Titolo: Silenzioso testimone d’amore
Fandom: Final Fantasy VIII
Paring: Squall x Rinoa
Rating: per tutti
Spoiler: fine del videogioco
Parole: 870
Disclamer: FFVIII e i suoi personaggi sono proprietà di Square Enix (al tempo ancora chiamata Squaresoft) e di tutti coloro che hanno ideato e realizzato il suddetto videogioco
Note: scritta per il One True Writing Meme su seguente richiesta di weeping_ice : Squall, "Anello con Griever"





Silenzioso testimone d’amore


Un passo dopo l’altro…niente intorno a te. Destra, sinistra, davanti, dietro…nulla a modificare il paesaggio che ti circonda. Solo rocce sul tuo cammino, un tappeto infinito di rocce.

Continui a camminare… Dove sono tutti? Non avete forse vinto? Ultimecia è stata sconfitta…ne sei sicuro, no? Forse ti sbagli…questo luogo ti fa venire dei dubbi…

La compressione temporale era dunque ancora in atto?

Squall! Andiamo a casa! Dove sei?

Ricordi le parole di Rinoa...le hai sentite insieme a quelle di tutti gli altri. I tuoi amici ti sono sempre stati vicino, ti hanno sempre aiutato…

ma ora sei solo…lo sei sempre stato in fondo, però ora, sì puoi dirlo, ora hai paura di esserlo. Hai scoperto l’amicizia, l’affetto e l’amore che gli altri possono donare alla tua vita e non vuoi, non puoi, più farne a meno…

ma ora sei solo e hai paura---

Trascini i piedi a fatica…da quanto stai camminando, da quanto non sai più dove ti trovi…?

Basta!

Ti fermi al limitare di un crepaccio e ti guardi attorno ancora una volta…sei solo, su una piattaforma rocciosa di cui ora puoi vedere i contorni…non era così prima, ne sei sicuro. Hai paura, sì, paura di essere rimasto davvero, per sempre solo. Come quando da bambino scappavi dall’orfanotrofio in cerca di tua sorella.

Ti accasci a terra, le tue gambe non ti reggono più. Ti guardi la mano, quella su cui anche attraverso il guanto nero riesci a intravedere la sagoma dell’anello di Griever.

Il leone che volevi diventare, il leone che ammiravi, il leone che hai sconfitto.

Ti sfugge una mezza risata al pensiero di aver sconfitto facilmente l’essere che ritenevi da sempre più forte, eppure ora tutta la tua forza sembra non servire a nulla. Hai vinto su tutti, hai salvato il mondo…ma, ora, chi salverà te?

Chi?

Alzi gli occhi al cielo e noti una piuma bianca che scende leggera, la guardi cadere sulla tua mano destra e la vedi finalmente: Rinoa, di spalle nel giardino fiorito della vostra promessa. La chiami ma lei non sembra sentirti e tu non puoi far altro che vederla allontanarsi.

Rinoa…Rinoa, Rinoa… Ripeti il suo nome nella tua testa perché hai paura di dimenticarla. I suoi occhi, i lunghi capelli neri, il suo sorriso…si fanno man mano più sfuocati nei tuoi ricordi…

La compressione temporale sta vincendo su di te, sovrastando la tua volontà…Vedi momenti e memorie di lei, ma il suo volto dov’è?

Non ricordi

Il suo sorriso dov’è?

Non ricordi

LEI dov’è?

Non ricordi

Lei CHI è?

Non ricordi!

Un lunga lacrima scende sul tuo volto e la tua mente si spezza come fragile vetro. Sei debole, ora troppo, troppo debole per opporti a quella forza deleteria. Mentre la piuma cade dalla tua mano circondata da bianco candore, nella tua testa tutto, all’improvviso, si fa nero, nero come il guanto che copre il tuo anello…

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Un tintinnare quasi fastidioso risveglia i tuoi sensi…pian piano riprendi coscienza, il tuo corpo inizia a sentire ciò che ti circonda. Ti senti sollevare con determinazione e gentilezza. Senti dita sinuose e delicate che ti sfiorano il volto scostandoti i capelli. Una voce già sentita ti arriva alle orecchie. Senti il tuo anello che preme contro qualcosa e la mano è calda nonostante il freddo guanto di pelle che la ricopre.

Il tintinnare smette mentre percepisci chiaramente un peso sul tuo petto accompagnato da singhiozzi per nulla celati. Cerchi di muoverti e senti il peso sollevarsi da te.

Vento e luce a sfiorarti la pelle e quel tintinnio di nuovo a riproporsi più intenso al tuo udito. Apri a fatica gli occhi e finalmente scopri cosa fosse quel suono metallico. Riconosci quel leone inciso nell’argento, ma non è il tuo anello e lo sai bene. È solo una copia infilata in una catenina al collo dell’unica ragazza a cui permetterai mai di tenere un anello come il tuo. All’unica ragazza che senza chiederti il permesso si è insinuata nella tua vita e ha spazzato via le tenebre in cui avevi trovato rifugio, regalandoti un mondo di luce che non pensavi potesse appartenerti.

Eppure ora, mentre la tua vista si fa più nitida vedi il volto di Rinoa che ti sorride tra le lacrime e, mentre lei ti si butta tra le braccia, noti intorno a voi un giardino inondato di luce e colori che velocemente, come una ventata d’aria fresca ha cancellato l’oscurità che vi circondava.

Rinoa si stacca da te e si volta a guardare ammirata il nuovo panorama fino a che la tua mano non si alza andando a prendere tra le dita il ciondolo di lei. Tiri leggermente verso di te quella catenina d’argento stringendo delicatamente la copia del tuo anello.

Non ti serve un pizzicotto sulla guancia per capire di non star sognando. Non l’hai dimenticata. Lei è qui di fronte ai tuoi occhi.

Rinoa si fa trasportare senza opporsi verso di te. Occhi su di lei, occhi su di te, i vostri volti si avvicinano, lentamente, e il bacio che ne segue è dolce, imbarazzato, un po’ impacciato, ma è il primo.

Il vostro primo bacio, quello che tutti aspettavano, quello che nessuno ha visto, quello di cui sarà per sempre unico e silenzioso testimone, il tuo..il vostro, anello d’argento.