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Autore: visbs88    25/01/2011    18 recensioni
Una giornata come tante altre, per Rin, Sesshomaru e Jaken, finché a una bambina non viene in mente una curiosa domanda.
Scritta per l'iniziativa "Un prompt al giorno", prompt "Granello".
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà!
La vostra amata (???) visbs88 torna! E malgrado abbia mille cose da aggiornare, mille cose da scrivere e mille cose da recensire, si mette a fare altro XD
Dedico questo sclero mentale a VaniaMajor, Alys93, eien91, LittleSango, Harte, RikaRed, fmr18_onepiece per aver recensito “Goccia”, e a Alys93, eien91 e LittleSango per averla messa nelle preferite! *.*
Dopo alcuni secoli, torno a scrivere su Sesshomaru! Lo avevo abbandonato da un pezzo, povero caro XD più che altro, ispirazione su di lui non ce n’era molta, e poi ho preferito dedicarmi ad altro, migliorarmi un po’ prima di riprovare a gestirlo, dato che il compito è particolarmente arduo >.< così, dopo essermi sbizzarrita con tutti i personaggi possibili, soprattutto sui Sette, torno con lui! O almeno ci provo!
Bando alle ciance, buona lettura!
 
Rin era comodamente seduta a cavallo di Ah-Un, osservando il signor Sesshomaru camminare dinanzi a loro. Doveva proprio odiare tanto il signor Naraku, per cercarlo così di continuo. Chissà che cosa gli aveva fatto.
Fissava incantata gli alberi e i fiori colorati, immaginando che bei mazzetti e ghirlande avrebbe intrecciato per il signor Sesshomaru, non appena si fossero fermati. Era pomeriggio inoltrato e probabilmente quella sera si sarebbero accampati in quel bosco.
Ah-Un annusò, con una delle sue due teste, un fiore giallo splendente. Dovette dargli fastidio, però, dato che starnutì, incenerendo la povera pianta.
- Oh – disse dispiaciuta Rin. Poi le venne in mente una cosa. Sgranò gli occhioni scuri, sempre colmi di curiosità e gaiezza, e saltò giù dal drago.
Trotterellò fino ad affiancare Sesshomaru, che come al solito non diede segni di averla vista.
- Signor Sesshomaru – cominciò, con la sua vocina squillante – Voi fate paura a molte persone, vero?
Il demone le lanciò un’occhiata distratta, continuando a camminare. Non rispose.
- Rin, che razza di domande fai – sbraitò Jaken, intervenendo – Il signor Sesshomaru è un demone purissimo che incute timore a chiunque lo incontri! Tutti tremano di fronte alla sua potenza e alla sua magnificenza!
- Davvero? – chiese la piccola, ingenua. Sapeva che il padrone era forte, ma non che spaventasse così tanto gli altri.
- Certo – rispose il kappa orgoglioso.
- Ma Inuyasha non trema di fronte a lui – obiettò candida. Sesshomaru, che li ascoltava distrattamente, trattenne un gesto di stizza.
- Inuyasha è uno stupido sfrontato senza alcun rispetto! – strillò Jaken – Non nominarlo nemmeno!
- Va bene – rispose Rin, un po’ dispiaciuta. Forse aveva anche irritato il signor Sesshomaru.
- Comunque – continuò – nemmeno io ho paura.
- Beh, tu… - iniziò Jaken, ma fu costretto ad interrompersi, non avendo spiegazioni plausibili.
“Sì, nemmeno tu hai paura, Rin” pensò Sesshomaru. La bambina aveva un modo particolare di stupirlo. Ripensò al loro primo incontro. Aveva avvertito una presenza tra gli alberi, con i sensi ancora confusi dallo scontro appena terminato. Ferito, in parte sotto il flusso del sangue demoniaco, le aveva ringhiato contro, gli occhi arrossati e lo sguardo furibondo. Ma lei, dopo un primo, comprensibile spavento, era tornata ad aiutarlo. Una debole, piccola ningen, che invece di scappare e dire agli uomini della presenza di un pericoloso demone da eliminare aveva tentato, nel suo piccolo, a prestargli soccorso.
