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Autore: Kagome_chan88    03/01/2006    4 recensioni
Neve. Bianca e soffice. In questo assopito paesaggio invernale, una neo-studentessa universitaria sogna il principe azzurro. Un sergente. Il destino li farà incontrare ed innamorare. Una passione che li travolgerà. Ma ciò che il loro amore dovrà superare per crescere, sarà un lungo ed insidioso viaggio in una terra sconosciuta. Un kiss a tutti by kagome ^^
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Keiichiro Akasaka/Kyle, Ryo Shirogane/Ryan, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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..: Fra Guerra e Amore :..

L’Incontro


Era una bellissima giornata d’inverno.
Nonostante la neve che era caduta incessantemente per tutta la notte ricoprendo di un soffice manto ovattato tutta la città, il freddo non sembrava essersi accentuato rispetto al giorno prima.
I bambini giocavano allegri nei parco giochi facendo a palle di neve cercando di coinvolgere anche le loro mamme, ma tutti gli sforzi sembravano inutili. Le donne rimanevano in piedi, composte, a parlottare fra di loro del più e del meno.

Amava il riflesso del sole che batteva sulla neve per poi illuminarle il viso. Le era sempre piaciuto. E a volte si metteva apposta sdraiata sul quel bellissimo manto bianco proprio per abbronzare un po’ la sua carnagione bianca. Quel giorno non aveva lezioni, ed aveva deciso che sarebbe andata a prendere all’università suo fratello che non vedeva da una vita perché appena tornato da un viaggio di studio. Lui frequentava la facoltà di Archeologia. Adorava scoprire cose nuove ed impicciarsi dei fatti degli altri. Mentre lei, la sua piccola "fragolina" come era solito chiamarla, aveva preferito di gran lunga una materia più umana e più vicina a ciò che le piaceva. Aveva scelto Psicologia. E quello era il suo primo anno. Le lezioni erano incominciate da appena un mese e subito si era trovata a suo agio con i professori e la montagna di libri che di giorno in giorno sfogliava e leggeva attentamente preparandosi al suo primo esame.
Aveva ricevuto,due giorni prima, la telefonata di sua madre che l’avvertiva dell’imminetne ritorno in patria di Kyle dall’Inghilterra. Era stato via da casa per ben due anni. Era stato scelto con altri quattro componenti del suo stesso anno per partecipare ad un seminario più unico che raro su "L’Archeologia e i suoi Misteri". Ricordava perfettamente il sorriso radioso ed entusiasta del suo caro fratellone all’idea di partire per fare qualcosa che amava con tutto il cuore.
L’addio fu piuttosto difficile, ma Strawberry sapeva che due anni, in fondo, sarebbero passati velocemente.

In lontananza intravide la struttura color crema innalzarsi con i tetti appena imbiancati.
Affrettò il passo, ed arrivò in pochissimi minuti.
C’erano un mucchio di ragazzi che camminavano frettolosamente da una parte all’altra del campus. Chi con ancora la bocca piena e chi con in mano un libro che somigliava più a un mattone, cercando di leggerlo nonostante il grande trambusto.
In lontananza intravide un autobus fermo. Ne scesero dei ragazzi, per la precisione tre ragazzi ed una ragazza.
I suoi occhi s’illuminarono quando finalmente potè rivederlo dopo tanto tempo.
I capelli sempre ordinatamente raccolti in una lunga coda bassa. Pantaloni di un tipico taglio classico. Una camicia,cravatta e giacca. Non era per nulla cambiato! Sempre lo stesso e troppo "perfettino" Kyle.
Lo vide salutare i suoi compagni e poi guardarsi intorno. Il suo sguardo si fermò per un secondo su di lei. Da un’espressione di completa sorpresa, passò velocemente ad una più contenta e rilassata.
Strawberry corse verso di lui e braccia aperte per gettarsi fra quelle del fratello pronte ad accoglierla.

-Lo sai che non ti aveva per niente riconosciuta, piccola fragola?!-

Strawberry lo guardò.

