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Autore: pandamito    30/01/2011    1 recensioni
La pelle sudata, il mio respiro affannato. [...] Sono calda, completamente calda. Tant'è che mi viene la pelle d'oca, sfiorata da quell'aria gelida che percorre nella stanza, a causa di quella finestra aperta che forse avrei dovuto chiudere, per non far vedere ai vicini quest'osceno spettacolo.
La paring la scoprirete leggendo, mi è molto cara, inoltre... beh, diciamo che questo fatto è accaduto veramente. Buona lettura.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pelle sudata, il mio respiro affannato. Corrugo lo fronte e stringo i pugni per lo sforzo. I miei occhi si fanno due fessure, che ogni tanto si chiudono, come una serratura. La bocca è un continuo cambio di smorfie, da cui a volte provengono lamenti, altre mi limito solo a digrignare i denti. 
Sono calda, completamente calda. Tant'è che mi viene la pelle d'oca, sfiorata da quell'aria gelida che percorre nella stanza, a causa di quella finestra aperta che forse avrei dovuto chiudere, per non far vedere ai vicini quest'osceno spettacolo.
I miei occhi sono fissi, poco più in basso a me, mentre le mie dita, gesticolando appena, incominciano a muoversi su ciò che avevo davanti.
Il calore che mi provoca quella 'cosa' che si muove su - e con - le mie gambe, provocandomi un formicolio. Poi, come se non bastasse, l'altra ed unica fonte di piacere, un sollievo in mezzo a quel clima, mi sta sotto, mentre qualcosa esce lentamente da dietro di me, ritornando a se, sfociando tutto in un piccolo mio gemito, quando all'improvviso un contatto liquido tocca la mia pelle nuda, dandomi fastidio. Davanti, invece, un'altra sostanza liquida, calda e bagnata, scivola fra le mie gambe.
I miei respiri stanno tornando normali, ad un tratto, però, ad interrompere questa situazione drammatica e snervante è proprio lo squillo del mio cellulare. Aspetto, fissandolo e disconcentrandomi da ciò che sto facendo. No, non è giusto, come se la situazione non fosse difficile ed imbarazzante da gestire già di suo, ora ci si mette pure il telefono. Sbotto, afferrando velocemente il telefono, guardando almeno chi è che mi chiama, mentre non mi fermo da ciò a cui sono realmente impegnata. 
Mio fratello. A peggiorar la situazione ci si mette pure lui. Trattenngo lamento, di sforzo, dolore e piacere assieme, però sento che se lo farò mi sentirò più sollevata, ma non posso... non ora. 
Premo il tasto verdere per rispondere, ascoltando le parole di mio fratello.
« Ora sto al cesso, che cazzo vuoi? »
Mi muovo un po' sulla tavoletta bianca, bella riscaldata visto tutto il tempo in cui ci sono stata.
« Si si, non preoccuparti, tanto mi sono portata il portatile al bagno, ce l'ho qua di fronte. »
L'ennesima ricerca che devo fargli.
Ascolto tutto il suo discorso, un po' svogliatamente, mentre mi pulisco con la carta igenica, mi risalgo su i pantaloni, allacciando i bottoni e la cerniera dei jeans. Scarico, il fruscio dell'acqua riempie la stanza e poi col computer ritorno in camera mia, seguendo ancora gli ordini che lui mi dava attraverso il cellulare.
 



Spazio Autore: Bene, sono tornata con una variante delle mie storie - già demenziali di loro - riguardante una coppia a me molto cara (?), ovvero la Computer x Mito x Cesso. ...Si, ok, non sto tanto bene di testa. Il 'fratello' in realtà è una mia amica... si, queste cose a me succedono veramente. Spero che la lettura sia stata di vostro, ehm... g-gradimento. Seguite ancora le mie storie! <3

   
 
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