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Autore: ireat    12/02/2011    3 recensioni
"Che senso ha la tua vita, piccolo topino grigio?" "Oggi, oggi sarà proprio una splendida giornata"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La profezia della zingara

(da Il castello errante di Howl, di D.W. Jones
e Howl's moving castle di Hayao Miyazaki)

 

 

Che senso ha la tua vita, piccolo topino grigio?

Tutto il giorno a cucire cappelli ai quali parli, sui quali riversi i tuoi sogni e le tue ansie e loro che fanno se non adornare il capo di donne più belle di te?

Rabbia, provi, e a volte sogni di scagliarne uno a terra e insozzarlo di fango e del fumo nero che offusca sempre l'aria davanti alla finestra dove lavori. Ma non ti azzarderesti mai, li accarezzi con tanta cura che sembrano plasmati sulla forma delle tue candide mani. Delle tue mani grigie.

Questo pomeriggio andrai al mercato per fare la spesa, come ti ha ordinato la tua matrigna, che comanda la tua vita, neanche fosse tua madre! Hai giusto i soldi per comprare qualche patata, il pane e un po' di quelle mele che sembrano stregate, tanto sono rosse. Solo questo hai, mentre la tua matrigna fa la bella vita, sciocca civetta che ride alle battute banali dei fornitori solo per avere un piccolo sconto ed un invito a cena.

E guardati, nel tuo vestito grigio che ti soffoca, tanto è accollato; con le tue scarpe insulse e i tuoi calzini vecchi. Con i capelli legati in una timida treccia, servili, sempre al loro posto nel loro insulso castano scuro.

E se usassi i tuoi soldi per comprarti uno scialle? O un fermaglio per i tuoi capelli tristi? O dei guanti ricamati, come quelli che le signore ricche indossano per non rovinare le proprie mani delicate. Le tue, invece, sono piene di calli e di tagli, rinsecchite dal freddo e dalla tintura dei cappelli.

Mentre giri fra le bancarelle guardi le altre ragazze e vedi quanto sono belle nei loro abiti colorati: spiccano nella folla tanto che i loro fidanzati non tardano a ritrovarle se, per qualche istante, lasciano la loro mano.

Fa male, pensare di essere la maggiore.

Fa male sapere di avere il destino segnato, pensi, mentre soppesi una patata bitorzoluta e la metti nel sacchetto di carta chiedendo al fruttivendolo: quant'è?

Odi le tue sorelle per essere state così fortunate e la tua matrigna, per aver aggravato la tua sfortuna. Odi tuo padre che dopo averti generata per prima ha avuto l'ardire di lasciarti sola. Odi le ragazze più belle di te, cioè tutte; le odi tutte. Odi te stessa perché ti stai perdendo in pensieri sbagliati.

Ti aggiri nel mercato cercando gli ultimi bisogni. Ti restano ancora pochi spiccioli e non sai come spenderli. Sono troppo pochi per lo scialle, per i fermagli e certamente lo sono per i guanti ricamati.

Cammini soppesando le monetine, quando un tintinnio ti fa voltare.

E' la gonna di una zingara, una donna opulenta vestita con colori sgargianti e dalla pelle scura.

Ti chiede se vuoi sapere cosa ti riserva il futuro.

Lo vuoi davvero sapere? Vuoi ascoltare con le tue orecchie un mediocre destino di noia e povertà in un misero negozio di cappelli.

Sì, vuoi sentirtelo dire in faccia.

Accetti e ti siedi.

La donna ti prende la mano e la guarda con aria seria, mentre tu ti perdi nei riflessi dei suoi ingombranti e vistosi gioielli.

Incontrerai un uomo,” dice “un uomo che ha preso una stella cadente e che ha reso feconda la sterile mandragola; ritroverà per te i tuoi giorni perduti; ti insegnerà chi ha spaccato il piede al diavolo o come udire il dolce canto delle sirene senza impazzire; ed estirperà dal tuo cuore l'invidia, come un vento che salva un uomo onesto da un tranello.”

