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Autore: Shinji Gasai    05/02/2011    5 recensioni
One-Shot dedicata a vegeta princess98 che mi ha fatto un bellissimo regalo di compleanno.
Paul è attualmente fidanzato con Lucinda.
Durante una festa, inizia a ricordare tutti i suoi desideri mai realizzati, per poi accorgersi che anche la sua scelta in campo sentimentale è sbagliata.
Riuscirà Lucinda a capirlo ma soprattutto...Ad accettarlo?
Paring- Ikarishipping, Nonameshipping
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Davvero non so il perché... Eppure continuo a pensare a lei..." sussurrò Paul nell'orecchio di Reggie.
"Non è una buona idea, credimi. Provenite da mondi totalmente diversi... Torna da chi ti ama..."
"Si... Hai ragione."
"Cosa indosserai per il ballo di questa sera?"
"Credo il solito smoking nero."
"Se vuoi ti presto quello bianco..."
"Si...Anche se mi va un po' largo va benone!"
"Chissà quanti cuori infranti,stasera!"
"Solo il mio,Reggie."

Il tanto atteso momento arrivò.
Quella sera, tutto era perfetto.
Le luci, la musica, l'atmosfera in generale.
Paul iniziò a guardare tra la gente.
Ad un certo punto, qualcuno gli coprì gli occhi da dietro.
Lui sfiorò delicatamente quelle mani.
Capì subito di chi erano.
"Ti stavo aspettando..." disse,sorridendo.
"Bene, adesso puoi smettere!"
Il ragazzo riuscì finalmente a riaprire gli occhi e vide che dietro di lui c'era una ragazza alta, snella, dai lunghi capelli blu e lisci che le cadevano dolcemente sulle spalle e sulla schiena, con un paio di occhi blu profondissimi, così innocenti e semplici che lo guardava. Aveva un vestito rosa lungo, simile a quello delle principesse.
Lui per un attimo rimase incantato nel guardarla. 
Era davvero splendida.
In quel momento partì la musica.
Le luci già erano offuscate, pronte a creare un'atmosfera romantica già all'inizio della festa.
"Ti sta bene lo smoking bianco! Sei splendido!" esclamò lei,imbarazzata.
"...Sei tu quella splendida...Mi concedi questo ballo?" chiese Paul, inginocchiandosi e tenendola per mano.
"Ne sarei onorata!" rispose lei, mentre i suoi occhi iniziarono a brillare come due stelle.
Il dialogo fu interrotto da un momento in cui nè Paul nè Lucinda trovarono le parole giuste per l'occasione.
Il ragazzo si girò, giusto per non far notare a Lucinda il suo imbarazzo.
Girarsi.
L'unica cosa che non avrebbe dovuto fare.
Se c'era qualcosa che Paul detestava, erano i triangoli amorosi.
Solo in quel momento capì di essere coinvolto in uno di essi.
Vide quell'altra ragazza...
Capelli castano scuri, mossi, un vestito bianco che terminava con un tutù a balze, occhi azzurri...
Ma di un azzurro diverso da quello di Lucinda.
Erano più chiari, quel blu sembrava tendere al verde... Erano di uno strano colore, assomigliava quasi al grigio.
Anche il suo sguardo era diverso: mentre quello di Lucinda era innocente, giovanile, spensierato... Quello dell'altra ragazza era pieno di tristezza, sembrava perso nel vuoto, addolorato.
"Chi hai visto?" chiese Lucinda.
"Nessuno, mi ero solo imbambolato..."
"Sai Paul", disse lei avvolgendo le sue braccia intorno al collo del ragazzo, "Essere portate a una specie di Gran Galà dalla persona che si ama è il sogno di tutte le adolescenti...E' anche il mio,pensa!"
"Bèh... Almeno il tuo sogno si è realizzato...Come tutti gli altri del resto..."
In quel momento, iniziò a pensare a tutti i suoi sogni mai realizzati, come trovare un lavoro part-time per guadagnare qualcosa, vincere contro Baldo, diventare Campione di Sinnoh o più semplicemente un Asso del Parco Lotta...
I suoi sogni infranti iniziarono a scorrergli nella mente.
