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Autore: PiccolaKris    28/01/2011    11 recensioni
Questa one-shot è presa dall'episodio 39 dell'anime, a partire da quando Kisshu ferito ripensa con dolore a Strawberry.
Il seguito è completamente diverso, ma è quello che avrei voluto che accadesse.
Spero vi piaccia. Buona lettura!!
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Strawberry, perchè? Dannazione! Perchè? Strawberry! Strawberry! >>

Era pomeriggio e Strawberry era a casa da sola perchè i suoi erano partiti per un piccolo viaggio. Stava facendo tranquillamente i compiti, quando all'improvviso sussultò: qualcuno la stava chiamando, sentiva chiaramente il suo nome. Si voltò e si guardò intorno, ma non c'era nessuno. Si accorse che la voce era dentro di lei, solo lei poteva sentirla e ciò la turbò. Decise di ingnorarla, ma si faceva sempre più insistente e non le lasciava tregua. Che fare? Alla fine decise di seguirla, la voce le indicava la strada. Si tasformò in Mew Berry per correre più veloce, saltò giù dalla finestra e cominciò a vagare per la città: sapeva esattamente dove andare, a mano a mano che correva, la voce si faceva sempre più vicina. Nel frattempo si soffermò su di essa per studiarla meglio : aveva un suono dolce, ma era piena di tristezza e dolore e questo fece male a Strawberry. Perchè una voce così bella doveva essere così triste? Eppure, le sembrava vagamente di conoscerla. Possibile?
Si fermò sotto a un grosso edificio e capì di essere arrivata al termine della sua corsa: colui che la stava chiamando era lì vicino. Con un ultimo balzo saltò sul tetto e si accorse che la voce non era più solo dentro di lei, ma si propagava nell'aria attorno a lei e le faceva ancora più male. Poi lo vide e sussultò di nuovo.
<< Kisshu? >> sussurrò con stupore appena lo vide. No, non poteva essere lui. Eppure era proprio lui, aveva lo stesso volto, sebbene adesso fosse contratto dal dolore. Era lui che urlava.
Kisshu la sentì arrivare e si zittì immediatamente, alzò la testa e la squadrò: << Strawberry? >> sussurrò.
<< Sì, Kisshu >> rispose lei. Come mai era così sofferente?
<< Cosa fai qui? >> chiese lui.
<< Mi hai chiamato tu >>
<< Che cosa? Mi hai sentito? >>
Strawberry annuì soltanto.
<< Come hai fatto? >> lui non sapeva spiegarselo.
E lei neanche:
<< Non lo so, io...ti ho sentito...qui >> disse poggiandosi una mano sul cuore.
Kisshu si alzò in volo e si avvicinò a lei, facendola indietreggiare.
<< Strawberry, perchè? Perchè mi fai stare così male? Perchè mi perseguiti? >> urlò.
<< Kisshu, cosa stai dicendo? >> lei era confusa.
Lui non rispose, sembrava sempre più sofferente. Alla fine si accasciò per terra, privo di forze e, scostando il braccio, scoprì una profonda ferita che aveva sul petto.
<< Kisshu, ma tu...tu sei ferito! >> urlò Strawberry << E' stato il Cavaliere Blu l'ultima volta che abbiamo combattuto vero? >>
Lui annuì.
<< Sembra profonda: deve farti molto male >> lei stessa non capiva perchè si stesse preoccupando così tanto per lui. Sapeva solo che le faceva una grande pena.
<< Sai, Strawberry...esistono anche ferite più profonde e dolorose di quelle fisiche >>
<< Cosa intendi dire? >>
<< Perchè, perchè ti ostini a non capire? >> Kisshu soffriva sempre di più e con lui Strawberry.
<< Cosa? Cosa devo capire? >>
<< Strawberry, perchè mi vuoi fare così male? >>
<< Io? Kisshu, che hai? Cosa c'entro io? >>
Ma lui non rispondeva: dalla ferita stava colando troppo sangue e aveva perso conoscenza. Strawberry non ci pensò su due volte, non poteva lasciarlo in quello stato. Va bene che era suo nemico, ma era gravemente ferito e non poteva abbandonarlo. Con un po' di fatica lo caricò sulle spalle e ricominciò a correre in direzione di casa sua.
Non voleva rischiare di macchiare le coperta dei suoi genitori, perciò stese un lenzuolo vecchio sul suo letto e vi depose sopra Kisshu. Doveva farlo stare meglio. Cercò come poteva di medicargli la ferita: prima la lavò, poi la disinfettò. Il dolore che provocava il disinfettante fece rinvenire Kisshu. Aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu il viso di Strawberry. Com'era bella, anche con quell'espressione di corrucciata concentrazione sul volto. Il dolore non gli lasciava tregua, ma sentì che adesso la ferita bruciava. Abbassò la testa e vide le mani della ragazza che muovevano sulla ferita della garza con del disinfettante: Strawberry lo stava curando.
<< Perchè lo stai facendo? >> chiese con una smorfia di dolore sul volto.
Lei non rispose.
<< Hai forse dimenticato che sono tuo nemico? O forse hai finalmente deciso di schierarti dalla mia parte? E' così, vero micetta? >>
<< No, questo non lo farò mai. >>
<< E allora? Io...non capisco >>
<< Neanche il nemico si lascia così in difficoltà, Kisshu. E tu stavi soffrendo troppo >>
Lui non sapeva cosa rispondere e nella stanza calò il silenzio.
<< Ecco, ho finito >> disse lei, rompendo il silenzio.
<< Non sapevo che sapessi anche medicare le ferite, piccola >> si sforzò di farle un sorriso.
<< Qualcosa so fare anche io >> rispose lei << Ora devi riposarti >>
<< Sul tuo letto? >> chiese lui con un sorrisetto soddisfatto.
<< Bè, non vedo altro posto, tu? >>
<< Neanche io, per fortuna. Ma tu? >>