Forse era per questo che l’aveva salvata e l’aveva portata con sé. Non tanto per gratitudine, ma quella ragazzina l’aveva stupito e, soprattutto, odiava l’idea di essere in debito con un umano.
Ed ora aveva una bambina chiacchierona, ingenua, debole, petulante al seguito. Ma non riusciva a separarsene. La sola idea gli faceva stringere lo stomaco.
- Tu sei troppo stupida per capire – finalmente Jaken trovò le parole per ribattere.
- Io non sono stupida! – disse offesa e ferita Rin, avvicinandosi di più a Sesshomaru.
- Stai zitto, Jaken – disse svogliatamente il demone, senza prestare troppa attenzione a nessuno dei due.
La bimba gli rivolse un’occhiata di gratitudine.
- Quindi il signor Sesshomaru fa paura – disse tornando al discorso primario – Ma fa paura anche alla polvere?
A queste parole, il demone si fermò e finalmente la guardò con decisione, una luce di curiosità negli occhi. Quella era la domanda più strana che gli avessero mai rivolto.
- Alla polvere? – ripeté piano.
- Rin, piantala!
La bambina ignorò Jaken e guardò il suo signore, contenta di ricevere la sua attenzione.
- Sì, alla polvere – rispose tutta pimpante – Qualsiasi cosa succeda, il vostro vestito è sempre bianco bianco. Secondo me, la polvere ha paura, altrimenti sporcherebbe anche voi, quando vi sedete per terra, come me. Non avete mai un granellino addosso!  – continuò convinta, come se stesse spiegando la cosa più ovvia del mondo. Quindi guardò in alto, quasi si aspettasse di vedere scendere dal cielo granelli giganti di polvere pronti a sfidare Sesshomaru. Quest’ultimo si lasciò sfuggire un pallido sorriso. Ora che la questione era chiarita, riprese a camminare.
- Rin, la polvere non può avere paura – tentò di farla ragionare Jaken.
- Sì invece – ribatté lei convinta – I granellini possono scappare se li si spaventa.
- Non hanno vita propria!
- Invece sì!
- No!
- Sì! Sei tu che sei insensibile! – strillò Rin, piccata – Il signor Sesshomaru è forte e fa paura ai granellini!
Si chinò, prese una manciata di terra dalla stradina polverosa (appunto) e la lanciò contro Jaken, che iniziò a tossire e a starnutire.
- Ma che ti è preso? – sbraitò.
- La polvere non fa mai così con il signor Sesshomaru – proclamò convinta lei.
- Certo, tu non gliela lanci addosso!
- Quando Ah-Un solleva la polvere, il signor Sesshomaru non starnutisce mai – disse solenne Rin – Quindi, la polvere ha paura di lui, i granelli scappano via e non si infilano nel naso.
Corse verso il demone, con la manina toccò i pantaloni candidi e chiese, supplicante:
- Non è vero, signor Sesshomaru? È vero che la polvere ha paura?
- Sì, Rin – fu la risposta.
E mentre la bambina si gongolava per la vittoria, felice come non mai, e Jaken lo guardava stupito, Sesshomaru capì di non poter davvero più fare a meno di quella piccola. Del suo candore, della sua innocenza, della sua semplice e pura presenza.
Tuttavia, in parte, lei sbagliava.
Per fortuna, Rin non lo vide togliere con un gesto distratto ma quasi furtivo un granello di polvere dalla manica del kimono.

 
Fine ^.^
Ok, questa è totalmente priva di senso ^.^
Ma mi sembrava carina, alla fin fine, così l’ho scritta ^.^
Spero che piaccia anche a voi!
Visbs88
   
 
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