Quella sera Don Kanoji avrebbe dato il suo spettacolo a Karakura:il suo programma aveva uno share altissimo,tutti lo seguivano senza perdersi un esorcismo. Nell'ultima puntata di Raid infestati aveva annunciato il suo imminente arrivo per liberare lo spirito del vecchio ospedale. Tutti gli abitanti ne erano entusiasti-tranne uno ovviamente.
Orihime guardò di sottecchi alla sua sinistra. Il bagliore arancione dei capelli di Ichigo splendeva nonostante il buio;il ragazzo era in piedi,mani in tasca e aria un po' altezzosa. Borbottava qualcosa di incomprensibile,sicuramente si stava lamentando di tutta quella gente,di come si potesse credere a delle stupidaggini simili,di cosa ci facesse lui lì,che nemmeno credeva agli oroscopi. Nonostante l'aspetto burbero,Inue sapeva che era molto gentile:anche se odiava quel genere di cose,aveva deciso di accompagnare comunque la sua famiglia ad assistere all'evento,sopportando la gente e il baccano.
Divertita,la ragazza chiuse gli occhi. A causa della folla,gli era vicina come non mai,poteva sentire il suo profumo un po' aspro. Un brivido di emozione la percorse. Era sempre stata troppo timida per potergli esprimere quello che provava,anche se le sue amiche la incitavano continuamente,dicendo che andava a colpo sicuro. Eppure ogni volta che lo guardava,le costava un grande sforzo semplicemente salutarlo. Eppure ora erano lì,l'uno accanto all'altra,tanto da sfiorarsi leggermente. Era proprio a causa di quel tocco impercettibile che il suo cuore batteva all'impazzita,spingendo velocemente l'adrenalina in circolo.
Avrebbe forse dovuto approfittare dell'occasione?
Se ora avesse preso la sua mano?Se gli avesse detto quello che pensava?
"Kurosaki-kun,anata wo ai shite imasu."
Non era difficile,no?Ma al solo pensiero era avvampata e abbassò la testa. Non era da lei. Non aveva poi pensato ad un'eventuale reazione negativa da parte del ragazzo. Il timore che lui,dopo averla rifiutata,non le rivolgesse più parola,magari facendo finta di non conoscerla,la convinse a lasciar perdere. Inoltre frequentavano la stessa classe e l'imbarazzo sarebbe stato inevitabile. Avrebbe continuato a fantasticare sulle loro dita intrecciate,le mani grandi di lui che contenevano le sue quasi da bambina. Avrebbe continuato ad immaginare quel senso di protezione che gli trasmetteva concretizzarsi in un abbraccio.
Sapeva che Ichigo si sentiva solo;lei era sola. Se fossero stati insieme,gli abissi che la morte,la perdita di una persona cara,aveva scavato in loro, si sarebbero colmati vicendevolmente?
In quel momento,il primo fuoco d'artificio scoppiò,incendiando il cielo. Inue li aveva sempre adorati,le ricordavano il fratello,con il quale era solita guardarli ad ogni festa,tenendolo per mano. Adesso lì,c'era un altro con cui avrebbe voluto fare la stessa cosa. Alzò gli occhi:colori sempre diversi,rosso,verde,oro,rosa,arancione,di nuovo rosso, illuminavano il broncio che tanto amava.
Sorrise.
Tornò ad ammirare lo spettacolo,pensando che,per essere felice,le bastava avere lui lì,al suo fianco.
Orihime guardò di sottecchi alla sua sinistra. Il bagliore arancione dei capelli di Ichigo splendeva nonostante il buio;il ragazzo era in piedi,mani in tasca e aria un po' altezzosa. Borbottava qualcosa di incomprensibile,sicuramente si stava lamentando di tutta quella gente,di come si potesse credere a delle stupidaggini simili,di cosa ci facesse lui lì,che nemmeno credeva agli oroscopi. Nonostante l'aspetto burbero,Inue sapeva che era molto gentile:anche se odiava quel genere di cose,aveva deciso di accompagnare comunque la sua famiglia ad assistere all'evento,sopportando la gente e il baccano.
Divertita,la ragazza chiuse gli occhi. A causa della folla,gli era vicina come non mai,poteva sentire il suo profumo un po' aspro. Un brivido di emozione la percorse. Era sempre stata troppo timida per potergli esprimere quello che provava,anche se le sue amiche la incitavano continuamente,dicendo che andava a colpo sicuro. Eppure ogni volta che lo guardava,le costava un grande sforzo semplicemente salutarlo. Eppure ora erano lì,l'uno accanto all'altra,tanto da sfiorarsi leggermente. Era proprio a causa di quel tocco impercettibile che il suo cuore batteva all'impazzita,spingendo velocemente l'adrenalina in circolo.
Avrebbe forse dovuto approfittare dell'occasione?
Se ora avesse preso la sua mano?Se gli avesse detto quello che pensava?
"Kurosaki-kun,anata wo ai shite imasu."
Non era difficile,no?Ma al solo pensiero era avvampata e abbassò la testa. Non era da lei. Non aveva poi pensato ad un'eventuale reazione negativa da parte del ragazzo. Il timore che lui,dopo averla rifiutata,non le rivolgesse più parola,magari facendo finta di non conoscerla,la convinse a lasciar perdere. Inoltre frequentavano la stessa classe e l'imbarazzo sarebbe stato inevitabile. Avrebbe continuato a fantasticare sulle loro dita intrecciate,le mani grandi di lui che contenevano le sue quasi da bambina. Avrebbe continuato ad immaginare quel senso di protezione che gli trasmetteva concretizzarsi in un abbraccio.
Sapeva che Ichigo si sentiva solo;lei era sola. Se fossero stati insieme,gli abissi che la morte,la perdita di una persona cara,aveva scavato in loro, si sarebbero colmati vicendevolmente?
In quel momento,il primo fuoco d'artificio scoppiò,incendiando il cielo. Inue li aveva sempre adorati,le ricordavano il fratello,con il quale era solita guardarli ad ogni festa,tenendolo per mano. Adesso lì,c'era un altro con cui avrebbe voluto fare la stessa cosa. Alzò gli occhi:colori sempre diversi,rosso,verde,oro,rosa,arancione,di nuovo rosso, illuminavano il broncio che tanto amava.
Sorrise.
Tornò ad ammirare lo spettacolo,pensando che,per essere felice,le bastava avere lui lì,al suo fianco.