Non esiste al mondo un uomo così.”

Non in questo. Egli proviene da una terra lontana, avvezza a strane cose, cose invisibili ed ha viaggiato per giorni e giorni, per arrivare prima che sui tuoi capelli scendesse la neve, per arrivare a te, unica donna sincera e bella che il suo cuore brama.”

Sophie Hatter, ti alzi di scatto dal banco della zingara e le lasci i suoi soldi. Te ne vai a passo spedito pensando:

Che sciocchezza!”

Mentre torni a casa in omnibus: “Figurati se un uomo da un altro mondo si prenderebbe mai il disturbo di viaggiare per giorni e giorni per venire a cercarmi. Io, donna sincera e bella?”

Mentre rientri in casa e sistemi la spesa in cucina: “Un uomo che ha preso una stella cadente e che ha reso feconda la mandragola. Che cos'è poi, una mandragola? Sarà forse uno strano animale? E perché mai dovrebbe interessarmi chi ha spaccato il piede al Diavolo? Chi dovrebbe essere quest'uomo: un mago, forse? Un mago potentissimo interessato ad un piccolo topino grigio come me?”

E nel tuo letto, quando ormai il buio è calato: “Eppure, perché tutto ciò mi sembra così familiare? Perché le parole della zingara mi sono sembrate plausibili, anche solo per un istante?” Si rintanò sotto le coperte e fissò il soffitto grigio della sua stanza. “Oh, come vorrei fosse vero! Come vorrei che quei pochi spicci avessero detto la verità. Ma io sono la primogenita: non posso aspettarmi nulla dalla vita, se non il grigio.”

Il vento fuori dalla finestra fischia e ulula e produce un suono che può essere scritto come:

Hoooooou. Hooooooowwww. Hooooooooooooooooooooooooooooooowwwwwww.

«Howl» gridi, svegliandoti dal tuo sonno privo di sogni.

Un istante dopo hai già dimenticato il nome che fino a pochi istanti prima era stato sulle sue labbra. Intanto, lontano dalla piccola e dormiente Market Chipping, nelle lande desolate, cigola e corre un enorme castello che, a vederlo di notte, nella bruma, potrebbe sembrare niente più che un sogno, ma che invece è reale, e si avvicina deciso.

 

Ti svegli il giorno dopo che sta albeggiando e ti vesti ancora assonnata.

Ripensi a ieri, alla profezia della zingara e a quel sogno, che sogno non era. Ripensi a quel nome che hai già dimenticato e che suonava come un sussurro del vento, come un mulinello che ti possa condurre in salvo.

Ti avvii al negozio di cappelli e lo apri. Poco dopo arrivano le ragazze a rompere il silenzio con le loro ciance che ti diletti ad ascoltare con un solo orecchio.

Hai sentito?” dice una.

Sì! Dicono che si stia avvicinando.”

Sarà in città per il Calendimaggio.”

Ma...ma è oggi!”

Di che parlate?”

Ma dove vivi? Non hai sentito? Howl, il mago Howl sembra stia arrivando in città in cerca di fanciulle a cui rubare il cuore.”

Tu sei assente. Guardi fuori dalla finestra ed il cielo, in quel momento, è limpido come il tuo cuore, sincero e bello.

Howl” mormori sorridendo e lisciandoti con le mani il vestitino grigio. “Oggi, oggi sarà proprio una splendida giornata.” 



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La fan fiction è a metà fra il film e il libro.
Mi sono permessa di tradurre liberamente la profezia dal testo originale di John Donne (che la mia prof d'inglese insiste a voler saltare!!!) e ho dovuto leggermente modificarla rispetto al libro, visto che diventava da maledizione a profezia.
Se ci sono errori logici/grammaticali/ortografici o quant'altro non esitate a farmelo notare!

ireat

   
 
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