Anime & Manga > Shaman King
Ricorda la storia  |       
Autore: Shark Attack    02/01/2006    7 recensioni
Dieci personaggi di cui uno un vampiro. Un "fantastico viaggio" che però non quadra sotto molti aspetti. Un giallo sovrannaturale e... In questa ff i pesronaggi non si conoscono ancora bene, non sono sciamani ma semplici persone ma, nonostante tutto,la vacanza non tarderà molto a rivelare aspettimisteriosi e non esattamente "rilassanti"...!
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

 

                               .:Convivenza col Vampiro:.

 

 

Il treno viaggiava sui 90 km/h e i membri della compagnia chiamata ‘DV-00’ che lo avevano interamente prenotato erano a bordo esattamente da 37 ore, quasi un giorno e mezzo.

L’aria sapeva chiaramente di chiuso anche se i finestrini venivano aperti ogni 20 minuti dal più basso di statura del gruppo, nonché claustrofobico.

In tutto erano dieci persone, otto minorenni e due adulti: erano diretti ad Aomori, molto più a nord rispetto a Tokyo e i paesaggi urbani cui erano abituati vennero pian piano sostituiti dalle foreste e dalle zone innevate del nord Giappone.

Si stava facendo sera e i finestrini cominciavano ad offrire uno spettacolo impedibile, ricco di stelle luccicanti nel cielo limpido.

Tra i passeggeri c’era un lieve nervosismo dovuto alle troppe ore passate in quel vagone con il bagno come unico diversivo alla noia. Tra gli impazienti, come quel ragazzo dai capelli azzurri, e gli spazientati, come il ragazzino cinese seduto nel sedile dietro, vi erano i più calmi e gli annoiati.

Seduti uno di fronte all’altro, una giovane coppia già promessa da molti anni non apriva bocca da molte ore: lui ascoltava la musica mentre sfogliava un libro di narrativa, troppo pigro per leggerlo; lei fissava  il brillio del bicchiere che teneva in mano riflesso nel finestrino alla sua destra con i pensieri persi nel vuoto della notte che era calata sempre più in fretta.

Fu la voce gentile e squillante dell’accompagnatrice a destare il gruppo dalle proprie occupazioni.

-Sono quasi le 20.00, siete pregati di tirar fuori e tavolini e di prepararsi alla cena!- disse accompagnandosi col suo stesso battito di mani che sottolineava la rapidità con cui andava eseguito l’ordine impartito.

Si levò un mormorio generale di contentezza, non tanto per l’idea della cena ma per quella di un cambiamento nella monotonia del viaggio.

-Ad averlo saputo prima, - commentò Manta, la “mascotte”- non sarei venuto: sul depliant dovevano dirlo che il viaggio durava così tanto!

-Si, lo hai già detto mezz’ora fa. –rispose stancamente il ragazzino coi capelli azzurri seduto dall’altra parte del corridoio- Come anche un’ora fa, due ore fa, due ore e mezzo fa, quando hai vomitato il pranzo, tre ore fa…-aggiunse, contando sulle dite.

Due file più avanti, Yoh, il ragazzo che ascoltava la musica, smise di scatto di far finta di leggere “Lo spirito bianco” e, tutto entusiasta all’idea di mangiare, alzò rapidamente il posacenere che stava sotto al finestrino ed estrasse il tavolinetto adibito ai pasti riportando definitivamente sulla Terra la fidanzata.

-Anna, mi passeresti il libretto del viaggio per favore? Vorrei vedere il menù di stasera…-chiese indicandole il librettino che spuntava dalla sua borsa.

Ma la ragazza in quei giorni era più scorbutica e nervosa del solito e gli scaraventò praticamente in faccia l’oggetto richiesto tornando poi ad osservare fuori dal treno ancora più annoiata di prima.

La luna era molto bella, ma il suo animo era così inspiegabilmente infuocato che non le interessava affatto. Questa volta i suoi pensieri non erano foglie in balia del vento, ma ricordi ambientati in quell’ormai maledetto giorno in cui lei e Yoh decisero di fare un assaggio della loro futura luna di miele.

