Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Bryn    03/01/2006    2 recensioni
Restyling della vecchia storia. Scordatevi il passato, è cambiato tutto, sono cambiati i miei personaggi, sono diversi, la storia avrà un corso diverso. Molto più cazzuto per certi versi. E ci sono dei personaggi gay, dei personaggi etero, dei personaggi bisessuali e due personaggi incestuosi. Se non vi piacciono non leggete, ma non ci sono solo loro, semplicemente fanno parte della storia. Come tutto noi. Come tutto il mondo. Da *sempre*. Si ringrazia Noesis per l'aiuto e per avermi ascoltata, lei sa di che parlo ^_-
Genere: Avventura, Azione, Generale, Guerra, Introspettivo, Malinconico, Science-fiction, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Si diceva che la sabbia venisse

Si diceva che la sabbia venisse dal deserto, anche se in realtà era impossibile dato che gli androidi avevano sigillato ogni uscita dal quinto ghetto della città in quella direzione. In tutte le direzioni in realtà, tranne le due uscite per i laboratori ed il cimitero, rigorosamente controllate da loro. Nonostante l'ambientazione da cittadina-bazar da "Mille ed Una Notte" la sabbia non avrebbe dovuto esserci nel quinto ghetto, il ghetto interraziale, l'unico in cui la polizia androide non riuscisse ad esercitare il suo parziale controllo.

Ma così come mancavano gli androidi, abbondava la sabbia. Il che, ironicamente, dava ai suoi occupanti un senso di speranza. La speranza che ci fossero dei varchi verso il deserto, speranza alimentata anche dai commerci dal misterioso Bomfunk, il mercante più potente della "Città Interraziale", come gli abitanti del ghetto si autodefinivano. Era infatti da Bomfunk che tutte le merci passavano prima di arrivare sui banchi dei vari mercati della città. Merci che non potevano essere state tutte prodotte lì, ottenute in scambi con gli altri ghetti o rubate. Merci che era impossibile trovare in quello scampolo d'inferno che le guardie androidi definivano "Lo Stabilimento di Contenimento", ovvero i cinque ghetti dove era ammassata la popolazione di quella che un tempo era stata la California americana.

Ma non erano neanche merci che potevano venire dalla "Città Perfetta", ovvero il luogo dove vivevano gli umani resi perfetti dagli androidi, perfettamente sani e felici, incuranti o forse incoscienti della realtà che permetteva loro di vivere e di essere sempre così tremendamente ... giusti, infallibili, non ammalabili, rientranti in tutte le statistiche positive, gioiosi di questa loro perfetta esistenza ... mentre in realtà erano soltanto il prodotto finale, e controllato, di esperimenti su esperimenti, svolti su cavie umane, su abitanti presi dai vari ghetti o da "ribelli" catturati dalla polizia androide. Erano infatti questi ultimi coloro che, una volta portati nei "Laboratori", venivano destinati a diventare a loro volta androidi con cervello umano, e quindi esseri inferiori il cui compito era servire gli umani e gli androidi "perfetti", privi dei ricordi di chi erano stati o di quale vita vivevano prima della loro creazione come "lattine". Altrimenti, se non erano ritenuti "utili" come androidi di razza inferiore, venivano considerati, e trasformati, in parodie di essere umani, in cui venivano iniettate chissà quali sostanze per studiare poi l'effetto che avevano su di loro, dentro e fuori il laboratorio. Non si sapeva di nessuno che fosse uscito dai Laboratori.

Non. Una. Sola. Singola. Fottuta. Cavia.

E di certo dalla "Città Perfetta" non usciva nulla, dato che nessun essere umano normale vi aveva mai messo piede. La zona era stata resa così impenetrabile che neppure gli Underground riuscivano a metterci piede. E se non ci riuscivano gli Underground, ch'erano il gruppo di rivolta clandestino nato nella Città Interraziale, nessuno ci sarebbe riuscito. Perchè si sospettava che fosse Bomfunk in persona a fornire ai due fantomatici capi degli Underground le armi e la tecnologia di cui avevano bisogno per i loro assalti ai Laboratori ed all'autorità androide. In cambio i ribelli fornivano al potente mercante tecnologia che rubavano durante i loro attacchi, oltre alla merce più preziosa dell'intera Città Interraziale: informazioni sulle condizioni di vita negli altri ghetti.

Si diceva infatti che gli Underground non fossero tutti originari del quinto ghetto, ma che molti di loro fossero stati reclutati nei vari ghetti, strettamente divisi per razza, dopo aver dimostrato lealtà e fedeltà incrollabili. Non che ci fossero informazioni certe sui loro membri, o sui capi direttamente, ma si vociferava che fossero molto giovani, gente spericolata, tutti privi di figli e famiglia.

Quello che in giro si mormorava era anche che il capo, che tutti conoscevano come "Il Chicano" fosse morto di recente in un attacco e che la sua compagna avesse dato di matto, compiendo una strage in segno di vendetta. Ma poi il vento artificiale aveva sollevato la sabbia della zona, ch'era sembrata crescere, e la voce sulla morte del Chicano si era acquietata mentre in giro cominciava a girare la voce che fosse arrivato uno straniero dal deserto, su una moto appositamente attrezzata.

Un uomo alto e possente, ch'era venuto a prendere il posto lasciato vacante dal Chicano e che aveva provveduto a dare una calmata alla donna, che la voce popolare aveva soprannominato "Revenge" proprio in seguito alle notizie sulla famosa strage che doveva aver compiuto. Ma che aspetto avessero realmente e chi fossero, assolutamente non si sapeva.

Era questo un segreto assolutamente ben custodito, che nessuno aveva mai violato, il che significava davvero molto nella Città Interraziale dove tutto solitamente aveva un prezzo. Come qualche buontempone aveva commentato, probabilmente il prezzo di una simile informazione era la morte di chi parlava prima che aprisse bocca. Diverse persone si erano associate nel sostenere quest'idea, che alla fine era diventata quella più in voga presso le più accreditate fonti di pettegolezzi.

Era questo il mondo in cui era stato racchiuso lo stato della California, era questo il mondo in cui era stato racchiuso ogni stato americano, quasi ogni stato del mondo. Isolati, distanti, chiusi nel loro microcosmo essi pensavano a sopravvivere.

La differenza tra gli umani della Città Interraziale e degli altri ghetti e gli Underground?

La volontà di vendetta e la forza morale di metterla in atto, a qualsiasi costo. Qualunque prezzo sarebbe costata, per i loro figli sarebbe valsa la pena, se mai ne avrebbero avuti. Questo si dicevano gli Underground e questo diceva la ragazza dai capelli scuri ed il viso inondato di lentiggini, mentre sedeva su un rozzo trono nero come la morte, intrecciando i capelli di una ragazza che dimostrava più dei suoi 18 anni.

"Per te, piccola, vale la pena. E se mai avrai dei figli varrà anche per loro. Per i bambini vale sempre la pena, lo sai questo Naila?"

"Sì, lo so mia dea"

Revenge sorrise nell'oscurità della sala principale del loro covo sotterraneo, mentre si chinava a baciare la testa mora

"Chiamami Venge, io non sono una dea"

"Tu porti la morte e ridai libertà e vita. Sei la dea"

Rispose la ragazza pacatamente e fu chiaro a tutti i presenti nella sala, nascosti dalle ombre, che non c'era dubbio che ciò che diceva era Verità-di-Dio, come diceva Vincent, senza appello.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Bryn