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Autore: blitzkingful    02/02/2011    1 recensioni
Dieci anni dopo il film, in casa Gru torna a scatenarsi il caos, stavolta ad opera non di tenere ragazzine ma di una masnada di ragazzoni mica tanto raccomandabili.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Banca del Male, tardo pomeriggio.

-Come sarebbe a dire “no”?!- protestò Spark.
Quell’omone di Mr. Perkins inarcò un sopracciglio: nessuno si era mai rivolto con quel tono a lui, il direttore della Banca del Male.
-Per una volta che necessito di liquidi, mi negate il versamento?! Va bene che siamo i cattivi, ma questo è ridicolo!- seguitò il baldo giovine.
-Mi rincresce, Speegeil- replicò in apparenza tranquillo Perkins, -ma la maggiore età è un requisito irrevocabile per accedere ai nostri servizi-
A Spark iniziò a pulsare una vena sul collo. Tutto quel bailamme a causa di Moira: se lei non avesse chiamato, il robo-mantide non sarebbe collassato, e Spark non sarebbe dovuto strisciare in ginocchio a chiedere un prestito al ciccione davanti a lui. Perché va bene arrangiarsi, ma un lavoro del genere richiedeva comunque costi altissimi. E ora saltava pure fuori che non era abbastanza grande! Il colmo! C’era di che impazzire!
–Sempre così, voi vecchi decrepiti! Dite che siamo il vostro futuro e poi ci tarpate le ali!- ringhiò infatti.
La pazienza del bancario criminale, già messa a dura prova, andava ormai collassando. Nemmeno suo figlio gli era mai parso così irritante! Soppresse l’impulso di tirar fuori la metafora della mela (e la mela da spremere), fece un respiro profondo (molto profondo, due minuti buoni) per poi tornare a rivolgersi a Spark, con il tono più paterno che potè: -Ascolti, Speegeil... la veda così: magari non è ancora pronto per lavorare in proprio!- Certo che lo sono, ammasso adiposo, se quella gallina di mia sorella lo è…!!! Stava per uscirsene con una risposta simile, ma Perkins fu più rapido: -Perché non si fa le ossa in una società già avviata? Voi giovani avete bisogno di partire dalla gavetta, per coltivare al meglio il vostro potenziale! E io in lei ne vedo parecchio! Oh, se gliene vedo! … Non come quel disgraziato di mio figlio…-
-Chi, l’Omino sulla Luna?- Spark aveva letto la storia di Vector su Internet.
Il bancario, a cui mai era andata giù la faccenda della luna, stavolta perse davvero la pazienza:
-FUORI DAI PIEDI.-

Sala d’attesa della banca, poco dopo.

Chad stava scomodo su quel lussuoso divano rosso. Per distrarsi, prese una rivista dal porta giornali lì accanto, ma quando lesse il titolo in copertina (Borse in pelle di rettile: successo!) gli passò la voglia di leggere. Tamburellò le dita sulle ginocchia, lanciando occhiate stizzite alla zona terminali, una stanza a pareti trasparenti dove i clienti della banca si connettevano per ottenere informazioni per organizzare nuovi colpi. Dopo il fiasco al museo, Chad aveva bisogno di rifarsi. Peccato che nessun computer, al momento, fosse disponibile.
–Odio stare in attesa- sibilò fra sé e sé il ragazzo-serpe. Finalmente una postazione si liberò, e Chad si alzò con un –Oh!- esasperato. Nel momento in cui stava per entrare nella stanza, l’utente a cui si sarebbe dovuto sostituire gli finì addosso. Uno scontro pazzesco: all’uomo rettile era parso di aver battuto contro una parete di ghisa! Con l’adrenalina che gli faceva la ola, Chad diede addosso all’altro:
-Cos’è, guardare dove vai è fuori moda?!-
-Mi scusi…- entrambi si paralizzarono. L’uno era estremamente familiare all’altro…
-Truman?-
-Chad?- qualche attimo di smarrimento, poi esclamazioni di sorpresa, breve esultanza, pacche sulle spalle (solo di Chad, Truman sfondava lo sterno con le sue), seguiti da una terza voce: -Chad?! Truman?!-
Uomo serpente e cyborg si voltarono, perplessi: -Spark!!!- esclamarono poi, all’unisono. I tre si erano conosciuti da bambini, l’estate prima che Spark fuggisse di casa, in un campo estivo. Insieme avevano fatto vedere i sorci verdi agli animatori. La loro era una vocazione! Rimasero lì a parlare del più e del meno.
–Siete un po’ cambiati in questi anni!- ridacchiò a un certo punto Spark, ironizzando sul nuovo aspetto degli amici.
–Bè, colpa di mia madre- ribattè Chad –ha sbarellato di brutto con quei suoi bio-esperimenti, e… io ero la sua cavia.-
-Allucinante.- fu il commento di Spark, -E tu, Truman?- chiese subito dopo.
–Mah, stavo giocando con un paio di amici in mezzo alla strada, è arrivato un camion, io non l’ho visto arrivare, poi ci ha messo le mani mio padre, sai, l’inventore.- rispose tutto d’un fiato l’uomo robotico. Spark fece per replicare, ma la sua attenzione cadde sul giornale che il suo amico cyborg teneva sottobraccio. La pagina visibile era quella degli annunci, dei Geni del Male, ovvio. Il giovane genio se lo fece dare e si concentrò sulle richieste di personale: le parole di Perkins gli risuonavano in testa da quando aveva lasciato il suo ufficio, e su di esse il ragazzo stava architettando un nuovo, diabolico piano.

