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Autore: Mineko_    26/01/2011    2 recensioni
Storia totalmente filler rispetto la trama originale del manga.
Ho scelto questa coppia perchè mi intriga:è un amore adulto e in qualche modo ancora adolescenziale.
Roy Mustang riesce con una piccola bugia a strappare finalmente un "sì" a Riza Hawkeye. L'incontro,il ristorante,loro finalmente fuori dalle grigie mura della sede dell'esercito. Per ora,sembra andare tutto bene.
Dedicata alla persona più bella che conosca.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sempre i riflessi pronti,eh tenente?"
"Sempre a fare ciò che non deve,eh colonnello?"
Mustang sorrise a mezza bocca. 
"E' lei che mi provoca.."
"Sistemare le cartelle,signore,non implica alcuna arma di seduzione."
Quella ragazza parlava sempre di armi.
"Invece starmi sopra e puntarmi una pistola al collo,si fidi,può essere definita l'arma di seduzione per eccellenza!"
"Tsk!"
Riza si alzò e lasciò andare Roy,intimandogli per l'ennesima volta di starle lontano,che erano colleghi,c'erano delle regole e tutto quello che gli ripeteva sempre. E come al solito,quello sbruffone non l'ascoltava,se ne stava là,con un sorriso sornione a fissarla.
In quei momenti Mustang pensava a quanto sarebbe diventata più bella se si fosse sciolta i capelli,se si fosse lasciata andare,se si fosse lasciata scappare un sorriso.
Era fredda,come il metallo della sua pistola. Curioso che lavorasse sotto di lui,l'alchimista di fuoco. Ed effettivamente c'era in quel momento qualcosa che bruciava in lui. Non era semplice passione: Riza non gliela voleva mai dare vinta,gli sapeva tenere testa,era una donna forte;tutto questo lo eccitava terribilmente e gli metteva voglia di scogliere la corazza di rigidità che quella ragazza aveva eretto. Doveva ammettere che la sua intransigenza tornava utile nel lavoro,ma lei,nel suo privato?E loro?Se agiva in modo così sicuro era anche perchè,oltre ad una questione di carattere, più volte aveva scorto la ragazza guardarlo di sottecchi,pensando che lui stesse schiacciando un pisolino o che comunque non potesse accorgersene. 
"Usciamo" le disse.
"E' fuori discussione." rispose Riza perentoria e fece per andarsene.
"Tenente Riza Hawkeye."
Ad un tono così autoritario,la forza dell'abitudine la costrinse a voltarsi.
"Vuole forse disobbedire ad un ordine?"
Riza impallidì e avvampò contemporaneamente. Ma come si permetteva??
"Non credo che questo rientri nei miei compiti,colonnello." ribattè secca.
"Come ti permetti di sottovalutare un tuo superiore?C'è una missione che dobbiamo compiere!" E Roy utilizzò tutta la fantasia,l'astuzia e la faccia tosta che aveva. "C'è un sospettato attentatore che minaccia la sicurezza internazionale e lei vorrebbe stare qui ad impuntarsi come una bambina??"
La ragazza non ci stava capendo un accidente e lo guardava sorpresa. Roy stava andando alla grande e continuò:"Grazie a delle intercettazioni molto importanti,abbiamo scoperto che si incontrerà al ristorante Antica tradizione con degli altri terroristi. TUTTI e sottolineo tutti sono in grado di usare l'alchimia,ecco perchè me ne devo occupare io in persona!E ho bisogno di un sottoposto che mi aiuti nella copertura. Quindi ci incontriamo alle 20 lì." concluse, soddisfatto del suo teatrino. 
Qualcosa nella testa di Riza le suggeriva che era una bugia,il colonnello era solito ai sotterfugi,era un uomo senza scrupoli a volte;in più Antica tradizione era uno dei ristoranti più lussuosi in città,cosa diamine ci avrebbero fatto dei terroristi lì?Ovviamente così nessuno l'avrebbe sospettato.. E lei era quella più adatta a far da spalla al colonnello.. Forse non era una cosa troppo improbabile.
"E' inutile che ci rimugini:è un o-r-d-i-n-e!"scandì Mustang borioso.
Il tenente lo guardava con una faccia estremamente scettica,ma non potette controbattere infine. Mustang girò i tacchi e se ne andò,ridendo sotto i baffi e pregustando la serata che lo attendeva.
"Ah dimenticavo!-disse girandosi- L'uniforme per questa sera sarà obbligatoriamente un vestito!"
Gli occhi castani di Riza si spalancarono,arrossì e lo fissò a bocca aperta.
"Ma-"
"Anche questo è un ordine,non può non eseguirlo!E' una procedura essenziale alla riuscita del piano!" E a quel punto andò davvero,divertendosi all'idea che la ragazza non immaginasse nemmeno il vero piano.

