Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Ricorda la storia  |       
Autore: aoimotion    08/02/2011    10 recensioni
Spanner e Shoichi. Shoichi e Spanner.
Che gran coppia di amiconi.
Così amiconi che quando si trattava di costruire, programmare, montare, o - perché no? - distruggere qualcosa, erano sempre d'accordo su come procedere. Con calma, sangue freddo, e tanto, ma proprio tanto amore reciproco.
[ Accenni allo shonen-ai ]
[ ATTENZIONE! Ho deciso di rendere questa storia conclusa, perché è l'unico modo che ho per trovare ispirazione per il seguito. Quindi ci sarà una storia direttamente collegata a questa, multicapitolo, che terminerà il tutto. Grazie per l'attenzione. ]
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shoichi Irie, Spanner
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Che gran coppia di amiconi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
c1 Spanner e Shoichi. Shoichi e Spanner.
Che gran coppia di amiconi.
Così amiconi che quando si trattava di costruire, programmare, montare, o - perché no? - distruggere qualcosa, erano sempre d'accordo su come procedere. Con calma, sangue freddo, e tanto, ma proprio tanto amore reciproco.



"Ma che diavolo stai facendo? Non vedi che quella vite lì non ci entra?"
"Shoichi, per favore, per una buona volta... fatti. I fatti. Tuoi."
"Ma se stai combinando un disastro di proporzioni cosmiche mi spieghi come posso farmi i fatti miei?!"
Spanner sospirò, tirando giù la mascherina che gli copriva il volto.
"Sei una palla, Shoichi. Perché non vai a rotolare da qualche altra parte? So perfettamente quello che sto facendo."
"No che non lo sai!" Gridò lui "Se lo sapessi veramente, intanto non mi staresti cacciando, e poi..."
Lo interruppe.
"E' proprio perché lo so che non ti voglio fra i piedi, amico mio." E gli diede un'altrettanta amichevole pacca sulla spalla che significava chiaramente fuori dalle palle.
Shoichi aprì la bocca per ribattere, ma quello che uscì fuori non fu che un miagolìo rauco.
"Sei... una bestia" disse infine voltandosi dall'altra parte "se esplode tutto non ti salti in mente di chiedere il mio aiuto, sia chiaro!"
"Se esplode tutto non avrò neanche il tempo di chiederlo, il tuo aiuto. E poi, francamente... sei l'ultima persona a cui mi rivolgerei, in questo caso."
L'ultima frase lo trafisse come un cacciavite. Anzi, come un martello pneumatico.
Shoichi fissò Spanner. Spanner fissò Shoichi.
Poi Spanner distolse lo sguardo, inforcò la mascherina opaca e tornò ad avvitare quella vite svitata che - secondo Irie - lì non ci sarebbe entrata né ora e né mai.
Sei davvero una bestia, Spanner... spero che ti esploda tutto in faccia!
E, pensato questo, il rosso uscì fuori dalla stanza.
O, almeno, era quello che stava per fare. Perché quando mise un piede fuori dalla porta, sentì il chiaro rumore del gas compresso che esce fuori da un ambiente a pressione elevata e che solitamente preannuncia uno scoppio imminente.
"Oh-ho..."
"Non mi dirai che..."
BOOOOOOM!
Un'esplosione di dimensioni contenute inglobò i due mancapitati meccanici, illuminando la stanza di bianco, di grigio e di nero carbone, disperdendo nell'aria polveri malefiche e ad alto contenuto tossico.
"Mh... mi sa che ho sbagliato a montare il conduttore..." disse Spanner grattandosi la testa perplesso, mentre i suoi capelli lentamente andavano a fuoco.
"Ma come puoi dire una cosa del genere, ora, in questa stanza, in questa condizione, dopo che ti ho avvertito cento volte che quello che stavi facendo era COMPLETAMENTE, IRREVERSIBILMENTE, VOLONTARIAMENTE sbagliato?!" Strillò Shoichi mentre vagava alla ricerca dei suoi occhiali. Ma se anche li avesse avuti sul naso, probabilmente non avrebbe comunque fatto notare all'altro che gli stava andando a fuoco la testa.
