Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: visbs88    27/01/2011    9 recensioni
Una domenica pomeriggio invernale, Kagome decide di portare Inuyasha a pattinare sul ghiaccio.
Scritta per l'iniziativa "Un prompt al giorno", prompt "Scivolare".
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai abbiamo capito l’andazzo, vero? XD
Seriamente: vi avviso che, finito di recensire in giro le varie cose che ho lasciato indietro (do la precedenza a quello, perché vi voglio tanto tanto bene *.*), mi metto a scrivere con decisione non solo le storie per il prompt, ma anche tutto quello che devo aggiornare e pubblicare. Ergo, cercherò di fare il più in fretta possibile e mi ci metto d’impegno.
Ok, dedico quest’altra shot a RikaRed, Alys93, eien91, Harte, LittleSango (che ormai mi sono fedeli ^.^), Thaila, Yangrine e ZoeyeJames per aver recensito “La polvere ha paura”, alle prime cinque (quante *.*) per averla messa nelle preferite e all’ultima per le ricordate! Ragazze, vi adoro!
Spero vi piaccia anche quest’altra nuova shot! È un po’ natalizia, sono in ritardo XD, ma spero non sia un problema XD
Buona lettura!
 
Kagome guardò fuori dalla finestra, annoiata.
Sospirò, tornando a rivolgere la propria attenzione alle formule matematiche del libro di algebra, sicura che quella notte avrebbero popolato i suoi incubi.
Quella domenica aveva studiato tutta la mattina, e dopo pranzo aveva ripreso. O almeno ci aveva provato. Dopo due ore, il cervello aveva deciso di ribellarsi a quello sforzo, facendole credere che si fosse fuso.
Fissò la neve che scendeva fitta all’esterno. Quanto era bella Tokyo, quando si copriva di quel bianco manto. Le veniva voglia di uscire, malgrado il freddo. Quell’atmosfera era troppo magica.
Infatti, troppo.
- Kagome!
La ragazza saltò sulla sedia, spaventata.
Inuyasha aveva spalancato di colpo la porta della sua camera, entrando senza tanti complimenti e gridando il suo nome.
- Inuyasha! – lo rimproverò la studentessa – Ti sembra questo il modo di entrare in camera mia?
- Tsé, cos’è, ti devo chiedere il permesso? – rispose sgarbato come al solito.
- Teoricamente sì – borbottò Kagome, irritata. Fissò un’ultima volta il libro, quindi lo chiuse di scatto. Non ne poteva proprio più, e con Inuyasha in giro la concentrazione era ancora più irraggiungibile.
- Hai finito? – domandò il mezzo demone.
- Per oggi sì – sospirò la ragazza, spossata. Aveva bisogno di distrarsi, di rilassare il cervello sottoposto a troppo sforzo.
- Bene, allora possiamo tornare dall’altra parte – disse Inuyasha convinto, facendo già per incamminarsi.
- Che cosa? – lo bloccò l’altra – Non se ne parla!
- Uhm? E perché? – chiese lui, sgranando gli occhi.
- Beh, innanzitutto ho voglia di starmene anche un po’ a casa mia, grazie – sbottò Kagome. Ci mancava solo Inuyasha a farla irritare – E poi devo rimanere qui anche domani, devo studiare ancora e sarà meglio che mi presenti ad una lezione, di tanto in tanto.
- Perché non lo fai oggi pomeriggio, allora? – chiese ancora il mezzo demone, che non capiva.
- No – rispose la ragazza con un nuovo sospiro, sedendosi sul letto – Sono troppo stanca. Potrei chiamare le mie amiche e chiedere loro se andiamo a farci un giro – aggiunse pensierosa, più a sé stessa che ad Inuyasha. Guardò ancora la neve, che la mise di nuovo di buonumore. I suoi occhi vagarono per la stanza, fino a posarsi sull’armadio aperto e sulle numerose scarpe, tra le quali intravide…
- Inuyasha! – esclamò di colpo. Un’idea fantastica le era balenata nella mente.
- Eh?
Il mezzo demone la guardava sorpreso. Poco prima sembrava sfinita, mentre ora gli occhi color cioccolata brillavano di entusiasmo.
- Perché non andiamo a pattinare sul ghiaccio? – domandò gaia la ragazza.
- Pattinare sul ghiaccio? – ripeté Inuyasha – Che cosa vuol dire?