Non riusciva a capire.
Non c'era un motivo per cui lei,Riza Hawkeye,fosse davanti al ristornate Antica tradizione,alle 19:30,in un abito cremisi che le evidenziava le gambe longilinee,truccata di tutto punto,con i capelli sciolti profumati di shampoo,ad attendere ROY MUSTANG per.. Per cosa?Una missione?Quello che sentiva,non era l'adrenalina che la preparava allo scontro;il suo cuore stava cercando di scappare dal petto,battendo ad un ritmo spaventoso. Non era nemmeno febbre. Mentre cercava di definire i suoi sentimenti,notò che la gente passando si girava a guardarla,anzi no, a fissarla nel vero senso della parola. Con ingenuità,pensò che fosse perchè sentivano anche loro quel battito impazzito- non immaginava quanto fosse bella quella sera.
Il tempo era volato e una voce fin troppo familiare la chiamò.
"Riza..?"

Roy era senza parole. Non aveva mai visto una donna più bella. Riza portava i suoi lisci capelli biondi sciolti,un rossetto non troppo appariscente copriva la forma perfetta delle sue labbra. Il suo sguardo scese:un vestito rosso scuro,non troppo scollato ma sufficientemente corto,lasciava scoperte le gambe,toniche e chiare. Incredibilmente portava tacchi e borsetta. Nemmeno le sue fantasie avevano saputo rendere Riza così bella. Si accorse che da quando l'aveva chiamata,era rimasto lì imbambolato. Si riprese e le si avvicinò.

Il colonnello la fissava in modo veramente strano. Non aveva forse detto che l'uniforme doveva essere un vestito per quella sera?Non possedeva molti vestiti,aveva messo il migliore che aveva. Forse però non era adattissimo. Il suo superiore era vestito molto elegantemente,con un completo total black,spezzato da una cravatta rossa. 
I passanti li guardavano stupiti:erano una coppia perfetta,vestiti addirittura in abbinamento.
"Beh,prima parte della missione compiuta in modo eccelso,come sempre.." le disse Roy,la voce più profonda che mai. A quel punto anche le guance di Riza si tinsero di rosso.
"Grazie colonnello."
"Roy,per stasera."
Ed entrarono nel ristorante.

"Nome prego?"
"Fillwerwisth."
Per non far crollare il suo piano,aveva prenotato con un nome finto. Romanticamente parlando,dire "Mustang" avrebbe fatto molto più effetto,ma ora doveva concentrarsi sulla “missione”. Senza farsi notare,gettò uno sguardo a Riza: ovviamente non aveva fatto una piega,pensando che fossero lì in incognito. Stava filando tutto liscio.
Un cameriere gli fece strada verso il tavolo,che Roy aveva chiesto davanti la finestra,aperta sulle luci della città. Aiutò Riza a sedersi,spostandole la sedia.
Subito la ragazza disse imbarazzata:"La prego,non ce n'è bisogno colon-"
"Le avevo già detto Roy o sbaglio?Anche il tono formale,per questa sera lasciamolo da parte."
Riza si lasciò scappare una risata leggera:"Non posso permettermi tanto!Le devo forse ricordare che anche se è una missione un po' particolare, lei resta comunque il mio superiore, ROY?"
Scandì bene il nome,gustandolo,prestando attenzione a come la lingua si muoveva per formulare quelle 3 lettere. "Roy". Avrebbe potuto continuare a ripeterlo per ore.
Mustang sorrise,prendendo posto di fronte alla ragazza. Quel suo modo di fare, così naturale,lo incantava. E ancora di più lo intrigava quella formalità che manteneva imperterrita,continuando a dargli del lei quando le aveva detto di smetterla,quasi a lanciargli una sfida che non poteva rifiutare. Quella sera,non poteva lasciarsi scappare niente,era forse l'unica vera occasione che aveva:non doveva essere una serata perfetta,quella doveva essere La Serata. 
"Come preferisce, Riza." rispose. 
I loro occhi si incrociarono e restarono fissi in quelli dell'altro. Quando succedeva, per un secondo uscivano dal mondo. In quel momento,la tensione,l'attrazione,la passione li facevano sentire soli in quel ristorante. Non c'era bisogno di parole,sapevano leggere negli occhi dell'altro grazie ad una complicità profonda,che nel lavoro li rendeva imbattibili. In quei momenti,non c'era spazio per l'imbarazzo:erano loro,semplicemente loro. Tutto lì.
La voce del cameriere ruppe la loro "bolla". 
"Cosa vi porto da bere?"
Fu a quel punto che Riza abbassò il volto,arrossendo;Roy continuò a guardarla,mentre ordinava dell'acqua naturale e una bottiglia di chardonnay di vecchia annata. La ragazza si voltò verso la finestra e guardò il luminoso paesaggio cittadino, che si perdevano a vista d'occhio. 
"Che bel panorama,vero?"sorrise poi.
"Un vero spettacolo." rispose il colonnello,senza staccarle gli occhi di dosso un momento.

   
 
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