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Autore: Yamato_    02/02/2011    1 recensioni
Breve introduzione sulla mia prima fic a capitoli
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cudicini, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni fine ha un inizio


Vi è mai capitato di pensare che fosse giunta la fine di un sogno, o di una storia d'amore, per poi rendervi conto che invece era solo l'inizio di qualcos'altro, qualcosa di nuovo?!
Questo è il primo capitolo effettivo della storia. Spero possa piacere e spero di non deludere le aspettative di nessuno.
Buona lettura! :D  E... Incrocio le ditaaaaaa! :)








                                                         Ogni fine ha un inizio.




Dieci mesi prima. E' settembre inoltrato. Tra un pò comincia la scuola, ma, per quanto mi riguarda, almeno durante questi altri cinque o sei giorni rimanenti, preferisco vivere a pieno la mia libertà pre-scolastica.
E' da circa una settimana che ho conosciuto un ragazzo molto carino con il quale sto cominciando a frequentarmi. Si chiama Umberto ed ha un anno più di me.
Oggi ho il mio primo appuntamento con lui. Dobbiamo vederci alle 19:00 al parco.
Per l'occasione, ho acquistato un vestitino verde acqua, con in vita una grossa cintura dello stesso colore, corto fino al ginocchio e senza spalline, pur essendo settembre fa ancora abbastanza caldo.
Ai piedi, invece, ho un paio di ballerine nere, che richiamano il colore del copri spalla che indosserò in serata, quando solitamente soffia quella sottile brezza, così fresca da farti rabbrividire.
Ho applicato anche del fard ed un pò di matita, giusto per evidenziare i miei occhi un pò a mandorla.
Mi sento così strana, come una bambina al suo primo giorno di scuola; sono agitata, forse emozionata perchè non so cosa succederà, cosa faremo.
Non sarò vestita in maniera troppo eccessiva per un primo appuntamento?!
Rimango più di 10 minuti a fissarmi dinanzi allo specchio, titubante, per poi giungere alla conclusione di non cambiarmi, in fondo... mi piaccio così!
Dò un'ultima spazzolata ai capelli e sto per varcare la soglia della porta del bagno quando mi mi ritrovo fra i piedi la sagoma di  Rudi.
Cosa vorrà adesso? Spero che non mi faccia perdere tempo, perchè oggi non ne ho proprio voglia.
-Dove vai conciata così?- mi chiede.
Che sta insinuando?
-Che vuoi dire?-
-Sei vestita in modo diverso dal solito. Dove devi andare?-
Ad un tratto sembra quasi premuroso, preoccupato.  E' strano. 
-Non sono affari tuoi.-
-Dai, cosa mi nascondi? Non dovrai mica vederti con qualcuno?- mi chiede con un'espressione indecifrabile.
Non riesco a comprendere il tono delle sue parole. Sembrano celare un leggero fastidio, eppure non ha alcun motivo di essere geloso.
D'altronde, non mi ha mai presa in considerazione, se non per farmi degli stupidi scherzi. Non ha mai trovato un punto d'incontro con me, nonostante i miei numerevoli sforzi.
Non ha mostrato nessun interesse nei miei confronti e allora perchè adesso mi sembra geloso?!
-Si, Rudi, devo vedermi con un ragazzo. Contento adesso?- dico riuscendo a scappare via, senza che lui potesse continuare l'interrogatorio.
Non avrei avuto proprio voglia di rispondere alle sue domande che, d'altra parte, non hanno alcun senso.
D'altronde parte non sopporto la gente che mi fa mille domande, come se avessi commesso chissà quale crimine, e poi sono in ritardo, Umberto mi starà sicuramente aspettando al parco, seduto su una panchina.
Afferro il copri spalle e corro via, lasciando che la porta si chiuda dolcemente alle mie spalle.
Cammino felice. E' come se, d'improvviso, l'agitazione avesse lasciato il posto ad una leggere euforia, mentre un sorriso fa capolino sulle mie labbra.
Comincio a fantasticare con la mente, a pensare a cosa starà facendo.
Chissà se davvero è già arrivato. Chissà se anche lui è emozionato e felice quanto me.
Trascorrono pochi minuti  e sono al parco, in cerca di Umberto e  dei suoi occhi, ma non vedo nessuno.
Dove sarà? Non sarà andato via per il mio ritardo, spero!
Ma in fondo non credo, sono solo 10 minuti, non penso che se ne sia andato.
Forse, invece, ha avuto un contrattempo e non è potuto venire prima, magari tra un pò mi chiama scusandosi e avvisandomi che sta per arrivare.
Così, ormai decisa, prendo posto su  una tiepida panchina e comincio a guardarmi intorno.
Oggi il parco non sembra molto affollato. Solitamente è pieno di bambini che giocano ed urlano spensierati, ma questo pomeriggio sembrano essersi dissolti nel nulla , ce ne sono solo due o tre che si stanno divertondo sopra quelle altalene laggiù.
Continuo questo giro libero di pensieri quando mi accorgo che è passato già molto tempo dal mio arrivo, quasi una buona mezz'ora e di Umberto neanche l'ombra.
Dove si sarà cacciato? E se si fosse dimenticato di avere un appuntamento con me?
Quest'idea si impossessa di me e continua a rodermi la mente per minuti, proprio fino a quando non decido di alzarmi e fare due passi.
