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Autore: yobai888    26/01/2011    0 recensioni
Il re degli shinigami era stato il primo dio della morte a nascere dopo la divisione dell'universo, poi tutti gli shinigami precedenti erano morti, perdendo l'immortalità, e lui aveva potuto governa su tutti gli dei della morte nati dopo.
Per rimanere in vita aveva creato i Death note, quaderni demoniaci in grado di rubare la vita agli umani, i nuovi abitanti dell'universo, per aumentare la longevità degli shinigami.
Ma il non-essere non può esistere senza l'essere, e vennero creati altrettanti amuleti, capaci di allungare la vita agli umani, e di uccidere gli shinigami.
Gli dei della morte si occuparono di distruggerli tutti.
Quasi tutti.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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All'inizio il mondo era solo oscurità.
Era una terra desolata, dove non cresceva nulla o quasi.
Era popolata solo da shinigami, dei della morte, creati per abitare quell'inferno.
Originariamente gli shinigami erano immortali, non potevano morire nemmeno volendolo.
Ma il non-essere, l'oscurità, non può esistere senza l'essere, per questo una lama di luce irruppe nell'oscurità, interrompendo la monotonia dell'universo.
Piano piano la luce prese piede, fino a occupare l'esatta metà del creato.
Da allora la luce e l'oscurità combattono in una eterna danza.

Il re degli shinigami era stato il primo dio della morte a nascere dopo la divisione dell'universo, poi tutti gli shinigami precedenti erano morti, perdendo l'immortalità, e lui aveva potuto governa su tutti gli dei della morte nati dopo.
Per rimanere in vita aveva creato i Death note, quaderni demoniaci in grado di rubare la vita agli umani, i nuovi abitanti dell'universo, per aumentare la longevità degli shinigami.
Ma il non-essere non può esistere senza l'essere, e vennero creati altrettanti amuleti, capaci di allungare la vita agli umani, e di uccidere gli shinigami.
Gli dei della morte si occuparono di distruggerli tutti.
Quasi tutti.

Rabuto stava guardando fuori dalla finestra, fuori pioveva, era come se il cielo stesse piangendo.
Come lui.
La notizia della morte di suo zio gli era arrivata quella stessa mattina.
In realtà non era il suo vero zio, ma il suo insegnante al corso d'arte, erano diventati amici e per lui era quasi un suo parente.
-Rabuto! Scendi, c'è una tua amica!- urlò sua madre dal piano di sotto.
Un'amica? Strano.
Scese la scale, nell'ingresso c'era una ragazza, aveva i capelli neri, molto scuri, tagliati a caschetto, e un paio di occhiali squadrati sul naso.
Doveva avere l'età di Rabuto e frequentava la sua stessa scuola, vista la divisa.
-Forse è meglio se vi lascio soli- così dicendo la madre di Rabuto tornò in cucina.
-C...ciao, io sono Mizuki.
-Ciao, ci conosciamo?
-A dire il vero no, ma il signor Akazawa era il mio insegnante d'arte e so che gli eri molto legato, sono venuta per darti le mie condoglianze.
-Grazie, non dovevi.
-Sono venuta anche per darti questo- tirò fuori da una tasca un pacchettino -è un omamori, un amuleto shinto, aiuta a superare i lutti, pensavo fosse un pensiero carino...- chinò la testa e arrossì.
-Beh... molte grazie, sei stata davvero gentile, ti va di fermarti a prendere il tè?
-No, grazie lo stesso, ma ora devo proprio andare, ci vediamo domani a scuola!
-Ok, ciao!-
Che strana ragazza.
Ma andare al tempio shinto era una buona idea, forse l'avrebbe davvero aiutato ad elaborare il lutto.

