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Autore: Giulia_Bliss    26/01/2011    2 recensioni
La vita offre sempre delle occasioni, bisogna solo saperle afferrare. E ce la si può fare, con un po' di fortuna sfacciata...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era una calda serata d’agosto, quando accesi la radio in macchina e sentii l’annuncio del nuovo
tour che prevedeva come prima data San Siro (Sen Siwou). Era da qualche giorno con non
controllavo il sito e mi ero persa questa vitale notizia. Quasi mi vennero i lucciconi per l’emozione.
Misi in moto l’auto e corsi a tutta velocità verso casa, mettendo Origin of Simmetry, il mio album preferito, a volume massimo.
Ascoltavo Plug in Baby, col suo intro da paura, quando mi resi conto che, porca miseria, i Muse venivano a San Siro!!!!!!! E io sarei certamente andata a vederli! Per loro avrei solcato i sette mari, girato il mondo saltellando su un piede, tutto pur di incontrarli.
Per questo ero praticamente certa che sarei anche riuscita, con un po’ di fortuna e con un po’ di comprensione da parte della security, a intrufolarmi nel backstage. Il miglior auto regalo che mi fossi mai fatta! Mi ero laureata da pochissimo e DOVEVO festeggiare la libertà dalla scuola e dagli studi tanto aspettata. Certo, poi mi sarei dovuta trovare un lavoro e tutto il resto….ma per ora esistevano solo due cose: i Muse e il loro imminente concerto.

Ero quasi a casa, così spensi la radio e tolsi a malincuore il cd dal lettore. Abitavo poco fuori Milano, in un complesso di palazzine. Misi l’auto in garage quando, complice l’adrenalina, complice l’avere alzato un po’ il gomito nel festeggiare la libertà dagli studi, afferrai di scatto il cellulare e saltai giù dall’auto, chiusi il box sbattendolo e misi a massimo volume Hysteria cantando a squarciagola
“ ‘Cause I want it now I want it now!!!!!! Merda andrò al concertoooooo!!!!!”
al diavolo quello che avrebbero pensato i vicini. Arrivai all’ascensore cantando, come anche sul pianerottolo, dove solo un respiro si sentiva in tutta la scala. Corsi in casa  e accesi il computer. Prenotai subito i biglietti. 3 biglietti. Uno per me, uno per Martina e uno per Giulia, le mie migliori amiche nonché Muser incallite. Non persi neppure tempo a chiamarle per accertarmi che non avessero ancora preso i biglietti. Ero certa che non avevano controllato il sito, non lo facevano mai…..tanto avevano un enciclopedia sui Muse rintracciabile su cellulare 24 ore su 24. Non c’era bisogno di chiedere loro se sarebbero venute, ero certa anche di questo. Sarebbe stato il mio regalo per la loro laurea. Eravamo insieme dalle elementari, loro erano sempre state amiche inseparabili, io mi sono aggiunta alla cricca un po’ dopo. Non andavamo molto d’accordo alle elementari, l’amicizia è sbocciata dalla quinta in poi. Da allora non ci eravamo più separate, né alle medie, né alle superiori e neppure all’università, incredibile. La nostra passione per i Muse era iniziata alle medie, noi avevamo 14 anni, loro 22, erano gli inizi della loro carriera. Da allora li abbiamo sempre seguiti ma non eravamo mai state ad un loro concerto. So che è tanto incredibile quanto assurdo ma è così. Siamo sempre state troppo prese da scuola, studio, famiglia e amicizia ed era da molto che loro non venivano in Italia. Io ho resistito. Volevo che il mio primo concerto fosse speciale. Non avevo idea di come fosse assistere ad un concerto, men che meno da un prato. Ma per me sarebbe stato speciale solo se fosse stato dei Muse. Quindi alla veneranda età di 24 anni io non ero mai andata ad un concerto. Ed ora mi stavo imbucando in un concerto al quale avrei assistito attaccata, o meglio spiaccicata, alle transenne sotto al palco. Che impulsiva imprudente. Non mi interessava, io li dovevo vedere da dieci metri di distanza a costo di ritrovarmi nera di lividi dalla testa ai piedi, punto.