Vedo  un'ombra muoversi proprio alle mie spalle e, tutto d'un tratto, mi sento come osservata. Mi volto di scatto e... non c'è nessuno.
Mi sto lasciando sopraffare dai pensieri, è solo la mia stupida immaginazione.
Cammino lungo il sentiero intagliato del parco fino a giungere al cancelleto che ne indica l'uscita, dove vedo qualcosa che mai avrei voluto.
Umberto è lì, a braccetto con un'altra ragazza della mia stessa età che si atteggia a mò di oca, mentre lui la stringe a sé come un pupazzo.
Come ha potuto? Ha preferito un'altra a me e per giunta non me l'ha neppure detto. Non un avviso, una scusa. Neppure una semplice telefonata in cui mi avrebbe detto che non sarebbe venuto all'appuntamento!
Ritorno alla panchina profondamente delusa,  mi siedo e sento che delle sottili lacrime cominciano a solcarmi il viso.
Tornate su, chi vi ha detto di scendere? Dico a me stessa.
Su, Alice, fatti coraggio, d'altronde  non era così importante per te, vero? Era solo un ragazzo come gli altri.
Ma allora perchè mi sento tanto male, e perchè queste maledette lacrime prendono il sopravvento?
Abbasso la testa come per nascondermi da qualcosa, e lascio che le lacrime righino il mio volto una ad una.
Improvvisamente, accanto a me, sulla panchina, sento sedersi qualcuno.
Non ho il coraggio di voltarmi, nè di alzare il viso.
Chi diavolo è adesso? Ci mancava solo questa! E se fosse lui che invece ha cambiato idea ed è venuto?
Così, di nascosto, tento di asciugarmi il pianto con una mano, dopodichè alzo la testa ed incontro degli occhi che non riconosco subito.
-Rudi?!- urlo incredula. -Cosa ci fai qui?-
Lui mi sorride e gentilmente risponde alla mia domanda.
-Facevo una passeggiata per il parco quando ti ho vista qui sola soletta...- dice con fare alquanto sarcastico.
Si ferma per un pò, sto per dire qualcosa quando vengo interrotta prima ancora di cominciare.
-Scherzo, Alice! La verità è che... che ti ho seguita!-
Seguita? E perchè mai avrebbe dovuto seguirmi? Mi chiedo internamente.
-Perchè?-
-Diciamo che volevo vedere cosa combinavi.- dice facendomi un sorrisetto ambiguo.
Non è che invece è semplicemente curioso, o magari vuole solo farmi uno scherzo?
-Ho visto che il tuo amichetto non si è presentato. Per questo stai male. Non fingere, Alice, ti ho guardata da lontano, sai?-
-Mi stavi spiando?-
-Non proprio.-
-E allora cosa ci fai qui, se non mi stavi spiando?
-Aspettavo solo il momento giusto.-
Lo guardo interrogativa.
-Per cosa?-
-Per venire a consolarti.-
Ma tu guarda! Adesso pensa di essere anche spiritoso. Lo prenderei a schiaffi! Fingo un sorriso forzato.
-Ehi, io lo conosco Umberto. Se mi avessi detto che si trattava di lui ti avrei evitato senz'altro il disagio. Lui fa così con tutte.-
Rimango immobile, fino a quando non aggiunge..
-E' una cosa importante?-
D'un tratto mi sembra d'essermi persa qualcosa, a cosa si riferisce? Non capisco.
Gli chiedo di spiegarsi meglio e lui, con delicatezza, esaudisce la mia richiesta. 
Così, ascoltando le sue parole, mi lascio andare ad un pianto liberatorio.
Dal canto mio, gli confesso di aver provato quasi gelosia nei confronti di quella ragazza e lascio che, nel parlare, le lacrime scendano spontanee.
Lui le asciuga tutte con gran pazienza e continua a sorridermi.
Sono delusa, gliel'ho detto. Ma all'improvviso  mi interrompe con una frase assurda.
-Sai che sei bellissima oggi? E sai che Umberto è stato un vero e proprio idiota a non  presentarsi al vostro appuntamento, preferendo un'altra? Se fossi stato in lui avrei contato le ore ed i minuti che mi avrebbero separato da te. Solo per vedere il tuo volto ed i tuoi occhi, che sono bellissimi anche gonfi di lacrime.-
A queste sue parole mi irrigidisco di botto e quelle stille scintillanti smettono improvvisamente di venir giù.
Oddio, cosa sta succedendo? Cosa mi prende? Sembro quasi ammaliata dalle sue parole, quasi felice di sentirle.
Gli sorrido con un leggero imbarazzo.
-Davvero lo pensi?-
-Certo, e penso anche che una ragazza come te non debba  versare lacrime per uno che non le merita, rovinando il suo bel visino. Nemmeno una lacrima-
Non posso non sorridere al suono di quelle parole. 
-Perchè mi dici queste cose, Rudi?-
Non risponde e per un attimo temo di aver fatto la domanda sbagliata. Lo guardo con insistenza, in attesa di una risposta, ma adesso lui sembra essersi assentato.
Guarda nella direzione opposta a me e sembra quasi volermi evitare.
Gli prendo il viso fra le mani ed incrocio i suoi occhi.
Così profondi, così sinceri.
-Rudi...- non riesco a finire la frase che lui mi poggia il suo indice sulle labbra.
-Shhh.- 
Mi bacia. Ed io mi irrigidisco subito al suo tocco.
Mi ha preso alla sprovvista! Inizialmente sembro voler opporre resistenza, ma lui non stacca le sue labbra dalle mie e così mi lascio andare a quel bacio, in fondo... mi piace.
Mi lascio andare quella sorta di magia, mentre un profondo brivido percorre lentamente tutta la mia schiena.
Improvvisamente mi sento confusa. Sento la testa leggera.
Perchè mi ha baciata?
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