha completamente stregato…per poi spassarsela con Stefan nei momenti di noia. E poi Elena! Elena, che come sempre ha scelto il bravo ragazzo vegetariano, dolce e buono e mieloso, invece che del cattivo, bastardo e assassino Damon…ma ora è cambiato tutto…prima potevo avere tutto quello che volevo con una sola occhiata…ora non più…mi sento…solo…ed è orribile! Mi sento in balia di mille emozioni…che non riesco a controllare e che mi stanno devastando. Prima i Poteri mi aiutavano a controllare certe cose, a racchiuderle in un piccolo angolo dentro me stesso…mentre ora…mi sento debole e vulnerabile. E non sono più sicuro di riuscire a tenermi tutto dentro ancora a lungo. Però c’è ancora una persona che sembra non essersi dimenticata di me…ne di quello che ho fatto per lei…che non mi guarda come fossi un mostro, anzi, come fossi stato un mostro. Con cui posso parlare e che, almeno per ora, sembrerebbe essere l’unica a starmi accanto…
 
Damon Salvatore chiuse con un botto quel vecchio diario e lo scaraventò dall’altra parte della stanza. Si premette gli occhi con le mani, stringendo la mandibola talmente forte da sentire male. All’improvviso, battè un pugno sulla scrivania di legno talmente forte da sentir pulsare la mano.
Devo uscire di qui!- pensò, alzandosi in fretta, prendendo il lungo cappotto nero e uscendo dalla stanza buia, sbattendo la porta. Iniziò a camminare verso una determinata casa, con passo veloce e decisamente incazzato. Quando arrivò davanti al portico di quella casa, salì gli scalini, respirò profondamente e bussò alla porta.
Poco dopo, una ragazza dai lunghi e lisci capelli rosso-scuro aprì la porta.
—Salve, posso aiutarla?—chiese, gentilmente.
—Sì, sto cercando Bonnie. E’ in casa?— rispose lugubre, mettendo entrambe le mani nel giubbotto.
—A-ehm…certo! Bonnie! E’ per te!— gridò poi la ragazza, che probabilmente doveva essere la sorella di Bonnie. Intanto, Damon girò la testa verso destra, guardandosi attorno.
—Damon! Che ci fai qui?— esclamò una vocina dolce, mentre un lieve odore di fragola investì Damon che, colto di sorpresa, voltò la testa di scatto.
—Oh, ciao! Non ti avevo…sentita…—bofonchiò, abbassando leggermente la testa. I sensi umani facevano schifo in confronto a quelli vampireschi!
—Ah! Ok! Beh, dimmi tutto!— sorrise lei, leggermente a disagio per averlo rattristato.
—Sì, senti, avevo bisogno di uscire con qualcuno e visto che sembra che tutti mi odino ora…— disse, mentre un leggero brivido lo oltrepassava.
—Oh, certo! Prendo il cappotto…— disse lei in fretta, scomparendo e ricomparendo poco dopo con un cappottino color ocra.
I primi minuti di passeggiata furono pieni di silenzio, mentre i due ragazzi cercavano di guardare tutto tranne che i loro sguardi. Fu Bonnie a rompere il silenzio.
—Ascolta…quattro giorni fa la tua vita è cambiata…lo so…però sei così depresso e…dovresti cercare, non so, di aprirti. Non è facile sopportare il peso di milioni di emozioni contrastanti da solo…e…—
—Smettila, Bonnie! Sono uscito con te per distrarmi, non per deprimermi ancora di più! Sono umano ora, è vero, ma non voglio che tu provi pena per me!— esclamò, guardandola per la prima volta negli occhi. I due si fermarono per qualche istante e in quel momento, Damon avrebbe dato qualsiasi cosa per poterle leggere il pensiero… All’improvviso, lo sguardo di Bonnie si illuminò.
—Ok! Beh, allora ti aiuterò a comportarti da persona normale! Sicuramente nel ‘500 non esistevano i Fast Food! E, sicuramente, da vampiro non sentivi alcun sapore del nostro cibo! Quindi vieni con me!— disse Bonnie, sorridendo e prendendolo sotto-braccio, mentre lo trascinava nel primo Fast Food.
 
