"Sempre
i riflessi pronti,eh tenente?"
"Sempre a fare ciò
che non deve,eh colonnello?"
Mustang sorrise a mezza
bocca.
"E' lei che mi provoca.."
"Sistemare
le cartelle,signore,non implica alcuna arma di seduzione."
Quella
ragazza parlava sempre di armi.
"Invece starmi sopra e
puntarmi una pistola al collo,si fidi,può essere definita
l'arma di seduzione per eccellenza!"
"Tsk!"
Riza
si alzò e lasciò andare Roy,intimandogli per l'ennesima
volta di starle lontano,che erano colleghi,c'erano delle regole e
tutto quello che gli ripeteva sempre. E come al solito,quello
sbruffone non l'ascoltava,se ne stava là,con un sorriso
sornione a fissarla.
In quei momenti Mustang pensava a quanto
sarebbe diventata più bella se si fosse sciolta i capelli,se
si fosse lasciata andare,se si fosse lasciata scappare un
sorriso.
Era fredda,come il metallo della sua pistola. Curioso che
lavorasse sotto di lui,l'alchimista di fuoco. Ed effettivamente c'era
in quel momento qualcosa che bruciava in lui. Non era semplice
passione: Riza non gliela voleva mai dare vinta,gli sapeva tenere
testa,era una donna forte;tutto questo lo eccitava terribilmente e
gli metteva voglia di scogliere la corazza di rigidità che
quella ragazza aveva eretto. Doveva ammettere che la sua
intransigenza tornava utile nel lavoro,ma lei,nel suo privato?E
loro?Se agiva in modo così sicuro era anche perchè,oltre
ad una questione di carattere, più volte aveva scorto la
ragazza guardarlo di sottecchi,pensando che lui stesse schiacciando
un pisolino o che comunque non potesse accorgersene.
"Usciamo"
le disse.
"E' fuori discussione." rispose Riza
perentoria e fece per andarsene.
"Tenente Riza Hawkeye."
Ad
un tono così autoritario,la forza dell'abitudine la costrinse
a voltarsi.
"Vuole forse disobbedire ad un ordine?"
Riza
impallidì e avvampò contemporaneamente. Ma come si
permetteva??
"Non credo che questo rientri nei miei
compiti,colonnello." ribattè secca.
"Come ti
permetti di sottovalutare un tuo superiore?C'è una missione
che dobbiamo compiere!" E Roy utilizzò tutta la
fantasia,l'astuzia e la faccia tosta che aveva. "C'è un
sospettato attentatore che minaccia la sicurezza internazionale e lei
vorrebbe stare qui ad impuntarsi come una bambina??"
La
ragazza non ci stava capendo un accidente e lo guardava sorpresa. Roy
stava andando alla grande e continuò:"Grazie a delle
intercettazioni molto importanti,abbiamo scoperto che si incontrerà
al ristorante Antica tradizione con degli altri terroristi. TUTTI e
sottolineo tutti sono in grado di usare l'alchimia,ecco perchè
me ne devo occupare io in persona!E ho bisogno di un sottoposto che
mi aiuti nella copertura. Quindi ci incontriamo alle 20 lì."
concluse, soddisfatto del suo teatrino.
Qualcosa nella testa
di Riza le suggeriva che era una bugia,il colonnello era solito ai
sotterfugi,era un uomo senza scrupoli a volte;in più Antica
tradizione era uno dei ristoranti più lussuosi in città,cosa
diamine ci avrebbero fatto dei terroristi lì?Ovviamente così
nessuno l'avrebbe sospettato.. E lei era quella più adatta a
far da spalla al colonnello.. Forse non era una cosa troppo
improbabile.
"E' inutile che ci rimugini:è un
o-r-d-i-n-e!"scandì Mustang borioso.
Il tenente lo
guardava con una faccia estremamente scettica,ma non potette
controbattere infine. Mustang girò i tacchi e se ne
andò,ridendo sotto i baffi e pregustando la serata che lo
attendeva.
"Ah dimenticavo!-disse girandosi- L'uniforme per
questa sera sarà obbligatoriamente un vestito!"
Gli
occhi castani di Riza si spalancarono,arrossì e lo fissò
a bocca aperta.
"Ma-"
"Anche questo è un
ordine,non può non eseguirlo!E' una procedura essenziale alla
riuscita del piano!" E a quel punto andò
davvero,divertendosi all'idea che la ragazza non immaginasse nemmeno
il vero piano.
Non riusciva a capire.
