Storie originali
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Autore: AlyssaK    27/01/2011    1 recensioni
Avere il coraggio di lasciarci alle spalle tutto ciò che ci rende infelici. E' questo ciò che voglio fare, tornare libera. Allontanarmi dal mio incubo. E prima o poi, se il cuore me lo permetterà tornare ad amare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa volta ero pronta, sapevo già come difendermi. Troppe volte la situazione si era messa male, ma questa volta era diverso. Non avrei cambiato idea.
Lo schiaffo arrivò, dritto in volto come avevo previsto, ma questa volta le mie mani riuscirono ad attutire il colpo. Stavo incominciando a dubitare di riuscire ad uscire con le mie gambe da quella casa.

-Tu non mi lasci, senza di me non sei niente. Cosa vuoi tornare, dai tuoi amichetti e fare la troietta? Se non ti fai amare da me non troverai mai nessun'altro!-

Le sue parole, sempre le stesse, ormai non mi ferivano più, troppe volte le avevo sentite.

-Preferisco stare sola e senza lividi! Hai smesso di rovinarmi la vita.-

La mia voce tremava, sentivo le vampate di calore sul volto, le mani gonfie. Ma questa volta sarebbe finita come volevo io. Lacrime incominciarono a scorrermi sul viso un pò per il nervoso, un pò per il dolore. Dovevo resistere, in qualsiasi modo finisse sicuramente l'ultima litigata non sarebbe durata ancora molto.
Continuava a fissarmi, gli occhi pieni di odio per l'affronto subito. Le sue mani mi strinsero le braccia, ero pronta anche a questo, piegai leggermente la testa in avanti cercando di non sbattere al muro almeno quella...Missione fallita...Perfetto.
Avvicinò il volto al mio. Mi faceva schifo sentire ancora una volta il suo respiro sulla mia pelle, ma ancora una volta non potevo farci niente.

-Vattene da casa mia troia che non sei altro. E non farti vedere più in giro, sino a quando non avrai deciso di tornare strisciando. E tanto so che sarà molto presto, magari oggi stesso!-

Mi sorrise e lasciò la presa, dopodiche si corico tranquillo sul letto e ricominciò a leggere le sue riviste sul body building.
Avevo vinto, la mia prigione era finita. Uscii da quella camera il più in fretta possibile, il cuore che mi esplodeva nel petto. Scesi in fretta le scale e il corridoio che mi separavano dalla porta d'uscita, continuavo a guardarmi le spalle con il terrore che avesse cambiato idea e mi stesse seguendo.
L'ultima porta che mi separava dalla libertà e finalmente fuori. L'aria, la luce del sole, il cielo. Erano mesi che non li vedevo così belli. E poi la vidi, tra tutte le macchine parcheggiate c'era anche quella della mia Lelle, era venuta a prendermi.

-E' finita dimmi, che è finita stella!-

La guardai sorridendo, e mi abbracciò nello stesso istante in cui le mie labbra riuscirono a pronunciare il SI più bello di tutta la mia vita.
Appena arrivate a casa mia mi preparò un te. Incredibile come mi conoscesse quella ragazza. Sorrisi. Mi fece raccontare tutta la storia e dopodichè, come suo solito

-Dovresti denunciarlo, per la prima volta in vita loro i carabinieri farebbero qualcosa d'intelligente, magari lo manganellano anche, non mi dispiacerebbe mica sai?-

-Ma tu non sei contro la violenza? E comunque no, te l'ho già detto, non voglio più avere niente a che fare con lui, neanche vederlo in un tribunale.-

Continuammo a parlare, poi ci cambiammo e raggiungemmo gli altri al bar. Era un secolo che non li vedevo. Non riuscivo a non essere felice, dopo nove mesi era finalmente tutto finito. I dolori che sentivo al fisico erano completamente assorbiti dalla mia felicità mentale. E in più alla radio davano la mia canzone. Solo che al tempo non sapevo ancora quanto sarebbe stata vera questa affermazione.

"Pugni chiusi
per tutto e per sempre
in me c'è la notte
la notte più nera
Occhi,occhi spenti
sul buio del mondo
per chi è di pietra come me"
  
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