Credo di amarla.

È la prima persona per cui provo un sentimento così intenso, duraturo e che non si consuma in baci o carezze... principalmente per il fatto che lei, non mi ama allo stesso modo.

Ci siamo conosciute in prima superiore, ritrovate nella stessa classe, uscite da due passati diversi per alcuni aspetti e simili per altri.

Solo tra il secondo e il terzo anno però, siamo diventate amiche; inizialmente come semplici compagne di classe, poi abbiamo iniziato a condividere tutto, dalle cazzate, ai problemi, fino a renderci conto, in quell'estate del 2009, che si trattava di un rapporto speciale...

Io, da brava paranoica che sono, avevo iniziato a farmi domande, ad avere dubbi, a pensare se tutto quello che stavo provando fosse semplicemente amicizia.

All'inizio era solo un gioco, lei mi diceva "Ti amo"... ma era una cosa comune tra le amiche, non era inteso nel vero senso del termine, così tra una cazzata e l'altra, avevo iniziato a dirglielo anch'io.

Poi, non so bene quando, qualcosa dentro di me aveva iniziato a cambiare... alcuni suo gesti, anche il semplice sistemarsi i capelli, il modo di sorridere, di abbracciarmi, di darmi un bacio sulla guancia, avevano uno strano effetto su di me... e alcune cose che mi diceva... frasi che mi facevano capire quanto mi volesse bene e quanto mi conoscesse, più di chiunque altro... mi facevano battere il cuore, come lo avevano fatto battere i ragazzi di cui mi ero innamorata fino ad allora.

E così ho iniziato a chiedermi se non fosse proprio amore, ciò che risvegliava le farfalle nello stomaco.

Un giorno... gliel'ho detto. Le ho detto che quando le dicevo che l'amavo, ero seria. Lei non ha saputo cosa rispondermi, ovviamente, ma poco tempo dopo... per gioco... per prova...

-Posso baciarti?- lei era rimasta spiazzata, e aveva riso nervosamente, poi aveva detto di si. Eravamo sdraiate sul suo letto, girate su un fianco, una di fronte all'altra e colmare quei pochi centimetri tra noi è stato terribilmente faticoso. Una volta raggiunte le sue labbra, morbide, calde, ogni tassello era tornato al suo posto ed ero giunta ad una certezza: l'amavo. Stupidamente avevo anche cercato di approfondire il contatto, ma lei non voleva e non avevo intenzione di forzarla.

Dopo quel bacio, ho continuato a sorridere per tutto il giorno.

-Tu sei troppo etero- continuo a dirglielo scherzando, ma poi per me tanto scherzo non è. A lei piacciono solo i ragazzi, non riuscirebbe mai a stare con una ragazza, "Tanto meno con te" mi dice ogni tanto. Dice che anche se volesse fare un'esperienza, non la farebbe con me perchè rovinerebbe la nostra amicizia, e non ha tutti i torti, ma a volte mi chiedo se non l'abbia già rovinata io stessa con quel bacio.

E la sera, prima di addormentarmi, mi ritrovo a immaginare come sarebbe stare con lei, amarla, farla sentire speciale... e ritornano i sensi di colpa.

Spazio autrice.

Ciao a tutti, questa è una storia vera... molti episodi sono realmente accaduti, altri solo immaginati dalla protagonista... cioè me. (Tanto prima poi l'avrei detto)

Ho cambiato i nomi, per... in realtà non so neanche io perchè, tanto lei, /Eleonora/, non lo leggerà mai, non avrò mai tanto coraggio.

Ad ogni modo spero vi piaccia, spero di non essere troppo malinconica, troppo noiosa, troppo me stessa.

Leggete e lasciate una recensione, se vi va, e abbiate pietà di una diciassettenne innamorata.

lolle_dancer