Per entrare al tempio bisognava passare sotto tre archi, o torii, quello era un tempio modesto quindi le torii non erano molto ricche ma, entrandoci, si aveva l'idea di avere accesso a un luogo sacro.
Il tempio era consacrato a un kami della fortuna e della vita, i kami sono degli dei che vivono in un piano parallelo al nostro.
Al centro del tempio era conservata una reliquia, era una specie di quaderno, bianco e d'orato, nell'antichità si credeva che scrivendoci sopra il proprio nome la propria vita si allungasse.
Quando sentì l'esplosione Rabuto stava ammirando il parco del tempio, adorava i ciliegi in fiore.
Fu come un ondata di calore che sbattè Rabuto a terra, nel panico agguantò la reliquia e corse fuori, quando arrivarono le ambulanze Rabuto aiutò a caricare gli anziani sulle barelle, ma rifiutò di farsi portare in ospedale, stava bene.
Quando tornò a casa sua madre stava piangendo, sapeva che Rabuto era andato al tempio e aveva letto la notizia dell'esplosione sul giornale, era stata colpa di una uscita di gas.
Rabuto si buttò sul letto, l'incidente non lo aveva distolto solo dalla morte del suo insegnante, ma dalla morte in generale.
Era tutto il giorno che pensava alla data della sua morte, non sapeva se sarebbe stata vicina o lontana, ma una cosa era certa, sarebbe morto.
Si ricordò improvvisamente della reliquia che aveva preso al tempio, il quaderno era nel suo zaino, lo tirò fuori.
La copertina era un po' ruvida, bianca e dorata, non aveva scritte a indicare cosa fosse.
Lo sfogliò.
Nella prima pagina c'erano solo nomi di persone, poi il resto era vuoto, continuò a sfogliarlo, nel risvolto di copertina c'era una specie di elenco, sembravano regole.
Era scritto in giapponese antico, probabilmente dell'epoca Sengoku, Rabuto ci mise un po' a capire cosa ci fosse scritto, il contenuto era questo.

-L'umano il cui nome verrà scritto su questo quaderno tornerà a vivere.
-Bisognerà avere in mente il volto e il nome della persona per resuscitarlo.
-Si potrà decidere la data della sua resurrezione e gli avvenimenti che la precederanno specificandoli.
-Qualora l'umano il cui nome sarà scritto sul quaderno fosse ancora vivo l'effetto del quaderno sarà nullo.
-Se la data della resurrezione non verrà specificata l'umano tornerà in vita 30 secondi dopo che il suo nome sarà scritto sul quaderno.

Che culto complicato, assomigliava tanto a quelle catene che giravano sul web e sui cellulari.
Un pensiero lo fulminò.
Se il quaderno avesse davvero avuto effetto avrebbe potuto portare di nuovo in vita suo zio!
Si costrinse a frenarsi, se non fosse successo niente il dolore per la morte di suo zio sarebbe stato ancora più gravoso.
E in ogni caso in quel momento si trovava diversi metri sotto terra, se fosse tornato in vita avrebbe vissuto un incubo.
Però... grazie al potere di quel quaderno avrebbe potuto far cessare il dolore nel mondo, ma prima doveva provarlo.
Prese il giornale e andò alla pagina dei necrologi, se avesse resuscitato delle persone che in quel momento si trovavano ancora all obitorio la notizia avrebbe avuto un po' di rilievo.
Akahito Kimura, Koshiro Natsu e Munoto Kokan trenta secondi dopo si svegliarono.

Nel mondo degli shinigami tre dei della morte morirono.
Il fatto che ne morisse uno era una cosa rarissima, tre insieme non sembrava nemmeno possibile.
Si disintegrarono come polvere.
Erano passati diversi anni dagli eventi di kira e cheap-kira, ormai si venerava un nuovo dio, Sosei.
All'inizio era stata solo una notizia curiosa su un giornale, tre persone date per morte si erano svegliate in ubitorio in perfetta forma, poi fenomeni simili avevano preso piede in tutto il Giappone.
Sosei aveva anche una sua pagina web, dove i suoi seguaci mettevano nomi e foto dei loro cari morti.
Venne fatto un documentario sul nuovo culto di Sosei e presto divenne famoso come il dio che spodestò Kira.

