Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: xsomean_    05/02/2011    0 recensioni
Lilith non è cattiva. Gli avvenimenti che però sono successi nella sua vita l'hanno trasformata in una ragazza ribelle. Un giorno però si accorge che non vuole spendere dalla sua vita a recitare la parte della cattiva ragazza. A farla tornare sulla "retta via" ci penserà Nick, componente della sua band preferita, che incontrerà un giorno per caso...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi svegliai con una strana sensazione quella mattina. Una sensazione quasi di schifo. Per un attimo pensai di essere nel mio caldo letto di casa, mio da più di 20 anni. Dopo pochi secondi però mi accorsi del mio sbaglio. C'era uno strano mix in quella stanza, una miscela di tabacco e vodka. Dopo aver aperto gli occhi vidi che avevo dormito con uno dei tanti ragazzi con cui ero andata a letto. Lo guardai per bene. Era terribilmente orrendo:aveva i capelli luridi, biondo cenere, il colore della pelle coperta dai mille tatuaggi che aveva e emanava un tremendo odore di vomito. Di cosa era successo la sera prima non ricordavo niente. Forse l'avevo incontrato la sera prima in quella discoteca. O forse era uno di quegli stupidi amici di Alissa. In ogni caso emanava un pessimo odore. Proprio questo mi fece capire come potevo essere caduta in basso. Quell'essere vomitevole mi aveva creato quella particolare sensazione di schifo. Il telefono squillò. Corsi a rispondere. Avevo come suoneria Tonight dei Jonas Brothers, il mio grande segreto, ma al tempo stesso, la mia ancora di salvezza. Nessuno dei miei amici sapeva della mia passione per loro e per la loro musica. Se avessi confessato loro una cosa simile mi avrebbero derisa fino alla morte. E non volevo. Fino a 5 anni prima, avrei considerato stupido un ragionamento del genere, ma per la mia sopravvivenza avevo anche dovuto cambiare morale di vita. Drasticamente. Vidi sullo schermo del mio telefonino, il numero di mia madre. Risposi velocemente, non volevo svegliare quello sconosciuto con cui avevo perso, per l'ennesima volta senza amore, la serata.
"Cosa vuoi mamma?"risposi con disinteresse.
"Dove diavolo sei? E' da una settimana che non rispondi al cellulare? Che fine hai fatto?" rispose con tono molto arrabbiato, ma anche preoccupato.
"Sto bene, stai tranquilla ciao" dissi chiundendole il telefono in faccia. Stava ancora parlando quando schiaccia quel bottone con scritto CHIUDI CHIAMATA.
La prima cosa che feci dopo la mia "chiacchierata" con mia madre, fu guardare lo sconosciuto. Mi faceva sempre più ribrezzo. Presi tutto quello che avevo, mi rivestì e scappai fuori di casa. Prima però di andarmene, gli lasciai 200 dollari sul letto e un biglietto con scritto QUESTI SOLDI SONO TUOI, FANNE QUELLO CHE VUOI, MA DI AD ALISSA CHE NON VOGLIO PIU' VEDERTI IN VITA MIA. Ecco come dovevo passare la mia vita. Dovevo passarla a vendermi.
Era l'unico modo per sopravvivere, era l'unico modo per non farmi soffocare dai fantasmi del mio passato.
Dopo essere uscita da quella casa, corsi nel primo bar che trovai. Qui l'odore era particolarmente gradevole. Odore di caffè. Entrai e ordinai un succo di frutta. Costava 2 dollari e io ne avevo 5. Praticamente ero a secco. Dovevo ritornare a casa per fare il pieno. Dopo aver velocemente bevuto il mio succo corsi verso casa. Nonostante la sbronza della sera precedente, non mi girava la testa, riuscivo a muovermi. Riuscivo a tornare da sola a casa, senza prendere un autobus o un taxi.
Los Angeles era grande, ma casualmente la casa del brutto tipo era a soli 200 metri da casa mia, e il bar a soli 100 metri. Dopo 10 minuti arrivai a casa. Mia madre mi aprì, con una specie di sorriso che non riuscivo a capire. Era contenta di rivedermi. Quel sorriso però mi spezzò il cuore. Io non ero così grata alla vita per avermi dato lei come madre e invece lei era grata alla vita perchè gli aveva dato me. INGRATA. Solo questa parola girava nella mia testa. Doveva cambiare qualcosa.

  
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