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Autore: LeftEye    01/01/2006    14 recensioni
l'unica cosa positiva del mio Capodanno passato per metà seduta in disco a guardare le coppiette che si sbaciucchiavano e per l'altra metà in mezzo la neve a ghiacciarmi piedi, gambe, deretano e tutto il resto...almeno il freddo mi ha dato l'ispirazione per una fic...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capodanno con Vegeta

Era la sera dell’ultimo dell’anno, ma quell’anno alla Capsule Corporation non si sarebbe organizzata nessuna festa, semplicemente perché Bulma non ne aveva voglia.
I suoi figli ormai erano grandi e sarebbero andati a qualche festa in discoteca o a casa di amici, e lei aveva deciso di approfittarne per passare una serata in tranquillità con Vegeta.
Era stanca di feste, sbronze e balli fino all’alba (o almeno, quell’anno non ne aveva voglia, per il prossimo ancora non lo sapeva), l’unico modo in cui le sarebbe piaciuto trascorrere il Capodanno era a casa con suo marito, sul divano o magari direttamente a letto!
Così quella sera aveva preparato una cenetta leggera ma gustosa, consumata in sala da pranzo, avvolti da una luce soffusa.
Dopodichè si erano spostati in salotto dove Bulma aveva costretto Vegeta a guardare “Peter Pan 2”.
Alle undici si erano entrambi assopiti distesi sul divano, quando Bulma aveva aperto gli occhi e visto dalla finestra leggeri fiocchi di neve cadere dal cielo e iniziare a ricoprire la città.
«Vegeta, svegliati! Svegliati!» esclamò scuotendo il Sayan che ormai stava raggiungendo il coma più profondo.
«Yawwnn…che c’è?» mugugnò sbadigliando.
«Nevica! Avanti, non vorrai addormentarti prima della mezzanotte! Dov’è finita tutta la tua energia di Super Sayan??»
«Se n’è andata da quando abbiamo iniziato a guardare quel cartone animato!» sbottò Vegeta.
«Beh, vedi di fartela ritornare! Forza, usciamo!»
«Ma non volevi passare il Capodanno in tranquillità? E poi dove vorresti andare con tutta quella neve?»
«Per tranquillità non intendevo certo addormentarmi prima della mezzanotte! Voglio fare una passeggiata sotto la neve, sarebbe così bello! Non avrai mica paura di un po’ di freddo…?»
«Io non sento il freddo! Tu piuttosto, vestiti bene, non voglio che ti appiccichi a me per farti scaldare, come al solito!»
E così, cinque minuti dopo erano fuori a passeggiare per le strade quasi deserte della città e ricoperte da uno strato di neve di quasi tre centimetri. C’erano altre coppie in giro, ma che camminavano spedite per andarsi rifugiare dentro qualche locale da cui proveniva l’inconfondibile “hunz hunz” della musica tecno (bwaaaaaaa!!!Nd Lefteye) e fuori dai quali alcuni ragazzi si tiravano palle di neve ridendo allegramente.
Bulma e Vegeta invece camminavano lentamente, lei appoggiata al braccio di lui, scambiandosi solo ogni tanto qualche parola, perché non c’era bisogno di parlare: ognuno percepiva la serenità dell’altro.
Dopo un po’ sentirono dall’interno dei locali che si iniziava a fare il conto alla rovescia, allora si fermarono e aspettarono, guardandosi negli occhi:
«Cinque…quattro…tre…due…uno…Buon Anno!!!!» gridò la gente dall’interno delle discoteche, dei bar, e delle case.
«Buon Anno, Bulma» sussurrò Vegeta sulle labbra di lei, per poi baciarla con passione ma allo stesso tempo dolcezza.
«Buon Anno, Vegeta.»
Si scambiarono altri teneri baci, poi, dato che Bulma iniziava a tremare per il freddo, ripresero a passeggiare, finché lei non chiese, con un sorriso malizioso:
«Pensi anche tu quello che sto pensando io adesso…?»
«Che proprio in questo momento avrei voglia di…» continuò Vegeta con lo stesso sorrisetto.
«…di una torta al cioccolato!»
«Esatto! Laggiù c’è un bar, andiamo.»
Entrarono nel caffè e ordinarono due fette di torta al cioccolato e due cioccolate calde con una montagna di panna in cima.
Alle due tornarono a casa e aprirono una bottiglia di spumante, scolandosela tutta, e alle due e mezza…
Alle cinque del mattino erano ancora svegli, sotto le coperte a coccolarsi:
«Un altro anno insieme, Vegeta…» sospirò Bulma godendosi ancora un po’ la magnifica sensazione delle braccia del marito che la avvolgevano, per poi finalmente addormentarsi.
«Già» sussurrò Vegeta. «Un altro anno insieme…e spero ce ne aspettino altri cento…»

   
 
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