-L, sta stuccedendo qualcosa che potrebbe interessarti- Jevanni parlò rimanendo sulla porta.
-Ti riferisci agli avvenimenti legati al culto di Sosei?- Near appoggiò una nuova tessera del puzzle - ne ho sentito parlare.
-Cosa pensi che sia?
-Hai mai sentito parlare di Parmenide?- era solito di L rispondere a una domanda con un altra domanda.
-No.
-Era un filosofo greco, diceva che l'essere non può esistere senza la sua controparte, il non essere, la bontà non può esistere senza la malvagità e così via, quindi, il death note non potrebbe esistere senza il suo opposto.
-Quindi pensi che ci sia un altro oggetto simile al death note capace di far tornare le persone in vita?
-Non ne sono sicuro, ma ci sono buone probabilità.
-Credi che dovremmo fare qualcosa per fermarlo? Uccidere le persone è un crimine, resuscitarle non lo è.
-Io se fossi morto vorrei rimanerlo, e poi penso che a lungo andare questa cosa del nuovo dio non finirà bene.
-Che intendi?
-A parte il problema dell aumento demografico, che sarebbe il meno, ma ogni cosa è creata per funzionare e coesistere con tutto il resto, se si leva qualcosa di così importante, come la morte, tutto il resto smetterebbe di funzionare.
-Quindi vuoi catturare Sosei?
-Esatto, Jevanni- Near posizionò l'ultima tessera del puzzle.

-Inizio a preoccuparmi- il re degli shinigami parlava ad un altro dio della morte
-Perchè?
-Per il casino che sta succedendo con Sosei.
-Uccidetelo, quasi un centinaio di shinigami sono morti a causa di questo nuovo dio.
-Non posso, così come uno schinigami non può uccidere un altro dio della morte, uno shinigami non può uccidere il possessore di quell affare, ma lui può uccidere noi.
Infatti ci nutriamo della morte degli umani, ogni volta che uno di loro torna in vita uno di noi muore.
-Come per le fate quando dici di non credere in loro- uno shinigami scoppiò in una risata, poi vedendo che nessun altro si univa a lui smise.
-Sire, avete qualche idea per fermarlo?
-Ci penserà L, ripongo le mie speranze in lui, se è riuscito a fermare Kira riuscirà anche a fermare Sosei.
Ryuk sorrise, la faccenda prospettava di farmi molto interessante...

Rabuto tornò a casa da scuola, si collegò al suo sito e scrisse i nomi di altre quaranta persone, arrivavano milioni di richieste al giorno ma aveva deciso di esaudirne solo cento al giorno.
Inoltre resuscitava solo persone morte prematuramente, se lo avesse fatto con persone anziane morte di vecchiaia il suo lavoro non sarebbe mai finito.
Si sdraiò sul letto e accese la TV.
-Sosei, mi chiamo L e voglio fermarti- la voce modificata artificialmente dell annuncio televisivo fece sobbalzare Rabuto.
-So che la mia scelta non sarà molto popolare, Sosei sembra davvero un dio misericordioso, mette fine alle sofferenze provocate dalla morte.
Ma se davvero fosse un dio, perchè dovrebbe servirsi di internet per diffondere il suo verbo? E perchè aiuta solo cento persone al giorno? Sosei, tu non sei un dio, sei solo un pazzo che pensa di aiutare le persone, modificando il naturale ordine delle cose, per questo ti fermerò.
Rabuto era atterrito, aveva iniziato a resuscitare persone con il quaderno perchè pensava di fare del bene, ma dopo quel messaggio...
No, L era il vero pazzo, se fossero morti i suoi genitori scommetto che anche lui vorrebbe che tornassero in vita.
Prese il quaderno e lo coccolò in grembo, solo il quaderno lo capiva, solo lui gli aveva dato il potere.
Lo lasciò cadere per terra, cosa stava facendo?
Lo rimise a posto, nel suo armadio chiuso a chiave e andò a dormire.

