Batte piano la pioggia nel nero,
Nero incrinato dal gran martello
Che luce e rimbomba nell’umido cielo.
Vita e paura si sono incrociati
Si nascondono le creature,
Madre Natura è Regina e Sovrana.
Ma il vento che porta la pioggia
È lo stesso che la deve cacciare,
Porta con sé la luce negata
Del Sole che indifferente luce.
Ed ancora di più ne aggiunge
Coi sette colori dell’Iride.
Note dell'autore: Sebbene a me la pioggia piaccia, ho preso il classico simbolo per i periodi tristi o spaventosi della vita, ossia il cattivo tempo. Come anticipato nell'introduzione, il messaggio di questa poesia è molto ottimista, ma senza ignorare l'esistenza di problemi, come alcuni ottimisti con la testa fra le nuvole fanno, limitandomi a dar loro la funzione che, a parer mio, hanno, ossia quello di farci apprezzare meglio ciò che è bello in questo mondo. Non ha uno schema di rime, ma i versi sono due decasillabi ed un dodecasillabo nella prima strofa, due dodecasillabi interrotti da un decasillabo nella seconda, due decasillabi interrotti da un dodecasillabo nella terza ed un dodecasillabo seguito da due decasillabi nella quarta. Non è casuale la scelta di riprodurre la parola "luce" in tutte le strofe eccetto la seconda, e nemmeno la scelta della sua posizione.