SENZA TE
Separarsi da lui è come separarsi da una parte di te stessa.
Entrambe le orecchie tintinnano di un loro suono, hai il cuore in gola. (*)
Lo stringi forte, nascondi il volto.
Vorresti piangere, ma non puoi.
E mentre il ronzio continua prepotente, ti senti morire.
Fa freddo, fa tanto freddo senza di lui, e non sei sicura di potercela fare.
Chiudi gli occhi, quasi volessi dimenticare, quasi volessi far finta di nulla.
Ti bei ancora un po’ del suo calore, ancora con gli occhi chiusi, mentre il ronzio si attenua piano.
Rimani lì. Sì, in fondo chi può impedirti di dare ascolto al tuo cuore?
Quei momenti, mentre immobile e ad occhi chiusi strofini la guancia contro di lui, sono semplice felicità.
E ti perdi nella sua presenza, ti perdi in questo confortevole e caldo abbraccio, finché il contatto con la realtà diventa sempre più sottile.
Poi una luce si accende, ti turba, e spalanchi bruscamente gli occhi.
Un’ombra scura vi minaccia. Un ombra scura in canottiera e mutande. Tremi, tremi perché sai cosa succederà.
-Porca miseria Francesca, ti sei addormentata un’altra volta!- grida la voce impastata di tuo padre.
La verità piomba su di te. La verifica di latino, l’interrogazione di chimica.
Sono le sei e quaranta e hai perso l’autobus.
Mentre cerchi di ignorare il senso di enorme dolore, rivolgi lo sguardo verso di lui. Verso di loro. Cuscino e Letto ricambiano lo sguardo.
Ti alzi, mentre loro ammalianti sussurrano il tuo nome disperatamente.
*Espressione tremendamente ispirata al carmen 51 di Catullo “Sonitu suopte tintinant aures”.
ANGOLO DELLA PAZZA:
E così vi ho presentato il mio triangolo amoroso.
Ora che mi ricordo, probabilmente qualche mese fa ho letto su FacciaLibro una frase del tipo “è dura lasciarti la mattina, amore mio” riferita ad un letto XD
Nonostante ciò, mi sento di dire che questa è mia libera interpretazione.
Ergo: le cavolate sparate qui mi appartengono completamente XD
E per voi? Come è la sveglia?