Quartieri residenziali, un’ora dopo.

Spark, Chad e Truman camminavano in mezzo alle casette tutte uguali alla ricerca di qualcosa. O meglio, era Spark che cercava, gli altri due lo seguivano e basta.
–Spark, se gentilmente volessi ragguagliarci su cosa cazzo ci facciamo qui, te ne sarei eternamente grato- esordì seccato Chad, dopo ore di silenzio. Spark lo guardò di sbieco, dopodiché tornò a dargli le spalle. Pochi secondi dopo, parlò: -Ecco la risposta che volevi.-
Chad e Truman si piegarono di lato per vedere quel che indicava il loro amico: una casa nera, con un giardino secco e incolto. Del tutto fuori tema con le altre case del quartiere. Spark rilesse un annuncio del giornale di Truman: -“AAA cercasi tecnico scientifico e ingegneristico, presentarsi al numero bla bla bla bla bla, citofonare Gru”. E’ questa.-
I tre si diressero verso la porta d’ingresso, con Chad e Truman rosi dai dubbi: -Ma Spark, io ancora non ho ben capito…- mormorò appunto Truman.
-Non è difficile, insomma!- sbuffò Spark, - E’ un’occasione d’oro per tutti e tre: ci facciamo assumere come assistenti, ci guadagniamo la fiducia di…Gru, o come si chiama, e poi… BABOOM!!!- i suoi due interlocutori sussultarono -…gli usurpiamo il trono.-
-Eh?- fece Truman, con conseguente esaurimento nervoso di Spark: -Gli soffiamo via tutto! Attrezzature, finanze, sgherri, varie ed eventuali! Quel che è SUO diverrà NOSTRO!-
-…o TUO, dipende…- commentò a mezza voce Chad. Il ragazzo genio preferì ignorarlo. Riguardando l’annuncio, suonò il campanello. Cinque minuti ad aspettare. Finalmente… -Chi è?-
-La rondine di balsa si scioglie negli asfodeli- recitò Spark. Gli altri due lo guardarono come si guarda uno che gira nudo per strada.
–Cheeee?!- chiesero dalla porta. Spark ripetè il delirio, ma nulla di fatto. Il padrone di casa troncò l’assurdo dialogo: –Non mi interessa niente, ok?-
Spark imprecò a denti stretti, per poi tirare un calcio alla porta. –Ouch! Il ginocchio!!- si sentì da dentro.
–ECCHECUSPIDE! E’ la parola d’ordine! Siamo qui per l’annuncio!- tuonò Spiegel senza un briciolo della sua tipica flemma.
–Aaaaah! L’annuncio! Dirlo subito?!- si udì un rimestare fra i lucchetti, e infine la porta si aprì. Sulla soglia stava un uomo di mezza età calvo, col naso adunco, spalle larghe e gambe sottili, un aspetto piuttosto buffo. E infatti Truman si mise a ridere.
–Sssssalve…- azzardò l’uomo, a disagio –io sono Gru… volete… volete accomodarvi?-