-Sei cresciuta in altezza e sei diventata ancora più carina. Ti sei fatta allungare i capelli o sbaglio?!-
-No non sbagli! A te piacciono lunghi…-

Kyle le rivolse un altro bellissimo sorriso per poi stringerla nuovamente fra le sue braccia.

Si accomodarono in un piccolo fast food poco lontano l’università per mangiare qualcosa.
Strawberry voleva porre al fratello un mucchio di domande.Non lo vedeva da così tanto che stentava quasi a credere che fosse realmente tornato e che, forse, si trattava tutto di un sogno. Perché spesso lo aveva sognato. Gli era mancato davvero tantissimo.

-Dai raccontami qualcosa!-
-Due anni sono davvero lunghi! C’è anche troppo da dire!-
-Bè…Sono convinta che avrai conosciuto un sacco di persone nuove ed interessanti!-
-Si infatti! Tutti giorni ci svegliavamo molto presto per recarci in dei musei per studiare alcuni reperti, e a volte vi rimanevamo fino a notte fonda…Ci sono state delle volte che avrei desiderato lasciare tutto quanto e tornare qui, a casa mia! Ma poi…Mi ricordavo della mia sorellina tanto fiera dell’occasione capitatami ed allora mi facevo coraggio…-

Strawberri arrossì un poco.

-Ma dimmi! Come va la tua nuova vita da studentessa universitaria?-
-Benissimo! Le materie mi piacciono un sacco ed anche i professori non sono affatto male…E poi ho già fatto amicizia con alcune ragazze davvero molto simpatiche!-
-Sono felice per te…-

Kyle addentò un pezzo del suo hamburger seguito a ruota dalla sorella.
Ritornarono nell’appartamento in cui abitavano quando oramai era il tramonto.
Kyle sistemò le sue cose nella sua stanza, per poi tornare nel salone dove la sorella stava leggendo un libro.
Pensò a quanto fosse cresciuta dall’ultima volta che l’aveva vista. Finalmente si stava facendo crescere i capelli, visto che li aveva sempre tenuti molto corti. E poi gli piacevano molto quei due codini dove ora li lagava.

-Dimmi… Domani hai lezione?-
-Mh…Si! Dovrei tornare per cena!-
-Perfetto! Così avrò tempo di preparare un bella cenetta…-
-Che bello! Sai bene quanto sia negata in cucina…Ho cominciato a prendere dei corsi però!-
-Sono felice!-

Kyle si sedette sulla poltrona là vicino, accendendo la tv.
Il suo sguardo era concentrato sul notiziario e sulle ultime notizie.

-Ancora questa dannata guerra…-
-Come…?!-

Strawberry alzò lo sguardo dalle righe del libro per posarlo sul teleschermo.
Una voce descriveva le immagini di morte e distruzione. Case rase al suolo, corpi senza vita. Che scenario raccapricciante.

-Non capisco perché continuino ad aopporsi!-

Lo sguardo del giovane era duro e particolarmente serio. Strawberry non era solita vederlo così.
Erano ormai tre o anche quattro anni che un gruppo terroristico aveva preso d’assedio un’isola del Giappone, richiedendo all’intero paese somme di denaro davvero esorbitanti. All’inizio sembrava tutto si dovesse concludere molto velocemente, ma ciò che incominciò come un capriccio di una piccola minoranza, divenne una vera e propria guerra. Altri gruppi si unirono a quello già esistente, diventanto così un esercito numeroso comandato a dovere. L’isola venne presto quasi completamente distrutta.
Erano ormai in molto i soldati mandati laggiù per cercare di riappianificare la situazione, ma molti di loro non tornarono mai.

