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Autore: Lothiriel    26/12/2005    19 recensioni
One-shot su "Il leone, la strega e l'armadio"; è sconsigliata la lettura a chi non ha letto il libro o visto il film...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Irrigidito dal freddo e dalla stanchezza, Tumnus si sforzava di tenere il passo dei suoi carcerieri, una pattuglia di grandi l

Irrigidito dal freddo e dalla stanchezza, Tumnus si sforzava di tenere il passo dei suoi carcerieri, una pattuglia di grandi lupi argentati. Lo sguardo basso, la mano serrata a nascondere il delicato fazzolettino di Lucy, si impose di non pensare a nulla e di proseguire la sua marcia.

“Ci siamo quasi”, sibilò la voce di Maugrim alle sue spalle; poteva sentire il suo fiato caldo sulla schiena. “La regina Jadis è ansiosa di parlare con il nostro amico, non è vero ragazzi?”

L’intero branco sghignazzò crudelmente.

Suo malgrado, il giovane fauno non poté evitare di alzare gli occhi e fissare a lungo l’imponente palazzo di ghiaccio che scintillava debolmente all’altro estremo della piana. Nonostante la bufera di neve proseguisse impietosa si potevano distinguere chiaramente le alte torri, di un azzurro cupo nella luce che si faceva via via più fioca.

‘Ecco, quello è il palazzo della Strega Bianca...’, pensò amaramente. ‘Là probabilmente trascorrerò il resto della mia esistenza, mutato in grigia pietra ad ornamento delle sue stanze’. Poi alla sua mente si affacciò il ricordo dello sguardo innocente e fiducioso negli occhi blu della piccola Lucy, e serrando i denti mormorò con decisione: “Beh, meglio io che quella cara bambina...

Un rude spintone del lupo alla sua destra lo riportò bruscamente alla realtà, mandandolo in ginocchio nella neve fresca. “Non hai sentito? A Sua Maestà non piace attendere. Muovi quelle zampe, o ti darò io un motivo per correre!”

Tumnus si rialzò faticosamente in piedi e si rimise in cammino.

 

 

Seduta sul suo gelido trono e avvolta in un manto di bianca pelliccia, Jadis degnò appena di uno sguardo il capitano delle sue guardie.

“Allora?”, chiese con voce imperiosa.

“L’abbiamo preso, Maestà”, rispose Maugrim con un profondo inchino.

“Conducetelo immediatamente davanti a me!”, ordinò la Strega Bianca. Il grande lupo si inchinò nuovamente ed uscì.

Pochi istanti dopo Tumnus fu portato ai piedi della lucida scalinata che conduceva al trono; le due guardie che lo affiancavano si allontanarono ad un breve cenno della regina, prendendo posto agli angoli più lontani dell’ampia sala.

Jadis si alzò e mosse alcuni passi verso il prigioniero. Il lungo strascico del suo abito frusciò appena sul pavimento di ghiaccio. “Bene. E così tu saresti quel fauno che per ben due volte ha offerto la sua cortese ospitalità ad una figlia di Eva. Dov’è ora la tua amichetta?”

Il tono mellifluo della strega era smentito dal suo sguardo glaciale. Guardandola dritto negli occhi, Tumnus rispose: “Se anche lo sapessi, non verrei certo a dirlo a voi”.

“Silenzio!”, tuonò Jadis. “Come osi rivolgerti in questo modo alla tua regina?”

Sul bel volto del fauno si dipinse un’espressione di sfida. “Voi non siete la legittima sovrana di Narnia”.

“Forse no”, rispose inaspettatamente la strega, con un sorriso crudele. “Ma non sarà certo un piccolo fauno come te ad impedirmi di esercitare il mio potere”.

Discese rapidamente i pochi gradini che la separavano dal prigioniero. “E sai una cosa, mio sprovveduto amico?”, proseguì con un sorriso falsamente affabile mentre si chinava a strappare dalle mani di Tumnus il bianco fazzolettino. “Troverò quella bambina anche senza il tuo aiuto, e insieme a lei i due figli di Adamo e l’altra figlia di Eva. E quando quattro graziose statue decoreranno i lati del mio trono, perfino gli sciocchi come te smetteranno di credere a quelle inutili profezie!”

Il signor Tumnus ebbe un moto di rabbia, ma Jadis lo fermò puntandogli alla gola il suo magico scettro.

“Guardie! Scortate il prigioniero alla sua cella; la nostra conversazione è finita”.

I lupi eseguirono prontamente. Rimasta sola, la Strega Bianca si volse con un ampio movimento del pesante mantello, e riprese il suo posto sull’alto trono.

Gettando a terra quasi con disgusto il fazzoletto di Lucy, si mise a rimuginare un piano d’azione. Sorrise tra sé e sé: incontrare Edmund era stato un notevole colpo di fortuna. Era assai probabile che quello sciocco conducesse realmente i suoi fratelli a palazzo, come le aveva promesso; e in tal caso ogni problema sarebbe stato risolto…

 

 

 

 

Nota finale

Chi ha letto il libro avrà notato una piccola incoerenza nel mio racconto: in realtà Tumnus affida il fazzolettino di Lucy al signor castoro, il quale in seguito lo mostrerà ai bambini per convincerli a fidarsi di lui. Spero vorrete perdonare la mia "licenza poetica"...

  
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