 

Strawberry alzò le spalle e rispose:
<< Dormirò per terra >> così dicendo si voltò e si avviò verso l'armadio per prendere delle coperte. Aprì l'anta, ma si immobilizzò quando sentì qualcuno che la abbracciava da dietro.
<< Puoi dormire anche accanto a me, non mi dai fastidio, sai? >> le soffiò Kisshu sul collo con voce roca e seducente.
<< Kisshu, che fai? Tu non dovresti stare in piedi, dovresti riposarti >> Si voltò per guardarlo, ma era stata una mossa sbagliata: lui ne approfittò per intrappolarla tra l'armadio e il suo corpo.
<< Sei un'infermiera perfetta, Strawberry: la ferita mi fa male solo se mi sforzo troppo. Ma anche se non sono nel pieno delle mie forze, sono comunque più forte di te >> il sorrisetto non voleva lasciare il volto perfetto del bell'alieno.
<< Ma se non riuscivi quasi a reggerti in piedi >> lo sfidò Strawberry. Ahi, mai sfidare Kisshu.
<< Scommettiamo che non risci a liberarti? >> ma non le lasciò il tempo di rispondere, perchè le intrappolò le labbra in un breve bacio. Poi si dedicò al collo, deponendole baci a cominciare dall'incavo per poi salire fino al mento. Straweberry aveva provato a liberarsi, ma era vero: Kisshu non le permetteva di allontanarsi. Anche quando, però, lui si staccò dall'armadio, Strawberry non cercò di andarsene poichè le mani di lui avevano cominciato ad esplorare il suo corpo sotto alla maglietta. Le accarezzò la pancia e la schiena, giungendo fino a toccarle il seno.
<< Ho un'altra sfida per te, piccola >> disse senza nascondere l'affanno << Scommetti che riesco anche a portarti fino al letto? >>
<< Cosa hai intenzione di fare? >> chiese Strawberry, preoccupata. Non sapeva spiegarselo, ma in un certo senso era anche allettata dall'idea di stare con Kisshu e passare con lui una serata un po'...diversa dalle altre.
<< Vedremo >> rispose lui con un altro sorrisetto sul volto. Poi la prese in braccio e volò fino al letto. Vi depositò sopra Strawberry e si accomodò a cavalcioni su di lei.
<< Kisshu... >> provò a dire lei, ma venne zittita da Kisshu, che le posò un dito sulle labbra.
<< Shhh... Tu sei la mia bambolina, l'hai dimenticato? >> detto ciò riprese a baciarla con passione e ad esplorare il suo corpo con le mani.
<< Non trovi che faccia un po' caldo? >> chiese poi con voce suadente.
<< Non particolarmente: siamo in inverno Kisshu >> rispose lei.
Lui sorrise e disse:
<< Ah, no? E allora dimmi...come mai sei tutta sudata? >>
<< N-non è vero >> balbettò lei. La sua risposta gli fece cambiare espressione e sul suo volto comparve di nuovo il dolore.
<< Strawberry, perchè non vuoi cedere? Perchè? >>
<< Sono qui. L'hai detto tu: non posso liberarmi >> rispose lei.
<< Sì, ma così non è bello! >> urlò mentre si allontanava da lei.
Si appoggiò al muro, guardando fuori dalla finestra con lo sguardo perso nel vuoto. Stava soffrendo troppo e questo a Strawberry non sembrava giusto. Perchè doveva provare così tanto dolore? E perchè doveva esserne proprio lei la causa?
Senza pensarci, si alzò e si avvicinò lentamente a lui. Gli posò una mano sulla spalla e sussurrò:
<< Solo se resterà un segreto tra noi. E se domani faremo come se non sia successo niente >>