-Approposito…Ho visto che vicino l’università hanno costruito una caserma militare!-
-Si…E’ stata conclusa da pochi mesi ed è già piena zeppa di ragazzi…-
-Ho capito!…Bè, se non ti dispiace io andrei a letto…-
-Ma come?!…-
-Devi scusarmi ma con il fuso orario, sono proprio a pezzi…^^’’-
-Uff…E va bene! Allora fatti una bella dormita! Ma ricordati che domani mi devo alzare presto per andare al campus, quindi se non mi vedi a letto a dormire non ti agitare,capito?!-
-Va bene fragolina! Buona notte…-
-‘ Notte…-

Strawberry seguì con lo sguardo la sagome del fratello salire le scale di legno che scricchiolarono appena al suo passaggio. Le loro due stanze erano l’una vicina all’altra. Fin da piccoli avevano avuto le loro camere appiccicate, e non avrebbero potuto stare l’uno lontano dall’altra. Erano molto uniti, soprattutto da quando i loro genitori si erano separati. Strawberry era molto piccola quando ciò accadde. Troppo, per potersi ricordare qualcosa. Fu Kyle a spiegarle come andarono i fatti. Troppe spese, continui litigi. Le solite cose. Ma per fortuna non avevano mai fatto mancar loro niente. Anzi.
La ragazza aprì nuovamente il libro che stava leggendo. Una bellissima storia d’amore. Lei adorava questo tipo di racconti. Un’anima romantica come la sua sognava il classico principe azzurro, dagli occhi azzurri come il cielo ed i capelli biondi come l’oro.
Poggiò la testa al bracciolo del divano sul quale era comodamente distesa.
Le era capitato di intravedere un ragazzo che coincideva perfettamente a quella descrizione.
Quel giorno, di circa una settimana fa, aveva fatto tardi alla lezione perché la sveglia non aveva suonato. Batterie scariche.
Arrivata al cancello con il fiatone si piegò sulle ginocchia pre riprendere fiato. No poteva perdere ancora un’altra lezione, il prof l’avrebbe di sicuro rimproverata come si deve!
Fu allora che la sua attenzione venne richiamata da una voce bellissima e, a suo avviso, molto sensuale.
Forse la caserma cominciava ad essere abitata da qualche bel soldato giunto da chissà dove, pensò.
Si avvicinò alle sbarre del cancello color verde e cercò di curiosare un poco. Davanti a lei vi erano alcuni giovani ragazzi vestiti con la classica divisa di diverse tonalità di verde tutti ordinatamente in fila e sull’attenti. Da una piccola porta, entrò nel grande piazzale un giovane che doveva avere su per giù ventuno o ventidue anni. Non gliene dava di più, per lo meno.
Si mise a capo di quel gruppo di giovani ben diritti, e fece cenno loro si seguirlo con un comando.
Non riuscì a vederlo bene, visto che portava un berretto che gli copriva anche gli occhi.
Ma una forte folata di vento fece volar via quello scomodo aggieggio, facendo apparire agli occhi castano scuro della ragazza degli splendidi capelli biondi, corti. Ed un paio di occhi di un azzurro indescrivibile. Mai aveva visto un giovane così bello in vita sua.
Un dei suoi sottoposti si chinò raccogliendo il berretto volato.

-A lei sergente!-

Disse. Così giovane e già sergente, pensò di sfuggita Strawberry allontanandosi prima che qualcuno la notasse e la cacciasse via.
Da quel giorno, però, non tornò più a sbirciare oltre quelle sbarre. Forse l’ormai imminente ritorno in patria del fratello e lo studio, le fecero come dimenticare quel giovane soldato, o meglio, sergente.
Richiuse nuovamente il libro che aveva in mano e lo posò sul tavolino di vetro davanti.
L’orologio segnava le otto di sera. Mnagiò uno yogurt e poi andò nella sua stanza a studiare.

