Avevano preso questa strana abitudine.
Non sapevano bene come era cominciata -il perché potevano immaginarlo; avevano entrambi bisogno di parlare- ma si erano ritrovati con l’avere una sera a settimana solo per loro due.
Teresa la chiamava Serata Confessioni, per Kim era semplicemente La Serata.
Era partito tutto quasi per scherzo, e invece erano ancora li.
Se non avevano nulla da dire guardavano un film o ascoltavano musica. Se avevano qualcosa da dire la dicevano, senza giudicarsi.
Si ascoltavano a vicenda, si davano consigli, si scambiavano opinioni.
A detta di Teresa, lei parlava fin troppo, mentre Kim rimaneva quello di poche parole -ma sempre buonissime-
Inutile dire che, si, Kim sapeva dell’amore di Teresa per Jane. Lei glielo aveva confessato due settimane dopo la prima Serata.
E allora, ogni volta che lei era particolarmente innervosita dai comportamenti del biondo consulente, lui organizzava La Serata a casa sua, e le faceva trovare la fonduta di cioccolato con la frutta. Teresa ne andava pazza, e il suo umore migliorava vistosamente.
Così anche quella sera si erano ritrovati a casa dell’agente, seduti per terra sui cuscini, mangiando frutta e cioccolata. E Kim ascoltava i pensieri di Teresa.
Di quanto le pesasse quella situazione, di aver paura di parlare a Jane dei suoi sentimenti, di aver paura che li scoprisse la Hightower, di come non riuscisse a capire che passasse per la testa a Patrick; riusciva sempre ad essere ambiguo.
Quella sera Kim non sapeva cosa dirle. O forse si.
-La persona che ami è acqua al 72,8%-
Forchetta a metà via tra il piatto e la bocca, occhi sorpresi.
-Cos…eh?-
-Acqua. Come me, come te, come tutti-
-Kim…non ti seguo-
Si era voltato a guardarla.
-Ti sembra tanto complicato. Ma anche lui è un essere umano. Forse si sta facendo gli stessi tuoi problemi-
Lei aveva sbuffato.
-Problemi! Quell’uomo non si fa mai problemi. Deve soltanto continuare a rompermi le scatole. È un bambino!-
-Appunto-
-Che vuoi dire?-
-L’hai detto tu. È un bambino. E i bambini urlano e fanno i dispetti quando vogliono attirare l’attenzione-
Teresa ci aveva ragionato su qualche istante, prima di esibirsi in un sorriso e catturandolo in un abbraccio.
-Tu…hai dannatamente ragione. Grazie. Che farei senza di te?-
Kim aveva sorriso mentre rispondeva.
-Studieresti biologia-
Questa cosa è estremamente senza senso. Ma avevo bisogno di Kim, di Tess e di Jisbon.
E a mezzanotte e sei minuti non potete certo pretendere di meglio.
Un bacio a tutte.