—Mmmh…lo ammetto, streghetta, queste patatine fritte sono davvero ottime! E questo panino…squisito!— Bonnie ridacchiò e, per gioco, lanciò al vampiro una patatina fritte addosso. Damon la guardò subito con sguardo truce e la ragazza sciolse immediatamente il suo sorriso. All’improvviso, una patata fritta le arrivò sui riccioli rossi e, nell’alzare la testa, intravide un viso sghignazzare dopo tanto tempo. A quel sorriso, Bonnie sentì sciogliersi il cuore, mentre le budella avevano iniziato a restringersi. Sorrise e lanciò un’altra patatina addosso all’ex-vampiro che rispose lanciandole un pezzo di insalata in faccia. Iniziò una guerra all’ultima patata, fino a che entrambi non rischiavano di morire dalle risate.
Un’ora dopo, Bonnie invitò Damon a guardare un film dell’orrore al cinema, prendendosi un enorme sacchetto di pop-corn. Il film era davvero spaventoso e mentre a Bonnie veniva il mal di testa per la tensione, Damon sembrava essere divertito ad ogni scena truculenta! Fino a che, in una scena davvero orribile, Bonnie soffocò un grido e, istintivamente, mise una mano tremante dalla paura sulla mano forzuta del ragazzo, il quale sussultò a quel contatto, guardandola con fare alquanto stupito, mentre il suo stomaco iniziava a girare. Bonnie si accorse della mano e, arrossendo, la ritrasse, ma venne subito bloccata dalle dita congelate di lui, che bloccarono la mano della ragazza nella sua. Bonnie pensò di sentirsi male per quel fatto ma riuscì a rimanere cosciente per le ultime scene del film.
Durante i titoli di coda, il loro legame dovette spezzarsi, ma per entrambi, sembrava non fosse accaduto niente. Sembrava, appunto.
 
—Beh, grazie per la giornata. E’ stata…divertente!— disse Damon, quando Bonnie che, arrivata sotto il portico di casa sua, dava le spalle alla porta di legno.
—Di niente! Mi sono divertita!— rispose, sorridendo. Era buio, ormai, e i loro volti erano illuminati solo dalla piccola luce del giardino.
Bonnie abbassò la testa, giocherellando con le chiavi.
—Beh, allora…ci vediamo domani!— concluse.
—A domani!— finì Damon, facendo un sorriso che mandò in tilt la rossa. Lei si girò e fece per entrare in casa, quando all’improvviso chiamò Damon, corse giù per gli scalini mentre lui si girava, e per un millesimo di secondo si guardarono negli occhi, piuttosto vicini l’una all’altro. Poi lei, raccogliendo tutto il suo coraggio, gli stampò un dolce e veloce bacio sulla guancia e scappò dentro casa, mentre il rossore prendeva possesso del suo viso e gli arti iniziavano a tremare.
Per la prima volta, Damon rimase completamente di stucco, mentre un mal di stomaco e dei brividi di calore che mai aveva provato, invadevano il suo corpo, partendo dal punto della guancia in cui, in quel momento, Damon si stava accarezzando, con un sorriso stampato sul volto. 


Note: Ciao a tuttissimi! Ok, non è un granchè, però è da tempo che la pensavo. Oh, per quanto riguarda la madre di Damon, mi è venuto un dubbio rileggendo "L'Ombra del Male" a pag.119, capitolo 12. Insomma, non so come sia venuta, però mi è piaciuta scriverla e spero che piaccia anche a voi!
Vi ringrazio e spero che recensirete=)
Grazie a tutti=)
Un bacio!


gaga96

   
 
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