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Autore: Ely_KTM    09/02/2011    3 recensioni
Questa storia è tratta da un avvenimento che ho vissuto in prima persona. Valentina e Kevin erano amici. Il loro rapporto di amicizia però era un po' strano... Nonostante si volessero molto bene litigavano spesso. Cosa potrebbe succedere se i due ragazzi si mettessero insieme e dopo un mese e mezzo si lasciassero? Bè, per scoprirlo dovete leggere (se ne avete voglia). Ely
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono qui, seduta per terra, nel bagno di casa mia, a piangere per quel coglione... Sento una voragine nel petto, come se qualcuno di cui mi fidavo ciecamente ad un tratto mi avesse preso il cuore, quel cuore che batteva per lui, e l'avesse strappato gettandolo a terra e gli fosse staltato sopra. Non pesavo che sarei potuta star così male in vita mia... Mi ritenevo una ragazza forte, che piangeva solo quando era proprio all'estremo, la tipica ragazza da: "mi piego ma non mi spezzo"... E invece quel ragazzo (non può essere del tutto definito tale perchè, l'aspetto fisico è quello di un adolescente ma, il cervello, è uguale a quello di un bimbo di 2 anni!) che era riuscito a conquistare il mio cuore, a farlo diventare di sua proprietà, ad averne l'assoluto controllo se ne fregò altamente di me e dei miei sentimenti e lo gettò in un cestino della spazzatura perchè a lui non serviva più. Quel coglione non ha fatto altro che farmi star male da quando ci siamo conosciuti... 
Il nostro rapporto è iniziato piano piano, il 27 febbraio, al compleanno di Alice, un'amica che abbiamo in comune. Da quella sera iniziò a crescere in noi un forte legame di amicizia. Dopo pochi mesi di conoscenza gli regalai un oggetto a forma di stella. Lo so, starete pensando "ma che cavolata è!?", in effetti è una stupidata ma quella stella, per me e per lui aveva un significato importante: dopo esserci conosciuti è iniziato il corso per il patentino al quale io e lui partecipavamo; lì, ho scoperto che lui non era capace a disegnare le stelle così quando ho visto quell'oggetto ho pensato subito a lui.
Abbiamo due caratteri delle volte troppo simili altre totalmente opposti e questo fatto ha influito molto sulla nostra amicizia. Io, la ragazza che faceva battute, non per offedere ma per far ridere le persone, e lui, il classico tipo super permaloso al quale non si poteva dire assolutamente niente altrimenti era una discussione assicurata. I primi mesi erano stati una tragedia, come aprivo bocca si arrabbiava però, non si limitava a tenermi il muso e a non parlami, no, lui ti deve far star male perchè tu, essere inferiore hai osato offedere lui, l'intoccabile! Era un continuo di sguardi dove, nei suoi occhi, potevi leggere la sua rabbia. Lui cercava di isolarmi dal resto del gruppo, e il suo modo per farlo era attirere l'attenzione su di lui così, a quel punto, faceva entrare tutte le altre persone in una bolla invisibile all'interno della quale io non riuscivo a infilarmi. Altre volte era tutto l'opposto. Si rideva, si scherzava e andavamo d'amore e d'accordo ma quei momenti non erano molto frequenti. Dopo l'ennesima litigata per una mia reazione, a suo dire troppo esagerata, non sapendo più come fare per ritornare amici gli ho fatto un video dove ho scritto tutto quello che pensavo e che provavo e grazie ad esso siamo ritornati amici. Ancora adesso non capisco come lui poteva pensare, dopo tutte quello che avevo fatto per lui, che io non tenessi alla nostra amicizia. Già, era la sua specialità, girare e rigirare la frittata in modo che alla fine aveva ragione sempre e solo lui. Molte persone mi hanno chiesto come riuscivo a sopportare questi suoi atteggiamenti con il mio carattere e sinceramente non sapevo mai cosa rispondere. Sin da piccola non mi sono mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno rispondendo a chiunque mi provocasse: dai professori, ai miei genitori; perchè ero, e sono tuttora, impulsiva; il livello da 1 a 10 della mia pazienza è -25 però, dopo aver conosciuto lui ho fatto dei cambiamenti inaspettati, sia da me che dalle mie amiche. Con il mio carattere non è facile sopportare una persona permalosa da far paura, con un livello di intelligenza pari a quello di un bimbo (con la sola differenza che certi atteggiamenti da un bambino si accettano da un quindicenne no), falso, vendicativo e molti altri aggettivi che evito di scrivere. Bè, fatto sta che dopo circa otto mesi di conoscenza a me è iniziato a piacere. Alla domanda "ma cosa ti piace di lui?" che mi venne posta più e più volte non seppi mai rispondere. Io ero la prima a dire che uno come lui non mi sarebbe mai e dico MAI potuto piacere, né caratterialmente né fisicamente, e infatti non mi attiravano né il suo fisico né il suo carattere. Io non ho un "ragazzo ideale" però uno come lui lo escludevo a priori. Io tengo molto al mio fisico e devo ammettere che sono anche fortunata perchè, oltre a non fare sport, per problemi legati alla mia schiena, mangio anche un sacco di schifezze, e non prendo peso anzi, ho un fisico abbastanza atletico. Mentre Kevin, nonostante giochi a pallavolo non ha un gran bel fisico, visto anche che non mangia poco. Bè, dopo un altro litigio (ho litigato più con lui in un anno che con qualunque altra persona in quindici, incredibile!) dall'esasperazione gli ho detto tutto e lui era rimasto a dir poco shoccato. Nei giorni successivi abbiamo messaggiato molto, visto che non potevamo vederci, e lui aveva capito che non mi vedeva più solamente come un'amica quindi, il 7 novembre ci siamo messi insieme. I primi tempi erano stati stupendi perchè lui era diventato un altro: non litigavamo mai, era un continuo di parole dolci e tutte quelle cose tenere che si dicono i fidanzati. In quel periodo il suo fisico diventò sencodario, anzi, non mi importava più. Ho sempre pensato che a me lui piaceva in quel modo, non nel modo in cui volevo che diventasse, e se si fosse sentito a disagio, come mi aveva già accennato diverse volte, sarebbe stato lui a decidere di fare qualcosa non io a diglielo. Il 19 dicembre, dopo un mese e mezzo che eravamo insieme, siamo usciti io, lui e le mie amiche. Prima di andare a fare un giro per il paese siamo andati a vedere una partita di pallavolo. Premetto che quando sono arrivata non mi ha minimamente calcolata e questo non è il massimo della vita! Durante la partita era come se io non fossi nemmeno presente dato che ero invisibile per lui però, dopo una mezz'oretta abbondante, mi aveva chiesto di andare con lui; ero convinta che volesse passare un po' di tempo con me però, quando ha aperto bocca, ho capito che le sue intenzioni non combaciavano perfettamente con i miei pensieri. Ha iniziato a farfugliare parole sconnesse fino a quando ha pronunciato la frase che mi ha spezzato il cuore: "pensavo di amarti ma mi sono reso conto che non è così. Ti voglio bene ma solo come posso volerne ad un'amica". All'udire quelle parole una marea di emozioni si sono fatte largo dentro di me: odio, rabbia, dolore, disprezzo, rancore e... Amore. Nonostrante tutto quel sentimento era ancora lì perchè, purtroppo, quando si ama una persona solo il tempo può fartela dimenticare ma una frase continuava a vagare per la mia mente: "ma brutto coglione che non sei altro, dopo un mese e mezzo capisci di non amarmi?!?!?!?!". Dopo aver dichiarato il suo non-amore nei miei confronti sono uscita dalla palestra e lui ha avuto anche il coraggio di seguirmi, prendermi la mano e dirmi di abbracciarlo e di non piangere (si, lo so, sembra una scena di beautiful). Stavo troppo male per riuscire a tiragli uno schiaffo quindi, dopo essermi liberata dalla sua presa, me ne stavo andando quando una mia amica, Simona, mi ha abbracciato e appena ho sentito il contatto con il suo corpo sono scoppiata a piangere. Dopo pochi minuti ci ha raggiunte anche Elena. Anche lei cercava di tirarmi su il morale ma senza alcun successo. In quel momento avevo bisogno di entrambe le mie amiche accanto ma il bimbo non poteva rimanere solo! Anche lui stava male! Certo, lui mi lascia dicendomi di non amarmi e alla fine chi è quello che soffre? Ma ovvio! Lui! Quindi ha mandato un messaggio a Elena dicendole di aspettarlo perchè lei sarebbe dovuta stare con lui. Se prima volevo tiragli uno schiaffo in quel momento volevo riempirlo di pugni! Appena è uscito dalla palestra ce ne siamo andati e abbiamo preso strade diverse. Poi ci siamo ritrovati tutti e quattro ad un muretto: io parlavo con Elena lui con Simona ma nessuno dei due calcolava l'altro. Purtroppo, alle 17.30, sono dovuta tornare a casa. Come ho aperto la porta sono scoppiata in lacrime e mi sono rifugiata in bagno.
Il giorno dopo non sono riuscita nemmeno ad andare a scuola... Continuavo a piangere... Non riuscivo più a ridere... Mi ero totalmente immersa nel mio mondo... Quel mondo che prima girava attorno a lui: ricordare tutti quei momenti passati insieme, tutte quelle parole dolci, tutti quei tentativi che facevo per cercare di costruire una relazione importante... Mi creavano un forte dolore al petto... Proprio lì, dove batte il cuore. Non credevo che sarebbe potuta finire così... Mi sentivo un schifo... Come se la mia vita non avesse più un senso.... Da quel giorno avrei dovuto imparare a vivere senza lui accanto ma, solo al pensiero che lui non era più mio, le lacrime mi rigavano il viso. Aveva distrutto la ragazza forte che ero sempre stata... Mi aveva disintegrato... E tutto questo era riuscito a farlo con delle semplici parole. Ma nonostante tutto non riesco ad odiarlo.
  
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