Anch'io, quando avevo gli anni ad una cifra sola,
un giorno l'ho incontrato tra i banchi della scuola,
mi disse: "il tempo ha sempre fretta, porta via le ore,
tu crescerai ma non scordare quel che, oggi, hai dentro al cuore.
Perché ogni ragazzino ha un mondo fatto di sogni e fantasia
che, poi, quando diventa grande troppo spesso, per paura, butta via."

-Bambini, bambini, accorrete!- Una voce femminile e dolce richiamava a sé tutti i bambini che si trovavano in quella piazzetta a giocare, cioé tutti quelli del villaggio.

La donna voleva raccontare loro una storia che la sua famiglia si tramandava ormai da anni.

I bambini si misero a sedere davanti alla donna, pronti ad ascoltarla.

La donna sorrise e si schiarì la voce, per poi cominciare a raccontare.

-Questa storia me la raccontò un giocoliere, un uomo che incontrai quando ero alle elementari, in terza, sapete, mi disse una cosa molto importante, mi disse che anche se il tempo passa in fretta non sarei mai dovuta crescere troppo velocemente, anzi, sarei sempre dovuta rimanere un po' bambina, perché i bambini hanno dei mondi creati con la fantasia e molti sogni che pultroppo troppo spesso vengono buttati via quanto diventano grandi...- Si schiarì di nuovo la voce e guardò i bambini, che l'ascoltavano in silenzio.

Poi, forse vi racconterà la storia di quel tale
che regalava favole, ogni giorno per le strade
però, per sbadataggine o mancanza di memoria
ne sbagliava i personaggi, ne sbagliava anche la storia.
Così, malgrado il grande impegno e l’allegria,
gli adulti, da ogni posto, lo cacciavano sempre via
dicendo: "é inammissibile, non si può tollerare
che le favole, costui, le dica così male."

La donna continuò.

-Sapete, poi, il giocoliere mi raccontò una favola, mi raccontò di un uomo che raccontava favole per le strade, ma sbagliando i personaggi e le storie e quindi, tutti gli adulti lo cacciavano via perché raccontava male le favole.- Alcuni bambini, i più grandi, cominciarono a bisbigliare fra di loro qualcosa, probabilmente si riferivano al fatto che quegli adulti avevano ragione, che non si doveva mai sbagliare a raccontare le favole.

La donna sentì, ma parve non farci caso, quindi, tossì un paio di volte, facendo sì che l'attenzione di tutti tornasse a lei.

La donna voleva continuare a raccontare lork tale favola, sperando che anche loro arrivaro a capire che cosa significava veramente ciò che lei stava raccontando loro.

Con questo, vi sarà di certo facile intuire
che i grandi son troppo piccoli per poter capire
che, chi sbaglia un racconto per errore o per prova,
da quella storia vecchia ne può far nascere una nuova.

La donna continuò a raccontare, senza scomprsi minimamente.

-Cero, ora vi sarà facile intuire che i grandi sono troppo piccoli per capire che chi cambia le storie può farne nascere di nuove, magari di più belle...- I più grandi sbuffarono, probabilmente ancora non comprendevano il vero significato di tutto ciò, di quel racconto, ma i più piccoli stavano attentissimi ad ochi singola parola della donna.

Lei sorrise, capendo che alcuni di loro non avrebbero mai capito il vero senso del suo racconto, la morale di tale favola, ma non poteva farci nulla, lei era lì solo per racocntare, come avevano già fatto in passato con lei, lasciandole, poi, libero arbitrio su come comportarsi da grande.

Bambini a questo punto mi congedo dal cantare
e spero che, di questa storia sia chiara la morale
ma l’augurio mio, più grande, é che ogni giorno della vita,
insieme al giocoliere, dolcemente vi sorrida

A quel punto la donna si alzò, strofinandosi il vestito e sorridendo ai ragazzi davanti a lei.

-Beh, sapete, il racconto è terminato, quel giocoliere continua ancora oggi a raccontare questa favola in giro e non smetterà mai, o almeno lo spero... comunque, credo che la morale sia comprensibile a tutti voi, o che comunque un giorno la capitere, o così spero...- Concluse, poi, infine, per poi vedere uno dei ragazzini più piccoli alzare una mano.

-Sì, che vuoi?- Chiese, la donna.

-Ma perché ce l'hai raccontata tu, se questo giocoliere la racconta ancora in giro?- Lei sorrise, ben sapendo che un giorno quel bambino avrebbe capito perché gliel'aveva raccontata lei quella favola.

-Un giorno capirai, te lo assicuro. Altre domande?- Continuò, vedendo uno dei più grandi alzare la mano e parlare.

-E quale sarebbe questa morale?- Lei lo guardò attentamente, per poi rispondergli senza, però, dargli una vera e propria risposta.

-Credo che un giorno lo capirai da te, o almeno me lo auguro... ma spero solo una cosa, in realtà, mi auguro che la vita vi sorrisa ogni singolo giorno.- Disse, infine, poco prima di girarsi e dare le spalle ai bambini.

-Non dimenticatevi mai di questo racconto, oppure il giocoliere rischierà di smettere di raccontarlo in giro...- Concluse, alla fine, prima d'andarsene via e lasciare i bambini da soli, interdetti, poco prima che tutti ricominciassero a giocare fra di loro.

Angolo autrice:

I crediti della canzone:

Ratti della Sabina - Il giocoliere

Spero davvero che la morale si capisca, non sono molto brava a raccontare le favole e proprio per questo ho inserito alcuni pezzi della canzone, per rendere la storia un po' più comprensibile xD

A me questa canzone mi ha colpita particolarmente e credo che la morale sia molto profonda e così, ho voluto provare a scriverci sopra qualcosa, cioé, la mia prima favola xD

Spero che sia di vostro gradimento xD

Vorrei qualche recensione, anche piccola piccola^^