Doveva aver nevica nuovamente quella notte. Le strade erano ancora più piene di neve del giorno prima. Non che a Strawberry desse fastidio camminarvi in mezzo, ma stava diventando davvero faticoso.
Quella mattina arrivò in anticipo di mezz’ora. Davvero un record, pensò.
Si sedette su di una panchina davanti il campus. Faceva davvero freddo. Ma non le andava di entrare e magari di incontrare qualche prof che di sicuro le avrebbe ricordato dell’imminente esame e delle sue continue assenze.
Sentì nuovamente delle voci provenire dalla caserma. Seppur la curiosità fosse alle stelle, non poteva avvicinarsi. Era proibito. Fissò per un attimo il cancello. Ad un tratto, questo si aprì. Ne uscirono due soldati che sull’attenti, salutarono un giovane che stava uscendo.
Questi portava una giacca con il colletto alzato, ed un berretto da militare.
Lo vide camminare lungo la strada, con le mani in tasca e lo sguardo fisso dinanzi a lui.
Nuovamente si fece viva una folata di vento che portò via il cappello a quello sconosciuto, andando a finire ai piedi della ragazza.
Strawberry si piegò per raccoglierlo. Ma quando alzò gli occhi, il suo cuore ebbe un fremito. Un battito.
Davanti a lei, il suo principe azzurro. Occhi azzurrissimi, capelli d’oro. Carangiona chiarissima. Accidenti. Un angelo sceso in terra.
Arrossì, nel vederlo appena accentuare un sorriso. Gli porse il capello. Le mani le tremavano.

-Le è caduto questo…-
-Grazie…Siete stata molto genitle!-

"Santo cielo che voce bellissima che ha!"

Si sentiva come svenire da un momento all’altro per quelle emozioni così forti mai provate. Lui continuava a guardarla. La fissava, come se la stesse scrutando nel più profondo della sua anima. Come se volesse spogliarla di tutte le sue difese e renderla fin troppo esposta.

-Voi studiate all’università qui a fianco, giusto?!-
-Ehm…Si, avete indovinato!-
-In effetti mi sembrava di avervi già visto da qualche parte!-

Questa volta la voce era più bassa. Sembrava quasi un sussurro. Si avvicinò di qualche passo e le alzò il mento con un dito della mano fasciata da un guanto di lana, nero.
A Strawberry quasi le sembrò di toccare il cielo con un dito. Anche se non potè sentire la morbidezza della pelle del ragazzo, in qualche modo la percepì.

-Non si possono dimenticare due occhi così belli ed intensi…-

Non potè credere alle proprie orecchie. Quell’angelo. Il suo principe azzurro le aveva appena detto che i suoi gli piacevano! Non voleva crederci. Era davvero troppo bello per essere vero. Probabilmente voleva solamente prendersi gioco di una povera ragazza usando come arma di seduzione il suo visibile fascino. Eppure. Le veniva così difficile credere che un tipo così gentile potesse in qualche modo essere meschino e cinico.

-Come ti chiami?-

Questa volta le diede del tu. Un passo avanti.

-Mi…Mi chiamo Strawberry…-

Balbettava. E non era da lei farlo. Da quanto tempo,oramai, non lo faceva più? Anche dieci anni. Adesso quell’angelo conosceva il suo nome e forse non se lo sarebbe mai dimenticato.

-Io sono Ryan Shirogane-

Ryan. Un solo nome che avrebbe rimbombato nella sua testa nei prossimo cento anni. Adesso poteva dare un nome a quella creatura celeste che fino a qualche giorno era completamente sconosciuta e che viveva solo nei pensieri di una ragazzina. Era così felice che il suo viso si allargò in un sorriso radioso. Il più spontaneo e sincero. Ed era solo per lui.
A rompere quel magico momento furono un paio di ragazzi che correndo verso il campus, ricordarono a Strawberry che anche lei aveva un’importantissima lezione a cui sarebbe stata molto felice di non andare e di rimanere ancora un po’ con il suo angelo. Doveva dirgli che doveva andare. Doveva dirglielo. Glielo avrebbe detto.
Ma non voleva andare via. Era così attratta da lui. Da quelle labbra. Quelle mani.
No. No. Doveva andare. Lo avrebbe rivisto. Ora sapeva dove andare a cercarlo e come si chiamasse. Questo le bastava.

-Devi scusarmi…Ryan…Ma io devo andare…-
-Certo! Prima il dovere, Strawberry! Spero di rivederti…Molto presto!-

Lo aveva detto in un modo quasi fosse un sogno. Alla ragazza le si illuminarono gli occhi. Fece un velocissimo inchino e si dileguò all’interno del giardino del campus.