L'annuncio di L venne trasmesso altre quattro volte in quella settimana tutte le volte Rabuto cambiò canale cercando di pensare ad altro.
Quel giorno non c'era scuola e andò a fare una passeggiata nel parco, pensò alle motivazione per le quali era diventato Sosei, per motivarsi.
Tornato a casa salì in camera sua, sulla sua scrivania era stato messo un foglio di carta, con la scritta TOCCAMI in grandi caratteri rossi, come ci era finito? Aveva chiuso a chiave la porta quindi nessuno ci era entrato, girò il foglio per vedere se ci fossero altri messaggi, ma era solo un comune foglio bianco.
-Ciao, Rabuto- la voce cavernosa proveniva da uno shinigami -Mi chiamo Ryuk, e sono uno shinigami.
-Shinigami? U-un dio della morte?- Rabuto sgranò gli occhi e indietreggiò, era forse diventato pazzo?
Lo shinigami era molto alto, aveva occhi rossi e fuori dalle orbite e il suo sorriso mostrava file di denti aguzzi.
-Si un dio della morte, ora tu mi puoi vedere, perchè quel foglio proveniva dal mio death note, ma non divaghiamo, sono qui per un motivo ben preciso, stai intralciando il nostro lavoro.
Rabuto stava per rispondere che non l'avrebbe mai fatto ma poi capì che si riferiva a Sosei -Intendi il fatto che resuscito i morti?
-Esatto, ogni volta che ne resusciti uno, uno shinigami muore. Dovresti smetterla.
-Ma voi non potete fare nulla per fermarmi.
-Prima ti ho accennato al death note giusto? è un quaderno speciale, è in grado di uccidere una persona solo scrivendoci sopra il nome, se non fai come ti dico ti ucciderò.
-Se avessi potuto farlo mi avresti ucciso già da tempo, invece scommetto che non puoi uccidermi.
-E va bene, lo ammetto, essendo il possessore di quel quaderno non posso ucciderti, ma se non la smetterai morirai in ogni caso, è successo solo altre due volte che un quaderno come quello finisse nel mondo degli umani, i possessori sono stati portati alla follia dal loro potere, e sono morti.
Ryuk aprì le ali e volò via.

Il campanello suonava con insistenza.
-Arrivo, arrivo- Rabuto aprì la porta.
-Nihao, Raubuto.
-Ciao, Mizuki, stai imparando il cinese?
-Esatto, sto diventando piuttosto brava.
-Beata te che hai voglia di studiare nelle vacanze, io non ho nemmeno incominciato i compiti di scuola.
-Se vuoi potrei darti una mano, sono molto brava in queste cose, faccio anche da tutor ad alcuni ragazzi.
-Mi piacerebbe.
-Vorrei trattenermi ancora un po' ma devo scappare, ho lezione di violino. Ciao!
-Ciao, Mizuki.
Quando se ne fu andata Rabuto fece un sospiro di sollievo, il quaderno, che aveva ribattezzato Alive Note, era sotto il suo cuscino, a Mizuki sarebbe bastato aprirlo per scoprire che lui era Sosei.
-Ci è andata vicino dallo scoprirti, eh?- la testa di Ryuk usciva dalla parete, Rabuto caddè a terra per lo spavento.
-Ryuk la vuoi piantare di apparire così? Tra un po' mi facevi prendere un infarto.
-Non sei nella posizione di fare prediche, Rabuto, in fondo stai sterminando la mia specie.
-Non mi impietosirai, dopo tutto voi state uccidendo quelli della mia.
-Hai ragione, non ci avevo mai pensato.
-Comunque vorrei domandarti una cosa, quando resuscito una persona, uno shinigami muore, posso scegliere qualce uccidere?
-Beh... se te lo dicessi probabilmente uccideresti me, e non mi va proprio.
-Io ci ho provato. Ora devo andare, se mi parlerai mentre sono fuori non ti risponderò, da quel che ho capito nessun'altro può vederti, e farei la figura del pazzo. Ciao Ryuk.
-Ciao Rabuto.

