Addio Duefoglie! Addio Lucinda!

Era un giorno qualunque quello, secondo Lucinda.
Si era alzata relativamente presto, il cielo era coperto.
Non riusciva a ricordare quando aveva visto per l'ultima volta il sole.
Sbadigliò, scendendo per le scale per andare a fare colazione.
Una volta arrivata in cucina, vide i suoi genitori molto preoccupati.
"Mamma, papà, cos'è successo?" chiese.
"Lucinda... Hai presente quell'associazione di criminali chiamati «Banda del Terrore» che invia eserciti di scagnozzi a distruggere le città?"
"Si mamma...Non dirmi che..."
"Lucinda senti...Mi dispiace moltissimo...Ma...Prova a capire...Vogliamo solo il tuo bene!"
"Sono arrivati anche a Duefoglie, vero?"
"Si...E io e tuo padre stavamo pensando..."
"Di farmi reconcidere?"
"Senti...Lo facciamo per te! Lucinda, tesoro, sarà pericoloso... Ma pensa... I ragazzi che vengono catturati vengono uccisi all'istante... Non vogliamo vederti morire!"
"Ma ho paura!"
"Anche noi... Ti prego, vogliamo che tu continui a vivere e lottare!"
"...Si..."
"Forza, fai colazione... E poi andremo."

Una volta uscita di casa, Lucinda si guardò attorno: tutto era cambiato.
Alcune case erano abbandonate, altre invece erano distrutte.
Le sembrò persino di vedere il cadavere di un ragazzo per terra.
"Su, dobbiamo fare in fretta!" la esortò il padre.
Arrivarono davanti ad uno strano edificio, che sembrava un ospedale.
Entrarono.
Li accolse un medico un po' diverso da quelli che aveva visto Lucinda finora.
Aveva una tuta aderente nera, lo sguardo gelido.
"La ragazza deve essere circoncisa?" chiese quest'ultimo.
"Si..."
Il medico prese Lucinda per un braccio, portandola in una sala.
"Dobbiamo fare in fretta" disse.
Fece appoggiare la mano della ragazza su uno strano macchinario.
Lucinda cominciò a tremare, spaventata.
Non sapeva cosa sarebbe successo.
Per un attimo le mancò il respiro.
Il macchinario iniziò a brillare.
Sentì una strana sensazione alla mano.
Provò a guardare quella luce, ma era così forte che la spinse a chiudere gli occhi.
Appena li riaprì, si trovò in un altro luogo.
Si guardò intorno, disorientata.
"Ti sei svegliata!" disse una voce.
"Si...Chi sei! Vuoi rapirmi?! Dove sono i miei genitori?!"
"Sono Piplup, e non ti farò del male!"
"Cosa?! Piplup?! Dove?!" esclamò Lucinda, che non vedeva nessuno intorno a lei.
"Qui giù!"
Lucinda abbassò lo sguardo e vide un tenero pinguino blu e azzurro.
"Si, qui!"
"Quindi... Sei tu Pilup!"
"Si!"
"Come sono finita qui?"
"Non è questa la domanda...  La domanda è: Come siamo finiti qua?"
"Anche tu sei finito qui senza saperlo?"
"Io sono arrivato qui insieme a te!"
"Lucinda...Sei già sveglia?" disse un uomo di una certa età, con dei grossi baffi bianchi.
"E tu chi sei?" esclamarono Piplup e Lucinda insieme.
"Sono il prof.Rowan, il capo delle Superspie di Sinnoh!"
"Ah... COSA? SUPERSPIE?!"
"Si... Non lo sapevi? Una volta reconcisi, i ragazzi entrano nel nostro programma delle Superspie!"
"Ah vero... La renconcisione..." disse tristemente Lucinda, guardando la sua mano.
Su di essa era impressa una stella adesso.
"E quel Piplup è la manifestazione della tua anima."
"EEEEH?!"
"Si... Per farla breve... Era racchiuso un Piplup nella tua anima, e la reconcisione l'ha liberato!"
"Davvero?"
"Si...Ah, da ora ti chiamerai Hikari."
"Hikari?"
"Si... Le Spuerspie non devono MAI svelare la propria identità... Perciò devono essere chiamati con il loro cognome!"
"Va bene... Hikari...Mmmh, me lo ricorderò!"
"E adesso vieni, che ti presento il resto del gruppo!"...
*TO BE CONTINUED*

-Spazio XxxHinata_Blood-
Vi è piaciuto il capitolo?
E' il primo capitolo della mia prima fanfiction, siate buoni!
Ah, e poi l'ho fatto breve giusto per sapere cosa ne pensate!
Bacì
Vera (è il mio vero nome, ma chiamatemi Brizzol o Hinata!)