Kisshu si voltò  e la guardò sorpreso, ma non se lo fece ripetere due volte: la baciò con trasporto e in un attimo Strawberry si ritrovò sul letto nella stessa posizione di prima. Questa volta, però, lei rispondeva al bacio e aveva cominciato ad esplorare il suo corpo perfetto. A Kisshu piaceva il suo tocco, perciò si tolse la maglietta perchè le sue mani non incontrassero ostacoli. Poi le sbottonò piano piano la camicetta, che cadde per terra vicino alla sua maglia. Le baciò di nuovo la pancia, mentre con una mano le slacciava abilmente il reggiseno, lasciandola così completamente scoperta ai suoi occhi. La osservò per qualche istante: era davvero bella, ed era tutta sua, finalmente. Poi ricominciò la sua opera, dedicandosi a quella parte del corpo che gli piaceva così tanto: le lecò i capezzoli già turgidi, mentre con le mani le sbottonava i jeans.
Strawberry non era mai stata così bene in vita sua: le piaceva quel loro piccolo segreto.
Kisshu si lasciò togliere i pantaloni e i boxer, dopodichè riprese a baciarla con passione, scendendo sempre più giù, fino all'orlo degli slip. Quell'ostacolo non ci voleva, andava levato il più presto possibile: le sfilò gli slip e finalmente potè baciarle la femminilità.
<< Mmmm...ah >> a Strawberry sfuggì un gemito, che incoraggiò Kisshu. Lei avvinghiò le gambe al bacino di Kisshu: i loro corpi combaciavano perfettamente e si muovevano in perfetta sincronia.
Erano entrambi eccitatissimi, giunti quasi al limite.
Delicatamente, per non farle troppo male, Kisshu la penetrò, entrò dentro di lei.
Alcuni attimi di dolore, poi Strawberry venne pervasa dal piacere.
Vennero tutti e due, tra gemiti e urla di eccitazione.
A questo punto Kisshu la avvolse in un abbraccio protettivo e, in un sussurro affannato, le chiese:
<< Ti è piaciuto? >>
<< Mmmm... >> fu l'unica risposta di Strawberry, ma questo a lui bastava.
<< Strawberry? >>
<< Sì? >> l'unica cosa che voleva in quel momento era dormire nell'abbraccio caldo del bell'alieno.
<< Se ti è piaciuto così tanto...perchè non ti schieri dalla mia parte? Staremmo bene, insieme >>
Strawberry alzò la testa e lo guardò. Poi con voce decisa rispose:
<< Questo non lo farò mai, te l'ho già detto. Come tu combatti per la tua gente, io combatto per la mia. Se non si può fare un accordo, continueremo a combattere, io da una parte e tu dall'altra >>
Kisshu sospirò: sapeva perfettamente che aveva ragione.
<< Quindi domani sarà tutto come prima. Me lo prometti? >> chiese lei.
<< Sì, piccola. Ora dormi, hai sonno. Io veglierò su di te >>
Strawberry si addormentò come una bambina, respirando il buon profumo di Kisshu.
Kisshu la guardò: era così bella, aveva un'espressione tranquilla e pacifica e la luce della luna metteva in risalto la sua pelle candida.
Decise di non dormire: se poteva averla solo per quella notte, allora doveva godersela.
La baciò delicatamente per non farla svegliare e le sussurrò:
<< Strawberry...TI AMO >>
Chissà se anche quelle parole sarebbero arrivate in fondo al suo cuore.






Buongiorno a tutti! So che ho ancora una ff in corso, ma rivedendo la trentanovesima puntata delle Mew Mew mi è venuta in mente questa one-shot perchè, detto proprio sinceramente, avrei voluto che almeno in quella puntata tra Strawberry e Kisshu fosse successo qualcosa di più. Non so come potrà andare avanti l'anime dopo questo episodio, ma non fate caso a questo piccolo particolare XD
Lo so, Strawberry-infermiera è un po' strana ma sennò non veniva la storia XD
Spero che vi piaccia..
Bacioni commentate in tanti!
  
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