- Guarda – disse lei alzandosi e prendendo la sacca con i suoi pattini. Li tirò fuori e li mostrò al ragazzo – Questi si chiamano pattini. Vedi come sono affilati sotto? Si mettono sui piedi e si cammina sul ghiaccio, anzi, si scivola. È divertentissimo – continuò concitata.
- Feh! A me non sembra nulla di speciale – ribatté Inuyasha.
Kagome alzò gli occhi al cielo: era inutile sperare in una reazione diversa in quello scorbutico.
- Non ti andrebbe nemmeno un po’ di provare? – domandò, delusa.
- Non mi metterò mai quelle cose – disse altezzoso, alludendo ai propri piedi perennemente scalzi.
- Significa… che non ti va di uscire con me?
Inuyasha sobbalzò. Kagome sembrava così triste, lo sguardo basso. Pareva quasi sull’orlo delle lacrime.
- Ehm… Kagome? – balbettò, imbarazzato – Ecco, io…
- Potresti farlo? – scattò all’istante la ragazza, l’espressione nuovamente gioiosa. Doveva approfittare di quel momento di esitazione del mezzo demone.
- Io… io… - continuò a farfugliare Inuyasha, che non sapeva come tirarsi fuori dalla situazione senza ferirla.
- Uffa, va bene! – sbottò alla fine – Certo che sei davvero una rompiscatole!
- Farò finta di non avere sentito! – trillò lei allegra – Vai giù, che devo prepararmi!
- Ma…
- Muoviti! – gridò lei, sbattendolo fuori dalla porta.
- Tsé, che antipatica – borbottò Inuyasha.
Un soffocato “A cuccia!” arrivò dalla camera, mandandolo dritto a rischiare di rovinare il parquet. Sibilando imprecazioni, finalmente Inuyasha si decise a scendere.
Poco dopo, mentre era intento a tirare per le orecchie Buyo, il gatto, la ragazza lo raggiunse. Aveva indossato una gonna rosa chiaro, un maglioncino grigio perla e dei collant scuri. Malgrado quell’abbigliamento gli sembrasse sempre così strano, non poté trattenersi dal pensare che fosse molto carina.
- Forza, muoviamoci! – disse lei allegra, un luminoso sorriso sul volto. L’idea di uscire con Inuyasha la rendeva contentissima, specialmente se la prospettiva era un divertente giro sui pattini sotto la neve, malgrado avesse iniziato a cadere meno fitta di poco prima.
Si infilò la giacca, il berretto, dandone uno anche ad Inuyasha per coprire le orecchie canine, i guanti, la sciarpa e gli stivaletti, prese i pattini, salutò la madre, il nonno e Sota, quindi trascinò il ragazzo nel mondo esterno.
- Kagome… ma io non ho quelli – disse improvvisamente il mezzo demone, indicando i pattini della ragazza.
- Oh, tranquillo – lo rassicurò lei – Li noleggeremo là vicino. Oh, lascia perdere – disse divertita dal suo sguardo confuso. Certo non sapeva cosa volesse dire prendere a noleggio qualcosa.
Tokyo era davvero incantevole. Le luci, la neve, le persone che camminavano indaffarate, tutto contribuiva a renderla magica. Inuyasha si guardava intorno, sempre stupito dalla grandiosità dei grattacieli e dell’architettura moderna. Kagome era al settimo cielo. Non avrebbe dovuto farsi illusioni, ma quella assomigliava tantissimo ad una romantica uscita tra due fidanzati. A quel pensiero arrossì.
La pista da pattinaggio non era molto lontana dal tempio della studentessa. In poco tempo la raggiunsero.
- Guarda, Inuyasha – rise lei, indicandogli le persone che scivolavano sul ghiaccio. Coppiette di innamorati, famigliole, bimbi, ragazzi della loro età, tutti pattinavano allegramente, tanto che Inuyasha iniziò a provare una certa curiosità.
- Vieni, andiamo al noleggio! – esclamò Kagome, trascinandolo per un braccio.
Ci misero un po’ a trovare i pattini adatti per Inuyasha, che non era pratico di togliersi o mettersi le scarpe e non conosceva nemmeno il proprio numero di piede, naturalmente, ma alla fine trovarono il paio giusto.
Kagome si infilò i propri pattini e aiutò Inuyasha ad arrivare alla pista. Il povero ragazzo barcollava, tentando di stare in equilibrio sulle lame. Se era così difficile usarle sulla terra, pensò, come sarebbe stato sul ghiaccio?
Finalmente, i due entrarono in pista.