Il nuovo culto di Sosei in sei mesi aveva superato il numero di adepti di Kira, non c'erano state controversie su di lui, anzi, molte celebrità ne parlavano pubblicamente, chiedendogli di aiutarle oppure semplicemente per fargli pubblicità.
Near era disgustato da tutto questo, anche se non lo dava a vedere.
Era riuscito a isolare la zona in cui si poteva trovare Sosei, la regione di Kansai, perchè è lì che Sosei aveva iniziato a sperimentare, inoltre i loro necrologi erano stati pubblicati solo sul giornale regionale, quindi intuì che Sosei doveva trovarsi lì.
Non aveva molte altre informazioni se non quelle che aveva ricavato da una analisi comportamentale fatta da lui stesso, da cui si era dedotto che probabilmente era un ragazzo che aveva perso una persona vicina a lui, non molto brillante.
Nient altro.
Near sospirò, forse era venuto il momento di andare in Giappone per uno scontro diretto.
-Jevanni, abbiamo ancora il nostro jet privato vero?
-Si, certo, perchè?
-Partiamo per il Kansai.

-...Credo che Sosei sia un ragazzo, forse frequenta ancora la scuola superiore, che ha appena persona una persona cara e che abita nella regione del Kansai...- Near stava riascoltando il messaggio da mandare in TV.
-L, è sicuro che sia una mossa furba trasmettere i dati in nostro possesso in televisione?
-Certo Jevanni, è così che si fa con questo tipo di criminali, non mi sembra molto intelligente, quindi vedendosi messo alle strette farà qualcosa di stupido e noi lo prenderemo- sottolineò il concetto spedendo con la mano un pupazzo sul pavimento dell'aereo.
Jevanni a volte si domandava se L avesse davvero ventiquattro anni, e perchè usasse ancora i giocattoli.
-Fammi la domanda che ti assilla- Near lo stava guardando negli occhi.
-Beh... mi chiedevo... cosa faremo quando l'avremo scovato? Insomma non lo si può imputare di alcun crimine no?
-A parte l'immoralità delle sue azioni?
-A parte quella
-Beh... quando l'avremmo trovato probabilmente lo metterò di fronte all'esito distruttivo che hanno avuto le sue azioni.
-E cioè?
-Sai cos'è l'effetto farfalla?- ecco che rispondeva di nuovo a una domanda con un altra domana.
-Cioè il battito d'ali di una farfalla in australia provoca un uragano in america?
-Esatto, in parole povere anche il più piccolo evento può avere gigantesche ripercussioni.
-Non riesco a capire cosa sia successo di così brutto a causa delle azioni di Sosei.
-Il giappone soffre di sovrappopolamento, se le persone che devono morire non muoiono allora la situazione andrà sempre peggiorando. Ma a parte la lezione di geografia le azione di Sosei hanno avuto ripercussioni ancora peggiori. Ma il problema è risolto da un altro tasso che sta aumentano a dismisura quello di... suicidi. Milioni di persone al giorno si ammazzano per essere benedette dalla resurrezione di Sosei.
-Milioni? Ma lui ne resuscita solo un centinaio al giorno!
-Esatto, Jevanni. Forse pensa di fare del bene, ma, indirettamente, è un assassino. Che bella frase ad effeto, la metterò nel mio discorso per la TV.