Telefonai ai miei genitori. Ero appena andata a vivere da sola e, anche se mi piaceva molto, ogni tanto sentivo la loro mancanza e poi loro sentivano moltissimo la mia. Sono l’unica figlia che hanno e il fatto che io mi sia laureata e che ora viva sola per loro è difficile da accettare. Ignorai l’orario indecente, tanto ero certa che erano svegli a guardare la televisione. Mi rispose mia madre. La assalii urlandole che :

- Porca puttana mamma!!! Vado al concertoooooo!!!!!-, al che, la mia mitica mamma, rispose:

 


- Ciao tesoro,ci avrei scommesso! Per questo non ti ho prenotato i biglietti, stavo giusto chiamando per dirtelo.-

E’ un angelo, aveva già controllato il sito,stupenda come sempre, adoro mia madre. Mi passò papà che cominciò, naturalmente, con le battutine:

-La mia bella laureata che cosa fa appena finiti gli studi? Va al concerto di sti tre inglesi froci-.

Papà. A sentire questa frase può sembrare uno che ti pressa a studiare e non ti concede gli svaghi. In realtà è lui a proporli di solito. Insieme facciamo le peggio cavolate e bè, per lo studio è fiero di me ma se non fossi andata molto bene lo sarebbe stato comunque. Per  quanto riguarda i “tre inglesi froci” lo fa solo per prendermi in giro, in realtà piacciono anche a lui, solo che si diverte a stuzzicarmi. È la gelosia del papà, alla sua bambina piacciono dei cantanti, un trauma.
Dopo aver dato la notizia a mamma e papà andai a dormire, ero distrutta. Ci misi dei secoli ad addormentarmi, troppa adrenalina. Viaggiai con la fantasia in luoghi incredibili quanto improbabili, non avrei mai pensato che non sarebbe rimasta solo fantasia.
Il giorno dopo chiamai Giulia e Martina, dicendo loro di correre alla panchina, il nostro luogo di ritrovo numero uno, nel parco in cui andiamo da che siamo bambine.

-Giuly! Ciao come mai ci hai chiamate?- arrivarono in perfetto orario, miracolo. Anch’io mi chiamo Giulia, come la mia cara amica, il che ci ha sempre dato non pochi problemi, a cominciare dalle prof che chiamavano interrogata:-Giulia- e io e lei, sempre vicine insieme a Martina, ci giravamo nello stesso momento. Le varie prof rispondevano al nostro movimento in simbiosi, sempre e comunque, con un:- Ah! Giusto, interrogo tutte e due.- fantastico.

-Niente…non ho retto bene la bevuta di ieri e vi ho chiamate senza un validissimo, vitale motivo- risposi con un sorriso malizioso.

-Dai dicci. Adesso mi hai incuriosita. Poi sarà bene che sia importante! L’unico giorno in cui posso dormire fino a tardi mi chiami all’alba!- disse Giulia.

-E tu le undici e mezza le chiami alba?!?!?! Comunque sono curiosa anch’io, spara- rispose Martina.

-Bè ….può darsi che sua enciclopedia Giulia abbia trovato qualcosa, faccio per ipotesi, di molto importante per tutte e tre e che, sempre per ipotesi, l’abbia subito prenotata….- dissi enigmatica, non poi così tanto visto che mi conoscevano troppo bene. E infatti capirono al volo:

-Ehhhhhh?!??!!? Stai scherzando????- chiese eccitata Martina.

-No, è un bluff, non può essere vero!!!- rispose incredula e ormai in iperventilazione Giulia.

-It’s not a joke. I know it’s sounds like a joke but is not a joke!! Ci credete??!?!? Andremo al concerto!! Ho già preso i biglietti, mi arrivano domani col corriere! Dai, vi ho fatto un bel regalo di laurea sì o no!? Ah, ovviamente da bordo prato, voglio averli così vicini da poterli quasi tocc..-

Mi interruppero all’unisono:- E’ un regalo?! E di cosa scusa? Di laurea? Ma tu sei fusa!-

-Perché? Ed io che pensavo vi sarebbe piaciuto….- risposi con finto risentimento.

-Porca miseria e lo chiedi pure?? Ovvio che ci piace!!! Grazie! Marty andiamo al concerto!! Da bordo prato!!!! Evviva! Anzi, Cheers!-

-Già! Giuly sei un angelo grazie! Wow! Allora, che ne dite? Facciamo un salto in farmacia a prendere due barattoli di arnica e due di VoltaTrauma per il post concerto e andiamo a spararci una bella pizza per festeggiare?-

-Certo, che domande!- 


Ciao! Questa è la mia prima fanfiction e la mia prima esperienza con efp. Ho iniziato a scrivere Bliss a Dicembre e finalmente mi sono decisa a iscrivermi e pubblicarla....bè, spero vi piaccia. Sarà suddivisa in più di dieci capitoli certi. Ho già scritto parte del seguito, quindi aggiornerò presto. Che dire...spero sia di vostro gradimento! Giulia



   
 
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