Inutile dire che dopo nemmeno un metro Inuyasha perse l’equilibrio e piombò per terra, picchiando il fondoschiena.
- Dannazione! – gridò, irritato – Potevi dirmelo che era così pericoloso!
- Macché pericoloso – ridacchiò Kagome, sinceramente divertita – Devi soltanto cominciare, poi vedrai che ti verrà naturale.
Lo aiutò a rimettersi in piedi, quindi lo sorresse e lo aiutò ad appendersi al bordo della pista.
- Tieniti con una mano lì e dai l’altra a me – gli ordinò.
Le gambe di Inuyasha tremavano e sembrano non voler in nessun modo trovare l’equilibrio. Iniziarono a scivolare cautamente in avanti, con una lentezza esasperante. Attiravano molti sguardi divertiti e curiosi, e se ne accorgevano entrambi. A Kagome non importava, mentre Inuyasha era visibilmente infastidito.
- Che hanno da guardare? – ringhiò irritato.
- Sei così buffo, Inuyasha – rise l’amica in tutta risposta.
- Io sarei buffo? – chiese arrabbiato il mezzo demone – Stupida, perché mi stai facendo fare una figura del genere?!
- Non è colpa mia! – fu la risposta di Kagome, sulla difensiva.
- Sì invece! Perché ti ho ascoltata? – sbraitò il ragazzo, che si stava già pentendo amaramente di aver acconsentito ad uscire con lei.
- Ah sì? – sbottò lei – Bene, allora, caro il mio Inuyasha! Cavatela da solo!
E così dicendo, si allontanò rapidamente, scivolando rapidissima sul ghiaccio, ribollente di rabbia. Perché quello stupido di Inuyasha doveva essere sempre così insensibile? Non aveva nemmeno provato ad ascoltarla. Che cosa gli importava degli altri?
Continuava a girare per la pista, tenendo lo sguardo ben fisso dinanzi a sé, senza guardare dalla parte di Inuyasha.
Il mezzo demone era in seria difficoltà. Avanzò barcollando per qualche metro, poi scivolò e se non fosse stato per il bordo a cui era appeso sarebbe finito di nuovo per terra. Tentò di girarsi e di incamminarsi verso l’uscita. Avrebbe gettato via quei cosi che aveva ai piedi e se ne sarebbe tornato nel Sengoku.
Kagome lo vide e comprese le sue intenzioni.
“Bene, che se ne vada, quell’idiota” pensò furibonda. Dopo poco, però, s’intenerì. Inuyasha proprio non riusciva a muoversi, era totalmente impacciato. Così dolce…
In fondo, si disse, doveva saperlo che era orgoglioso e che non gli sarebbe piaciuto mostrarsi così in pubblico. La tenerezza prese il sopravvento e tornò verso il ragazzo, che quando la vide avvicinarsi si voltò dall’altra parte, offeso.
- Dai, vieni, ti aiuto. Devi provare almeno a riuscirci, no? – disse Kagome con un sorriso gentile.
Gli occhi ambrati di Inuyasha si sgranarono, di certo non si aspettava che Kagome tornasse da lui con quell’atteggiamento. Poi anche il suo volto di addolcì e lasciò che la ragazza lo prendesse nuovamente per mano, aiutandolo.
Dopo una mezz’oretta e qualche volo epico, Inuyasha e Kagome pattinavano abbastanza spediti. Finalmente, il mezzo demone aveva acquistato un po’ di sicurezza ed ormai non era più troppo impacciato, malgrado ogni tanto rischiasse di trascinare Kagome col sedere sul ghiaccio.
- Allora, ti piace? – gli chiese lei.
- Tsé – rispose il ragazzo. Non l’avrebbe mai ammesso, ma in fondo era divertente, ora che aveva cominciato. Soprattutto, gli piaceva il fatto che Kagome fosse al suo fianco. La ragazza seppe giustamente interpretare quell’esclamazione antipatica per un sì, e sorrise dolcemente. Stava così bene con lui, si sentiva a proprio agio. Era insopportabile, orgoglioso, testardo, indelicato, ma era Inuyasha. E mai avrebbe voluto che cambiasse. Forse.

 
Anche questa qui non ha un vero senso logico ^.^
Ultimamente ho imparato ad apprezzare anche altre coppie oltre a Inuyasha/Kagome, ma comunque mi sembrano sempre molto teneri ^.^
Spero che vi piaccia!
Visbs88
   
 
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