Rabuto prese un bicchiere di vino e se lo portò alla bocca.
Assaporò il sapore.
Si sentiva felice, era diventato il dio della sua utopia, un mondo senza la morte.
Scrisse qualche nome sul Quaderno.
Progettava di lasciare un messaggio a L servendosi della TV, non poteva minacciare nessuno come aveva già fatto Kira, ma Sosei ormai era una celebrità, più famoso di un idol, le reti televisive avrebbero fatto carte false per poter trasmettere un suo messaggio.
Quel giorno doveva vedersi con Mizuki, era già da un po' che uscivano insieme, lui non aveva certo il tempo per una relazione ma aveva il tempo di svagarsi un po'.
-Ciao Mizuki!
-Nihao! Le lezioni di Cinese stanno procedendo bene.
-Sono felice per te, allora dove vuoi andare oggi?
-Pensavo di andare allo zoo, ho sempre avuto così tanto da fare che non ho mai trovato il tempo per visitarlo.
-Buona idea.
-...
Il problema tra loro due era che non avevano nulla da dirsi, si erano baciati qualche volta e quello era un bene perchè altrimenti le loro uscite si sarebbero concluse in imbarazzanti silenzi.
Stavano guardando la gabbia di uno scimpanzè.
-Che ne pensi del caso Sosei?- Rabuto non sapeva cosa dire, e poi le lusinghe di qualche suo seguace lo facevano sempre stare bene.
-Mmm... il caso Sosei, beh... penso che sia un pazzo senza cuore, crede di fare del bene, ma sta distruggendo il naturale ordine delle cose.
Rabuto si fermò.
-C-che cosa?
-Beh... se nessuno morisse più ti immagini che casino? Insomma l'abbiamo studiato alle elementari che il ciclo di nascite e morti non può essere interrotto.
-Quindi tu credi che Sosei sia un criminale?
Rabuto stava tremando.
-Beh... forse pensa di fare del bene, come molti altri serial killeri. Che ti prende Rabuto?
Il ragazzo stava piangendo, si teneva la testa tra le mani e singhiozzava.
-Scusami, devo andare a casa.
Rabuto corse via.
Si chiuse in camera a chiave, prese il quaderno e iniziò a coccolarlo.
Il quaderno era potere, lui si nutriva di quel potere.
Era un dio.
-Io sono un dio, sono un dio, Io sono un dio, lo sono, IO SONO UN DIO!- Rabuto stava urlando.
Accese la TV per distrarsi, c'era un notiziario.
Un giornalista stava parlando del caso Sosei.
Sentirsi elogiato gli avrebbe fatto bene.
-...oggi la schiera di seguaci del nuovo dio Sosei è in preda al caos, oggi è il terzo giorno in cui non vengono più resuscitati morti...
-Che cosa?- Rabuto era saltato in piedi-eppure in questi giorni ho continuato a scrivere nomi!
Si buttò per terra, e inizò a piangere.
-Io sono un dio, io sono un dio io...

6 Gennaio 2010, Rabuto Ichihara si suicidò buttandosi dal balcone di casa sua.

L stava per completare il suo castello di carte.
-Allora Jevanni, il mio piano ha funzionato?
-Si, L, abbiamo informato Azuki del sospetto che Rabuto potesse essere Sosei e le abbiamo detto di parlare del disprezzo che lei prova per il nuovo dio.
-Bene, e poi?
-Abbiamo fatto comunicare dalla TV che sono tre giorni che non vengono più resuscitati morti.
-Sosei ha reagito come mi aspettavo?
-Si, si è ucciso. Ma c'è una cosa che non capisco ancora.
-Chiedi pure, Jevanni.
-Come ha fatto a scoprire la vera identità di Sosei?
-Non è stato difficile, sono riuscito a restringere il campo dei sospettati alla città di Gobo, poi ho ristretto la cerchia dei sospettati a tutti gli studenti maschi non molto brillanti, che sono qualche centinaio.
Mi sono introdotto nei loro computer e a parte materiale per adulti solo una cinquantina frequentava regolarmente il sito di Sosei.
Ho immesso un virus nei loro computer, tutte le volte che provavano ad entrare nella pagina di Sosei veniva dirottati ad un altro sito, ognuno diverso, con una diversa lista di persone da resuscitare, soltanto le persone della lista si Rabuto sono state resuscitate.
-Però, non ci avrei mai pensato.
-Mi sono annoiato, è stato fin troppo semplice.





 

  
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