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Autore: story    27/12/2005    2 recensioni
Sboccia un fiore...e continuerà a vivere...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un lungo vagito attraversò le mura dell' immenso palazzo dei Winsurf. La levatrice raccolse il corpicino insanguinato sul letto, lo ripulì un pochino, porgendolo alla madre. "Prego... signora. é una bambina, bellissima". La donna fece appena in tempo a riprendere al volo la neonata, dopo che la padrona l' ebbe spintonata cercando di gettare via il fagotto. "Ma signora... cosa fà?! è la sua bambina..." cercò di calmarla l' anziana domestica, tra le urla della piccola. "No... non è mia... nessuno dei miei figli è mio! Se Dio voleva che io fossi mamma non si riprendeva le creature che con tanto dolore e fatica ho messo al mondo! Karen... portala via! Deve sparire dal palazzo! Oppure non voglio sentirla nemmeno fiatare, ci siamo capiti?!" La donna sembrava posseduta dal demonio, mentre pronunciava queste parole terrificanti. Poi si fece ricadere sui guanciali, respirando a fatica. Il panico si era scatenato nel palazzo, una frenesia terribile, e la bambina girava di mano in mano tra la servitù. Donna Karen era una cinquant'enne, a servizio a palazzo dei Winsurf da quasi quarant' anni. Aveva visto nascere tutti i figli della signora Margaret, una donna dolce e gentile, ma incattivita col passare del tempo, grazie alle morti dei figli, uno per uno. Solo il primo si era salvato. In lui, però, c'era una sofferenza terribile. Anche per lui la perdita di tutti quei fratelli fù uno sconvolgimento totale, e per Karen, che l' aveva visto nascere, era una sofferenza altrettanto atroce vedere il ragazzo pregare per la creatura che la madre aveva generato. Karen portò via la piccola dalla stanza della donna, dirigendosi verso i piani bassi dell' immensa corte per poter lavare quel fagottino indifeso. Appena raggiunta la calda e umida stanza, dove ogni neonato nato nel palazzo era stato lavato per la prima volta, Karen depositò la bimba, nuda, nel vaso di ceramica bianca pieno d' acqua calda, e la ripulì bene. Dopo la riprese tra le braccia e la asciugò con delle pezze di lino calde, ma mentre faceva questo alle sue spalle avvertì una presenza. "Daniel..." sussurrò. Il ragazzo le sfiorò la spalla sorridendo. "...come stà?" chiese rivolgendosi alla piccola. "Sta bene, per ora..." rispose la donna cominciando a vestire la neonata. "E mia madre...?" chiese ancora il giovane prima di voltarsi e andarsene. "La signora sta male... mentalmente... non vuole la bambina, mi ha ordinato di farla sparire..." mentre diceva questo Karen abbassò lo sguardo sul tenero corpicino della creatura che agitava le manine e i piedini. "Mia madre non sa quello che fà..." disse Daniel riavviandosi verso i piani alti.
  
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