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Autore: ArashiStorm    07/02/2011    5 recensioni
Vegeta, alla finestra, si sofferma a guardare la pioggia...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Tra le gocce del passato
Fandom: Dragonball
Claim: Vegeta @ [info]cameraoscura
Set: personale
Numero dell'immagine: 16
Rating: verde-giallo
Avvertimenti: spoiler (se così si può definire) di una puntata della saga di Freezer
Disclaimer: Dragonball, Vegeta e tutti i personaggi sono proprietà di Akira Toriyama



Tra le gocce del passato

Piove...
le piccole goccioline d'acqua continuano a cadere e a colpire frenetiche il vetro della finestra davanti alla quale te ne stai tranquillo ad osservare il giardino della tua casa. La casa più grande di tutta la città dell'ovest, la tua... perché tu sei il marito di Bulma Brief, la donna più ricca del mondo...ma sei anche uno dei due ultimi saiyan di sangue puro rimasti in vita, anche se questo sono in pochi a saperlo.... così pochi che ogni tanto, incredibilmente, te ne dimentichi anche tu...alle volte ti ritrovi a pensare di essere diventato più terrestre dei terrestri stessi...
Ma oggi piove e stranamente la pioggia ti ricorda il passato o forse più della pioggia è il colore del cielo che ti riporta indietro nel tempo… Durante la tua giovinezza non avevi mai visto un cielo azzurro come quello terrestre nei giorni sereni, il cielo dei tuoi ricordi era sempre del colore della terra bruciata oppure grigio e scuro come quello che ti sovrasta in questo giorno di pioggia. La pioggia sulla Terra ha il colore del vetro, la pioggia che ricordi tu invece era perennemente tinta del colore del sangue o nera come la pece...era così per tutti i pianeti che avevi visitato, conquistato ... annientato...Niente su quei pianeti era candido e limpido come la pioggia terrestre. Eri...SEI... il principe di Vegeta-sei, ma non hai vissuto sul tuo pianeta così a lungo da poterlo definire TUO. Hai vissuto su innumerevoli corpi celesti, ma nessuno è diventato parte di te. Fin da piccolo non ricercavi una patria, non ne avevi bisogno, eri sicuro che prima o poi avresti avuto tutto l'universo sotto il tuo dominio, con questa convinzione hai continuato a cibarti di violenza e di sangue...quante volte hai visto pareti tingersi di rosso allo stesso modo in cui viene bagnata dall'acqua la finestra che ora ti sta davanti...non ti è difficile guardare tutte le candide goccioline d'acqua e immaginarle come schizzi di sangue di esseri viventi a cui hai reciso il filo della vita e di cui nemmeno ricordi le fattezze...
Una mosca si appoggia alla finestra nel punto in cui stai guardando, si muove per pochi centimetri su quella enorme lastra di vetro fino a fermarsi come a prendere fiato, dopo un probabile estenuate volo alla ricerca di un luogo asciutto...è una mosca, una creatura così pateticamente debole...Appoggi l'indice sulla lastra nello stesso punto in cui il piccolo esserino si è fermato, la grandezza del tuo polpastrello basta e avanza a ricoprire tutto il corpo dell'insetto... perfino un terrestre potrebbe facilmente porre fine all'esistenza di quella creatura...debole, così debole che la parola stessa non è sufficiente per definire la misera energia che emana...eppure ora ricordi che la tua la prima vittima innocente non era stata tanto diversa da quella mosca che il tuo indice continua a coprire separato da lei dalla sola lastra di vetro... Eri appena stato prelevato da Freezer te ne stavi in una stanza, piccola, scura, che tanto sembrava una cella, eri chiuso li dentro per ordine del tiranno di Ice, ma lo scouter sul tuo occhio ti permetteva di sapere cosa stesse succedendo fuori...ora sospetti che quella maledetta lucertola bianca te lo avesse lasciato proprio per farti percepire le auree del Re, tuo padre, e di un altro gruppetto di fedeli alla corona che si avvicinavano a Freezer per poi sparire per sempre non appena le auree si furono fatte troppo vicine e troppo minacciose...avevi percepito la morte di tuo padre, eri diventato re il quel preciso istante, ma non saresti mai stato incoronato tale, per quello ti sei sempre definito solo "principe". In quel momento una piccola, debole, innocente lucertola aveva scelto il momento meno adatto per arrampicarsi sul muro poco distante da te. Ti bastò un debolissimo raggio energetico per sbriciolarla senza lasciarne nemmeno la cenere. Fu la prima vittima innocente che il tuo cervello ricordi, la prima di una lunga serie... eri un bambino, ti avevano appena tolto tutto in un attimo, eri arrabbiato, furioso, e ti sfogasti nel peggior modo che potesse esistere, prendendotela con chi era più debole di te... eri un bambino e nessuno ti aveva mai spiegato quanto fosse sbagliato il tuo comportamento...
Quanto tempo era passato da quel ricordo, quante vittime erano cadute sotto il semplice alzarsi di un tuo dito...lo stesso dito che ora togli dal vetro notando come la piccola mosca sia ancora al suo posto, sfiorata dalle gocce di pioggia che scendono con lentezza, attorno a lei solo l'alone della pressione del tuo guanto sulla lastra... Due vite agli antipodi, uno degli esseri più deboli e uno degli esseri più forti dell'universo separati da un fragile vetro...entrambi in vita, entrambi in pace...

"EVVIVA!!! TI HO DISTRUTTO!!!" la voce di tuo figlio ti fa volgere lo sguardo verso il salotto. Davanti ad un televisore così grande da sembrare ridicolo il tuo primogenito di 8 anni salta allegro alzando al cielo il joypad di ciò che ti ha spiegato essere una console per videogiochi. Sullo schermo gigante l'immagine di una specie di insetto mostruoso sconfitto da un piccolo personaggio che rifodera una spada con fare soddisfatto...un videogioco come tanti.

Torni a portare lo sguardo sulla finestra...l'alone provocato dal tuo dito sta svanendo lentamente, al di là della lastra la mosca non c'è più ... è volata via...libera...


  
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