Ryna Shirogane, sergente del VI plutone, rimase a guardarla allontanarsi.
Un angelo, pensò. Occhi grandi ed espressivi. Capelli di un rosso fragola raccolti in due buffi codini. Una bambina. Dolce,sensibile. Romantica. Il cuore già gli batteva al pensiero di poterla rivedere.
Eppure gli sembrava così strano. Cadere tanto facilmente ai piedi di una ragazza appena conosciuta. Di certo non era da lui e poi il suo orgoglio, di certo, avrebbe avuto di che ridere. Ma quella volta sembrò che tutto fosse mille volte più semplice. Strawberry. Non era una di quelle sempliciotte che era solito frequentare. Non sarebbe stato solo per una notte e poi addio pe sempre. Mi sono divertito.
No. Sarebbe andata diversamente.
Una voce lo richiamò dai suoi pensieri. Doveva rientrare e tornare ai suoi compiti. Ma l’avrebbe rivista. Ora sapeva dove andare a cercarla e come si chiamasse. Questo gli bastava.

La lezione quel giorno sembrò più lunga del solito.
Quando Strawberry uscì, cercò con lo sguardo Ryan. Ma si diede subito della stupida. Lui aveva ben altro a cui pensare che stare ad aspettarla finite le lezioni.
Corse subito a casa, dove trovò un allegro Kyle ai fornelli. Aveva cucinato sicuramente un mucchio di delizie. L’odorino che sentiva le fece tornare in mente quando erano piccoli e si divertivano a giocare al cuoco e al cliente.

-Ciao Kyle!-
-Bentornata fragolina! E’ quasi pronto…-

La ragazza si lavò le mani e subito si sedette a tavola.
La cena fu davvero ottima. Come ormai da tempo non ne faceva.
Ma quel giorno tutto sembrava avere qualcosa di dolce in più. Il cibo era più buono. Il cielo più terso. La neve più soffici e bianca che mai. Ed il cuore batteva come fosse rinato.
Era troppo presto per dirsi innamorata, eppure era questo che sentiva. Era questo che il suo cervello.Il suo cuore. E la sua anima gridavano all’unisono. Voleva rivedere quel bellissimo sergente che le aveva rapito tutto di lei.
Voleva sentire la sua pelle calda e morbida almeno una volta. Voleva conoscerlo. Voleva tutto di lui.

Si distese sul soffice letto e fissò il soffitto, abbracciando morbosamente il cuscino.
Chiuse gli occhi e lo immaginò nella sua divisa. Dritto. In mezzo alla neve che la salutava con la mano e che poi le correva incontro abbracciandola.
Arrossì come un pomodoro. Eppure era proprio questo quello che desiderava. Anche se un po’ se ne vergognava, avrebbe tanto voluto poterlo sentire a contatto con ogni essenza di lei. Avrebbe tanto voluto poter risentire il suo profumo. Non sapeva dare una precisa descrizione di quel piacevolissimo odore che aveva percepito standole vicino. Però le era piaciuto da impazzire. Concentradosi un poco, poteva persino riuscire a ricordarselo.
Si stiracchiò un poco. Era più stanca del solito, nonostante non avesse fatto niente in più.
Si fece una velocissima doccia, e poi messo il pigiama s’infilo sotto le coperte.
Un’ultimo sguardo alla luna.

" Forse, anche Ryan sta guardando il cielo in questo momento…"

Già. Ma per lui era ancora troppo presto. Non era ancora ora di andare a dormire. Aveva molto da fare. Per un attimo anche i suoi occhi si posarono sulla nascente luna.
Accennò un lieve sorriso. Doveva assolutamente finire. Così domani avrebbe avuto l’intera giornata libera. E già sapeva che cosa fare.

..: To Be Continued :..

Vi piace?! Fatemelo sapere! Aspetto in vostri commenti! Già vi anticipo che per il prossimo capitolo dovrete avere un po’ di pazienza…I’m sorry ^.^!
Un bacio e alla prossima! By kagome ^^

   
 
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