Non c'era un motivo
per cui lei,Riza Hawkeye,fosse davanti al ristornate Antica
tradizione,alle 19:30,in un abito cremisi che le evidenziava le gambe
longilinee,truccata di tutto punto,con i capelli sciolti profumati di
shampoo,ad attendere ROY MUSTANG per.. Per cosa?Una missione?Quello
che sentiva,non era l'adrenalina che la preparava allo scontro;il suo
cuore stava cercando di scappare dal petto,battendo ad un ritmo
spaventoso. Non era nemmeno febbre. Mentre cercava di definire i suoi
sentimenti,notò che la gente passando si girava a
guardarla,anzi no, a fissarla nel vero senso della parola. Con
ingenuità,pensò che fosse perchè sentivano anche
loro quel battito impazzito- non immaginava quanto fosse bella quella
sera.
Il tempo era volato e una voce fin troppo familiare la
chiamò.
"Riza..?"
Roy era senza parole.
Non aveva mai visto una donna più bella. Riza portava i suoi
lisci capelli biondi sciolti,un rossetto non troppo appariscente
copriva la forma perfetta delle sue labbra. Il suo sguardo scese:un
vestito rosso scuro,non troppo scollato ma sufficientemente
corto,lasciava scoperte le gambe,toniche e chiare. Incredibilmente
portava tacchi e borsetta. Nemmeno le sue fantasie avevano saputo
rendere Riza così bella. Si accorse che da quando l'aveva
chiamata,era rimasto lì imbambolato. Si riprese e le si
avvicinò.
Il colonnello la fissava in modo veramente
strano. Non aveva forse detto che l'uniforme doveva essere un vestito
per quella sera?Non possedeva molti vestiti,aveva messo il migliore
che aveva. Forse però non era adattissimo. Il suo superiore
era vestito molto elegantemente,con un completo total black,spezzato
da una cravatta rossa.
I passanti li guardavano
stupiti:erano una coppia perfetta,vestiti addirittura in
abbinamento.
"Beh,prima parte della missione compiuta in modo
eccelso,come sempre.." le disse Roy,la voce più profonda
che mai. A quel punto anche le guance di Riza si tinsero di
rosso.
"Grazie colonnello."
"Roy,per
stasera."
Ed entrarono nel ristorante.
"Nome
prego?"
"Fillwerwisth."
Per non far crollare il
suo piano,aveva prenotato con un nome finto. Romanticamente
parlando,dire "Mustang" avrebbe fatto molto più
effetto,ma ora doveva concentrarsi sulla “missione”.
Senza farsi notare,gettò uno sguardo a Riza: ovviamente non
aveva fatto una piega,pensando che fossero lì in incognito.
Stava filando tutto liscio.
Un cameriere gli fece strada verso il
tavolo,che Roy aveva chiesto davanti la finestra,aperta sulle luci
della città. Aiutò Riza a sedersi,spostandole la
sedia.
Subito la ragazza disse imbarazzata:"La prego,non ce
n'è bisogno colon-"
"Le avevo già detto
Roy o sbaglio?Anche il tono formale,per questa sera lasciamolo da
parte."
Riza si lasciò scappare una risata
leggera:"Non posso permettermi tanto!Le devo forse ricordare che
anche se è una missione un po' particolare, lei resta comunque
il mio superiore, ROY?"
Scandì bene il
nome,gustandolo,prestando attenzione a come la lingua si muoveva per
formulare quelle 3 lettere. "Roy". Avrebbe potuto
continuare a ripeterlo per ore.
Mustang sorrise,prendendo posto di
fronte alla ragazza. Quel suo modo di fare, così naturale,lo
incantava. E ancora di più lo intrigava quella formalità
che manteneva imperterrita,continuando a dargli del lei quando le
aveva detto di smetterla,quasi a lanciargli una sfida che non poteva
rifiutare. Quella sera,non poteva lasciarsi scappare niente,era forse
l'unica vera occasione che aveva:non doveva essere una serata
perfetta,quella doveva essere La Serata.
"Come
preferisce, Riza." rispose.
I loro occhi si
incrociarono e restarono fissi in quelli dell'altro. Quando
succedeva, per un secondo uscivano dal mondo. In quel momento,la
tensione,l'attrazione,la passione li facevano sentire soli in quel
ristorante. Non c'era bisogno di parole,sapevano leggere negli occhi
dell'altro grazie ad una complicità profonda,che nel lavoro li
rendeva imbattibili. In quei momenti,non c'era spazio per
l'imbarazzo:erano loro,semplicemente loro. Tutto lì.
La
voce del cameriere ruppe la loro "bolla".
"Cosa
vi porto da bere?"
Fu a quel punto che Riza abbassò il
volto,arrossendo;Roy continuò a guardarla,mentre ordinava
dell'acqua naturale e una bottiglia di chardonnay di vecchia annata.
La ragazza si voltò verso la finestra e guardò il
luminoso paesaggio cittadino, che si perdevano a vista
d'occhio.
"Che bel panorama,vero?"sorrise poi.
"Un
vero spettacolo." rispose il colonnello,senza staccarle gli
occhi di dosso un momento.