Le era arrivata via e-mail una proposta di soggiorno per una settimana nei “bellissimi paesaggi del nord”, come diceva l’annuncio pubblicitario. “Gratis per le coppie”, aggiungeva, anche se a legger bene il contratto, di gratuito c’era solo il vitto.

Pensava che le sarebbe piaciuto staccare per un po’ quella vita monotona che stavano facendo in convivenza ormai da tre anni ininterrotti e, spinta dall’idea di poter soddisfare le richieste alimentari del futuro marito senza accollarsi il conto in rosso, accettò di partire…prima di pentirsene, fatto avvenuto esattamente al primo acchito con i compagni di viaggio.

Se ci faceva bene attenzione, non le sembrava di aver già passato un giorno ed una notte in quel treno, anzi: per lei erano passati solo cinque minuti dalla partenza, non 37…anzi, 38 ore.

Quella sera mangiarono una tiepida pastasciutta al pomodoro di qualità poco discreta e un paio di patate molto insipide, a sentir Horo Horo, il “capelli a punta” della banda, come lo chiamava Ren, il cinese. Oltre ad Anna, anche le altre due ragazze della compagnia, Tamao e Pirica, come venivano chiamate dai loro accompagnatori Manta ed Horo Horo, non mangiarono molto: stranamente, anche loro erano decisamente nervose.

Alle 21.37 e 48 secondi, come testimoniato dall’orologio super-accessoriato del piccoletto, l’accompagnatrice tornò nel vagone passeggeri e, in quattro e quattr’otto, sparecchiò tutti i tavolini e predispose esattamente come la sera prima i letti delle varie cuccette nel vagone per la notte, quindi fece spostare tutti i passeggeri da un vagone all’altro.

Ad uno ad uno chiese loro i nomi segnandoli poi su un blocchetto dicendo che voleva solamente controllare che fossero tutti i regola e, infine, augurò buonanotte a tutti.

 

“Puoi non crederci…ma le tue più grandi paure non sono infondate, c’è sempre qualcosa che non va…”

-Chi ha parlato?- chiese il ragazzo,cercando di camuffare la sua sorpresa in coraggio- Chi sei!

“Sono solo…la verità…”

- Fatti vedere!-

Ma la voce non si fece vedere, nel buio del luogo in cui si trovava, il ragazzo potè solamente vedere una persona avvolta da un lungo mantello nero accucciata non molto lontana da lui. Si avvicinò, non pensò nemmeno per un istante che quella persona poteva essere la voce che poco prima gli stava parlando: scoprì che la persona era una ragazza coi capelli abbastanza corti, ma dal colore non ben identificabile per via del buio, e i lineamenti dolci ma non troppo. In quella posizione, pensò che stesse piangendo, ma non sentì singhiozzi ne vide lacrime, quindi escluse quell’ipotesi.

- Stai bene?- chiese, scostando alcune ciocche di capelli dal suo volto.

La ragazza rispose alzando semplicemente il viso e digrignando i denti mostrando dei temibili canini da vampiro. Il ragazzo per lo spavento fece un salto indietro e cercò di allontanarsi il più in fretta possibile ma lei lo raggiunse in un batter d’occhio grazie ad un paio di ali da pipistrello che spiegò da sotto il mantello.

Tempo un attimo e tutto finì.

Yoh si svegliò nel suo letto tutto sudato e col battito del cuore a mille, ma anche più. Nel letto accanto, Anna aveva appena acceso una luce per vedere cosa avesse il futuro consorte da agitarsi tanto, ma lui non le disse niente in particolare.

-Solo un brutto sogno, Anna, solo un …un incubo. Torniamo a dormire. – le disse, cercando di rassicurarla, invano.

Lei si rigirò su un lato mormorando quasi impercettibilmente la buona notte ma Yoh non tornò a dormire tanto presto. Era ancora shockato da quell’equivoca somiglianza con un membro del suo gruppo di viaggio…

 

 

 

 

Buon anno a tutti!

Sono tornata con una ff nuova di zecca che spero possa ristabilire la mia “fama” di scrittrice nel campo Shaman King, dopo le cavolate che scrivo ne “i promessi sposi”, una storia seria è il minimo…beh, che ve ne pare? Commentate!

Bye!!!

 

 

 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Shaman King / Vai alla pagina dell'autore: Shark Attack