Quanto tempo era passato? Due ore? Avrebbe dovuto essere già sveglia.
“Potrebbe funzionare, ma al contempo lei potrebbe anche perdere la vita. Dopotutto, è una trasfusione di sangue saiyan. Potrebbe non reggere dei simili geni, o comunque questi potrebbero danneggiarla, invece che renderla più forte. Pensaci bene, Gohan”, gli aveva detto Vegeta, il giorno prima.
Santo Cielo, che battaglia. Ancora faticava a credere di aver vinto.
Ma, quella, era davvero una vittoria? Videl stava per morire.
Non erano bastati i fagioli senzu per farle riprendere conoscenza, come per tutti gli altri combattenti. Eppure glielo aveva detto, maledizione! Non combattere, solo questo le aveva chiesto! E lei, ovviamente, niente. Aveva perso i sensi e nemmeno più capiva cosa le stava succedendo. E, soprattutto, quando nelle sue vene aveva cominciato a scorrere sangue saiyan, il suo cervello non aveva più risposto a stimoli.
“Come sta, mamma?”, chiese Gohan a sua madre, entrando nella stanza degli ospiti a casa sua.
“Come prima, direi”, rispose tristemente Chichi. “Ha solo ripreso un po' di colorito. Ma credo che sia troppo presto per rallegrarsi.”
Il figlio di Goku annuì, molto serio. Poco prima aveva chiamato Mr. Satan chiedendo di sua figlia e lui aveva dovuto mentire.
“Non so davvero dove sia sua figlia, Satan. Provi da Erase, è la sua migliore amica. Se vuole le do il suo numero di casa.”
Guardò di nuovo l' orologio. Ma perchè diamine non si svegliava?!