Billie Joe.
Non andasti nemmeno a dormire, quella sera.
Ogni volta che chiudevi gli occhi, anche solo sbattendo le palpebre, il volto ferito di Adrienne saettava davanti al tuo sguardo, facendoti stringere la presa attorno al plettro, stringendo la chitarra acustica sempre più forte. Mentre tutti dormivano, tu passavi la notte suonando con una forza, un'intensità che spesso ti era mancata. Suonasti ogni canzone ispirata da lei, canzoni che non suonavi da troppo tempo. 80, Church On Sunday, 2000 Light Years Away... When It's Time.
Un'idea si delineava lentamente nella tua mente... tu dovevi farti perdonare. Non potevi lasciare che la situazione degenerasse. Non potevi rischiare di perderla per davvero, dovevi fermare tutto quanto il prima possibile.
In punta di piedi, ti infilasti nella vostra camera da letto, dove Adrienne dormiva rannicchiata in un angolo, e afferrasti i vestiti migliori che riuscivi a vedere.
Uscisti velocemente di casa con la chitarra sottobraccio, correndo nel giardino fino a fermarti sotto una finestra buia. Cercavi un sassolino levigato, imprecando sottovoce, e lo lanciasti piano contro la vetrata, pregando con tutto te stesso che il vetro non si infrangesse. Sorridevi piano, al ricordo della sera in cui suonasti per la prima volta una canzone ad Adrienne, al terrore che i suoi genitori ti prendessero a calci, a quanto era bella quando si affacciò alla finestra...
Il sorriso gelò sulle tue labbra, quando Adie si affacciò alla finestra, con degli occhi che sembravano non vedere niente davvero.
Ti eri persino preparato una specie di discorso, ma improvvisamente non riuscivi a pensare a qualcosa se non che moglie fantastica avessi.
«Non dire niente» esclamasti, quando lei aprì la bocca e prese fiato per parlare. «Ascolta. Non parlare.» sorridevi appena, dimenticando completamente la situazione che ti aveva portato ad essere lì, alzando lo sguardo verso l'unica donna che avresti mai amato davvero. Non esisteva altro che te, Adrienne e la acustica che stringevi tra le mani, in quel momento.
Adrienne sorrideva appena, lasciando cadere dozzine di rose rosse dalla finestra, una per una. Il suo cuore era ancora infranto, ma sorrideva.
«Ti amo, Adrienne Nesser.» cercasti di scandire, mentre gli occhi ti si riempivano di lacrime sempre nuove.
Ogni volta che chiudevi gli occhi, anche solo sbattendo le palpebre, il volto ferito di Adrienne saettava davanti al tuo sguardo, facendoti stringere la presa attorno al plettro, stringendo la chitarra acustica sempre più forte. Mentre tutti dormivano, tu passavi la notte suonando con una forza, un'intensità che spesso ti era mancata. Suonasti ogni canzone ispirata da lei, canzoni che non suonavi da troppo tempo. 80, Church On Sunday, 2000 Light Years Away... When It's Time.
Un'idea si delineava lentamente nella tua mente... tu dovevi farti perdonare. Non potevi lasciare che la situazione degenerasse. Non potevi rischiare di perderla per davvero, dovevi fermare tutto quanto il prima possibile.
In punta di piedi, ti infilasti nella vostra camera da letto, dove Adrienne dormiva rannicchiata in un angolo, e afferrasti i vestiti migliori che riuscivi a vedere.
Uscisti velocemente di casa con la chitarra sottobraccio, correndo nel giardino fino a fermarti sotto una finestra buia. Cercavi un sassolino levigato, imprecando sottovoce, e lo lanciasti piano contro la vetrata, pregando con tutto te stesso che il vetro non si infrangesse. Sorridevi piano, al ricordo della sera in cui suonasti per la prima volta una canzone ad Adrienne, al terrore che i suoi genitori ti prendessero a calci, a quanto era bella quando si affacciò alla finestra...
Il sorriso gelò sulle tue labbra, quando Adie si affacciò alla finestra, con degli occhi che sembravano non vedere niente davvero.
Ti eri persino preparato una specie di discorso, ma improvvisamente non riuscivi a pensare a qualcosa se non che moglie fantastica avessi.
«Non dire niente» esclamasti, quando lei aprì la bocca e prese fiato per parlare. «Ascolta. Non parlare.» sorridevi appena, dimenticando completamente la situazione che ti aveva portato ad essere lì, alzando lo sguardo verso l'unica donna che avresti mai amato davvero. Non esisteva altro che te, Adrienne e la acustica che stringevi tra le mani, in quel momento.
«Words
get trapped in my mind,
sorry, I don't take the time to feel the way I do;
'cause the first day you came into my life
my time ticks around you.
But then I need your voice
as a key to unlock all the love that's trapped in me,
so tell me when it's time to say "I love you".
All I want is you to understand
that when I take your hand, is 'cause I want to
We are all born in a world of doubt, but there's no doubt,
I figured out,
I love you.
And I feel lonely for
all the losers that will never take their time to say what's really on their mind
instead they just hide away.
Yet they'll never have someone like you to guide them and help them along the way
or tell them when it's time to say "I love you"»
All'improvviso, una rosa rossa
cadde proprio sulla cassa armonica, facendoti alzare lo sguardo.sorry, I don't take the time to feel the way I do;
'cause the first day you came into my life
my time ticks around you.
But then I need your voice
as a key to unlock all the love that's trapped in me,
so tell me when it's time to say "I love you".
All I want is you to understand
that when I take your hand, is 'cause I want to
We are all born in a world of doubt, but there's no doubt,
I figured out,
I love you.
And I feel lonely for
all the losers that will never take their time to say what's really on their mind
instead they just hide away.
Yet they'll never have someone like you to guide them and help them along the way
or tell them when it's time to say "I love you"»
Solo in quel momento
alzasti lo sguardo, ed Adrienne non c'era più. Non volevi
crederci, davi la colpa ai tuoi occhi, che non riuscivano a distinguere
le sagome al buio; ma non riuscivi a sperare: Adie non era
più lì, semplicemente. Ti sedesti per terra
piangendo, la chitarra nel tuo grembo che si bagnava con le lacrime che
cadevano dai tuoi occhi.
Adrienne sorrideva appena, lasciando cadere dozzine di rose rosse dalla finestra, una per una. Il suo cuore era ancora infranto, ma sorrideva.
«Ti amo, Adrienne Nesser.» cercasti di scandire, mentre gli occhi ti si riempivano di lacrime sempre nuove.