L'idea non avesse potuto esaudirli lo rendeva tristissimo.
Eppure, poteva ancora fare qualcosa.
"Lucinda, ti offendi se ti dico una cosa?"
"Bèh, dipende..."
"Non è vero che non voglio essere più il tuo ragazzo ma... Vedi, stasera, vorrei che l'unico desiderio che mi rimane venga esaudito..."
"Qual'è, sentiamo!" esclamò lei,ridendo, senza far notare al ragazzo che era preoccupatissima.
"Vedi... So che ballare stasera,qui, con me, era uno dei tuoi sogni più grandi... Non sto dicendo che non ti amo ma... Vedi, mi farebbe piacere ballare con un'altra persona stasera... Prova a capirmi... Ho fatto ciò che volevi da quando ci siamo conosciuti, sono stato a tua completa disposizione, ora fai tu qualcosa per me..."
"Dimmi che è con Barry che vuoi ballare..."
"No...Non con Barry...Con una ragazza... Ti prego, solo per questa sera... Esaudisci un mio desiderio..."
Il sorriso che prima Lucinda aveva stampato in faccia scomparì definitivamente.
"Dimmi che tra voi due non c'è niente..."
"Non c'è assolutamente niente... Ti ricordo che sono il tuo ragazzo ma... Vorrei che tu dimenticassi questo particolare...Solo per questa notte... Solo per le prossime quattro ore... Non chiedo altro..."
"Si...Va bene!"
Lui le diede un bacio velocemente, prima di fiondarsi tra la folla per raggiungere Celeste.
Si sfilò una rosa dalla tasca e la porse alla ragazza.
"Questa è per te!"
"Mille grazie!" rispose lei, impugnando delicatamente il fiore, facendo attenzione a non pungersi.
I due, non si sa come, iniziarono a ballare, a parlare, a ridere.
Dopo un po' la festa finì.
Paul vide che Lucinda se ne stava tornando a casa tutta sola.
Dopo quello che le aveva fatto, decise di riaccompagnarla.
"Celeste,sarebbe bello stringerti fra le mie braccia e dirti tutto quello che provo per te e finalmente stare insieme davvero, senza che io debba viaggiare con la fantasia... Ti porterei in un mondo diverso, per farti scoprire cosa sei per me...Tu vivi nell'aria, vivi nei miei sogni, nelle mie fantasie, nei miei desideri... Ma vedi, c'è un altra ragazza a cui ho giurato amore, non posso tradirla, non posso e non voglio farla soffrire, ha fatto tanto per me... Non mi sembra giusto nei suoi confronti, ecco..."
"Capisco perfettamente."
Il ragazzo, a malincuore, si girò per andarsene.
"Paul senti...So che non dovrei,che stai con Lucinda... Ma dopo quello che hai fatto per me e mi hai detto..Bèh... Devo darti una cosa..."
Si avvicinò lentamente al ragazzo, si alzò sulle punte dato che era un po' più bassa di lui, prese la sua faccia tra le mani e piano piano si avvicinò sempre di più, fino a quando le sue labbra non aderirono sulle sue.
Gli diede un innocentissimo bacio a stampo, che non durò più di tre secondi.
Alla fine, lui fece un sorrisetto idiota, per poi correre da Lucinda.
Inizialmente, la ragazza sorrise nel vederlo tornare.
"Mi dispiace... Ho rovinato la tua serata... Ho infranto il tuo sogno..."
"No... Sono io che mi devo scusare... Sono stata io a rovinare la tua vita. Tutto quello che vuoi è stare con lei... Ho visto come la guardi, quell'intesa che c'era tra voi... Ho visto come la pensi quando stai con me e come sei felice se stai con lei... Paul, mi hai reso felice, mi hai accontentato in tutto... Ora sono io che voglio rendere felice te. Hai esaudito ogni mio desiderio. Per il lavoro, la Lega, la vittoria contro Baldo... Non posso fare più niente... Ma c'è ancora una cosa che posso fare... E' esaudire l'ultimo desiderio che ti rimane... Vai da lei, e sii felice..."
Inutile dire che Paul non se lo fece ripetere due volte.
   
 
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