-Lasciatemelo dire, non mi aspettavo una risposta così presto. Lieto che abbiate accettato.- Gru si dimostrò un eccellente padrone di casa, ma senza troppi giri di parole arrivò all’argomento principale:-Credenziali?- Spark prese la parola per tutti e tre: -Ordunque, io mi chiamo Spark Speegeil, sì, l’ha già sentito questo cognome, non interrompa. Sono specializzato in meccanica, nanomeccanica, biogenetica, elettrotecnica, ingegneristica generale, fisica teorica, sperimentale e quantistica. Per farle un esempio, ecco i miei CalamiStivali, nome poco originale, lo so, ma l’importante è che funzionino.- schiacciò un pulsante sopra al tallone e subito la suola si irradiò di energia magnetica. Alzato il piede, attirò non poche pentole dalla cucina. Sbreng! –AHIO!! …ehm… e questo è niente in comparazione al resto. Chiaramente sono il diretto interessato all’annuncio… ma passiamo ai miei tirapiedi.-
-TIRAPIEDI?!- s’inalberò Chad, per poi beccarsi uno scappellotto.
–Chad Fry, è un mutante dotato delle capacità di un serpente proporzionali a un corpo umano, che lo rendono un ladro provetto. Ottimo per le missioni stealth. Il palo telegrafico qui presente è Truman Wing, cyborg di ultima generazione delle Industrie Wing. Forza sovrumana, scanner di ogni tipo, armi da fuoco incorporate, il meglio per le operazioni di sfondamento.-
Gru era sinceramente impressionato: certo che le nuove leve sapevano il fatto loro! –Ragazzi miei, trovare gente come voi al primo colpo è una fortuna unica, per quanto mi riguarda, siete ass…-
-FERMI UN MOMENTO!!!-
Spark fremette d’impazienza: cos’altro lo ostacolava?! Guardò il punto da cui era arrivato lo strillo e capì: ragazze. Matematico. Erano in tre, una bruna, una bionda e una mora. Molto carine, a dirla tutta, ma Spark non aveva tempo per le relazioni. E comunque portavano guai, era chiaro: la bruna, la più grande a vederla, avanzò risoluta verso Gru e gli si parò davanti: -Papà, non intendo dividere lo stesso tetto con degli emeriti sconosciuti!-
"Papà"?! Di bene in meglio… -Io e papà stiamo discutendo di lavoro, torna a giocare con Barbie&Ken, eh?- alla provocazione, la ragazza rispose con un’occhiataccia a Spark, che ammutolì per un attimo. –Perché hai un occhio bianco?- chiese la ragazza mora, la più giovane. Spark aveva infatti l’occhio sinistro guasto. Era successo qualche anno prima con una pistola laser difettosa…
-Mi è preferibile non parlarne- rispose con tono vagamente isterico. Intanto, Gru stava animatamente discutendo con sua figlia: -Insomma, Margo, ne abbiamo già parlato, mi serve un nuovo scienziato per…-
-Certo, certo, è la priorità… non ti aiuterà, non CI aiuterà, a superare…quello, lo vuoi capire?!-
-Non intendo tornare sull’argomento, Margo!-
-E comunque, non c’era bisogno di quell’annuncio! Io, Edith e Agnes possiamo benissimo occuparci del lavoro!- era un discorso privato fra loro due, infatti si erano appartati, ma cominciavano ad alzare troppo la voce.
–AH-EHM!- fece rumorosamente Spark, -siete giunti a una conclusione o dobbiamo sostare qui all’ingresso fino a domattina?!-
Gru, sotto pressione, si massaggiò le tempie prima di replicare: -OK, OK, sentite qua: adesso metterò alla prova i vostri due terzetti. Chi si dimostrerà più abile nelle prove che proporrò, lavorerà per me!- Spark, furente, dovette accettare. Gru chiamò a raccolta i suoi sgherri, i Minions, piccoli esserini gialli. Uno di loro, Kristoph, recitò a Spark, Chad e Truman la ridicola parola d’ordine dell’annuncio. Ce l’aveva inserita lui!
-…ad ogni modo, scorta questi tre nella camera per gli ospiti. Iniziamo domani.- concluse Gru. Mentre ognuno se ne andava per la propria strada, la bionda, Edith, provocò beffarda Chad: -Domani finirai ai miei piedi! Mi piacciono gli stivali…-
-T’ammazzo!- ruggì di rimando lui.

Stanza degli ospiti, sera.

-Le mocciose non erano previste.- affermò Spark a dita giunte; -Odio gli imprevisti.-
-Allora niente Monopoli?- domandò sconsolato Truman, rimettendo via la scatola del gioco.
Chad intanto leggeva su un foglio attaccato alla parete le regole imposte da Gru: -Tsè, sentite qua: “non toccare niente, a parte aria e pavimento, niente starnuti, rutti, puzzette e niente rumori molesti”! Ma tu guarda che…!-
-Uhm, ragazzi- fece Truman –secondo voi questo è un rumore molesto?- PEEEEEEEEEEEEEEEEEH!!!
Quella maledetta trombetta da stadio non assordò Spark e Chad per puro miracolo. Trattenendo a stento la furia omicida che gli cresceva dentro, Spark sbottò: -Ti smonto pezzo per pezzo se lo rifai!!!-
E mentre i ragazzi sfoggiavano elegantemente le loro qualità, nella stanza adiacente Margo commentò: -Se siamo fortunate, si butteranno fuori da soli.-
CONTINUA

NdA:
-Ho reinterpretato le scene del calcio alla porta e del rumore molesto per puro divertimento, non per mancanza di idee! Soprattutto l’idea della trombetta mi allettava...
-Caratterialmente parlando, per Spark mi sono basato, almeno inizialmente, su Sheldon Cooper, uno dei protagonisti di The Big Bang Theory.
-Non ho fornito una descrizione adeguata di Spark, indi percui eccola qui: ha i capelli bruni, coda di cavallo, l’occhio destro, quello buono, è rosso scuro, indossa una maglietta con il marchio di una rock band sotto il tipico camice bianco, guanti da lavoro viola e i CalamiStivali, rosso chiaro, hanno le suole enormi.
-Di Chad non ho detto che ha i capelli arancioni, sparati in ogni direzione, quando non è in servizio indossa una felpa normale. Truman va sempre in giro in abiti leggeri, con motivi a tema hawaiiano. Ora siamo a posto.
-Parlando di periodicità, sempre due capitoli alla settimana NON credo di potercela fare. Uno ogni sette giorni sì, salvo imprevisti.
  
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