Proprio come un bravo amico.
"Ma quanto gridi, Shoichi. Perché non ti fai una camomilla? Anzi, forse una sega sarebbe meglio nel tuo caso."
"Una s..."
Ci impiegò un po' a realizzare quello che aveva sentito. In quel frangente, intanto, come se nulla fosse accaduto, Spanner aveva continuato a digitare una marea di dati sul computer portatile che si portava dietro ovunque, anche in bagno.
"Forse il problema si è verificato per un'interruzione del catodo dell'area A3... oppure perché il fascio di elettroni emesso dalla piastra a titanio è entrato in collisione con l'area B1... "
"Disgraziato! Animale! Idiota! Troglodita!" Urlò Shoichi al colmo della vergogna e della pazienza.
"Penna a sfera! Pannello solare! Spinterogeno! Caffeina!" Gridò l'altro di rimando, ovviamente senza staccare gli occhi dallo schermo.
"E così dovrei farmi una sega, eh?"
"Questo l'ho detto cinque minuti fa, Shoichi."
"Tsk. Si vede che non mi conosci affatto, Spanner."
"A me non sembra, francamente. Oh, ma guarda, il settore B1 è parzialmente fuso, come sospettavo. Ehi Shoichi, vieni a vedere un po'."
"MA MI STAI ASCOLTANDO? SMETTILA DI PARLARE CON ME E GUARDARE LO SCHERMO, PEZZO DI ASINO!"
Dopo quelle parole, seguirono due cose.
La prima, fu il quanto mai imbarazzante affanno di Shoichi, neanche avesse corso 20 piani a piedi.
La seconda, fu che Spanner aveva finalmente distolto lo sguardo dal monitor, tirata giù la maschera (di cui ormai rimaneva solo la montatura, dato che l'esplosione l'aveva mandata in frantumi) e guardato Shoichi con sguardo penetrante.
O meglio, fu a Shoichi che parve penetrante, perché anche le sue lenti erano andate a farsi benedire. In realtà, Spanner non lo stava neanche guardando, bensì stava consultando l'orologio dall'altra parte della stanza per vedere che ore fossero.
"Le 7 e mezza."
"Come?" Fece lui con un filo di voce.
"Sono le 7 e mezza, ho fame. Vado a ordinare una pizza, tu che gusto la vuoi?"
"Prendila ai peperoni... eh no, aspetta un attimo!"
"Non la vuoi con i peperoni? E allora come?"
"Non si tratta della pizza, cretino! Sto parlando della sega!" E fece il movimento chiarificatore.
"Ma io sto parlando della pizza" ribatté sereno Spanner "per le seghe c'è sempre tempo, non credi?"
Spanner si alzò in piedi, nero di polvere e con la testa parzialmente combustionata, con un'espressione rilassata, di chi si ritrova a spiegare le cose dei grandi ai grandi che però hanno il cervello dei piccoli.
"Non preoccuparti, amico mio. Dico davvero."
"Spanner... davvero, sei una bestia." Il tono di Shoichi era un misto fra la disperazione che accoglie tutti coloro che si sentono incompresi e la rassegnazione di chi vive con quella rara specie di essere umano chiamata «Spanner» e che per quanto li faccia sudare, patire e venir voglia di rotolare giù da un pendio, non cambierebbero mai con nessuno al mondo.
Neanche con il più tranquillo dei coinquilini.
Neanche con la più bella delle ragazze.
Neanche con il più brillante degli ingegneri.
Neanche con il più sofisticato dei robot.
"Allora vada per i peperoni?"
Forse, però, una pizza ai peperoni avrebbe anche potuto indurlo in tentazione.
Per fortuna non avrebbe dovuto mai scegliere fra il suo grande amico e la pizza ai peperoni.
"Vada per i peperoni..." Sospirò Shoichi, arrendevole.
Ma perché vince sempre lui?

   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: aoimotion