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Autore: Allegory86    12/02/2011    0 recensioni
{Storia ambientata in un futuro parallelo, post 6x22} Joey abita a New York con Jen e Jack, felice del suo lavoro ma priva di una vita sociale. Il suo cuore era rimasto tra le mani di un ragazzo della sua infanzia, un uomo oramai che lei non vedeva più da anni ma che ancora le faceva battere il cuore fino a scoppiare. Il suo nome? Pacey Witter.
Riusciranno Joey e Pacey a chiarirsi ed ad amarsi dopo tutto quello successo tra di loro?
Dedicata a Vale, PJer per antonomasia.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joey Potter, Pacey Witter, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Te lo puoi anche scordare! Io non vengo!"

L'urlo adirato attirò l'attenzione di due dei quattro occupanti dell'attico, che in quel momento si trovavano al piano inferiore trafficando con borse e borsoni. L'uomo, sui venticinque anni, alzò gli occhi scuri al soffito e scosse il capo, per poi rivolgersi alla signora anziana che gli si trovava di fronte.

"Nonna, non c'è niente da fare. Se neanche Jen ci riesce..."

Evelyn Ryan non lo lasciò finire. "I ragazzi d'oggi! Lasciate perdere al primo problema. Dammi retta Jack, partiremo in quattro" disse fiduciosa e lanciando un sorrisino malizionso alle scale che portavano al piano superiore.

Jack McPhee emise un lungo sospiro "Se lo dici tu.."

Intanto, colei che aveva urlato stava camminando avanti e indietro nella sua stanza, mentre la sua migliore amica sedeva sul letto intenta a piegare vestitini da neonata e metterli ordinatamente dentro un piccolo trolley.

"Oh, andiamo, non fare la bambina cocciuta. Non puoi mancare" Chiusa la cerniera Jennifer Lindley, Jen per gli amici, si voltò e squadrò con le iridi smeraldine quella furia che non si calmava. "E stai un po' ferma, Joey! E' un miracolo che tu non abbia fatto un buco in quel tappeto!"

Josephine Potter si concentrò sulla marmocchia che teneva in braccio, la sua figlioccia, per evitare gli occhi indagatori della madre di quella creaturina. Ogni volta che guardava Emily Lindley, Joey non poteva fare a meno di sorridere. Emy era adorabile. A soli otto mesi, aveva setosi ciuffetti biondi e grandissimi occhi blu notte, unico dettaglio che ricordavano il padre, che aveva abbandonato Jen quando era incinta di pochi mesi.

In quel preciso istante, Emy stava succhiando il colletto della camicia color cielo della madrina, forse per allievare il fastidio che le provocava la crescita dei dentini.

"E guarda me Joey, non mia figlia!" continuò imperterrita la bionda "Ti ripeto che non puoi mancare. Gail ci rimarrebbe malissimo"

Finalmente Joey si decise a sostenere lo sguardo di Jen, anche se con qualche difficoltà.

Partite come rivali in amore, Joey e Jen erano poi diventate unite come poche, riuscendosi a capire con un solo sguardo.

"E' inutile Jen, non me la sento di tornare a Capeside, neanche per il matrimonio di Gail. Le scriverò una mail per dire che mi hanno trattenuto in redazione o una cosa del genere" rispose Joey accarezzando la guanciotta paffuta di Emily, che soddisfatta emise un gorgoglio incomprensibile, tornando poi a tormentare il colletto ormai fradicio.

Jen si alzò e posò il trolley per terra, di fianco alla porta socchiusa. "Non sperare che la nonna, Jack ed io ti reggeremo il gioco. Non se il motivo vero per cui non vieni al matrimonio di Gail si chiama..."

"NO!" la interruppe con voce improvvisamente stridula "No,ti prego, non nominarlo" finì con un sussurro, in cui Jen potè captare dolore e lacrime trattenute a fatica.

Le tolse Emy dalle braccia, posandola dentro al box con il suo pupazzo preferito, poi mise le mani sulle spalle di Joey, fissandola dritta negli occhi aurei.

"Ti capisco tesoro, davvero, ma non puoi non ritornare più a Capeside per paura di rincontrarlo. Come farai con Bess e Alexander? Non vedrai più tua sorella e tuo nipote?" chiese dolcemente Jen, massaggiandole piano i tendini del collo spaventosamente tirati dalla tensione.

Joey scrollò appena le spalle, il massaggio la rilassava tutta "Li farò venire qua, per una vacanza"

"Joey, tua sorella e tuo cognato gestiscono un 'Bed&Breakfast', per la precisione il più famoso della regione. Adesso, credi che potrebbero rinunciare agli affari perchè la sorellina ha deciso di fare la principessa viziata e non vuole più mettere piede nel paesino dov'è nata e cresciuta solo perchè c'è il ragazzo, o meglio, l'uomo di cui è innamorata perdutamente?"

"Jennifer!" la riprese indignata Joey, il cui cuore aveva perso un colpo all'accenno velatissimo a colui che popolava tutti i suoi sogni e le sue fantasie "Ti scongiuro, non insistere. Bess sa benissimo che non tornerò a Capeside finchè.... insomma, lo sa il motivo, come anche la nonna e Jack. Del resto, purtroppo, non sono affatto capace di contenere certe reazioni"

In quell'istante, la testa grigia dell nonna fece capolino dallo spiraglio della porta "Ragazze, siete pronte? Jennifer, dammi Emily che la porto giù e la sistemo nel passeggino. Josephine, dove sono le tue valigie?" domandò guardandosi intorno "Sono ancora nella tua stanza?"

"No nonna. Ho deciso di non venire al matrimonio, ho troppo lavoro arretrato da svolgere" mentì spudoratamente Joey, ignorando Jen che sbuffò molto poco elegantemente.

Incrociò invece le dita, sperando che nonna Ryan credesse a quella piccola menzogna ma le sue preghiere non vennero ascoltate perchè Evelyn si mise le mani strette a pugno sui fianchi e la fulminò con gli occhi.

"Josephine, sono vecchia non stupida. Non ti permetterò di saltare il matrimonio di una persona alla quale tieni tanto solo perchè non vuoi rivedere quel ragazzo. Ora vai di là, metti qualcosa dentro una valigia e vieni all'aeroporto con noi. Se tra cinque minuti non ti vediamo scendere, manderò su Jack a prelevarti con la forza!"

"Ma..." provò a protestare ma l'occhiataccia che la nonna le rivolse prima di uscire con Emy tra le braccia la fece desistere.

Jen, dietro di lei con un sorriso a quarantadue denti, stava sistemandosi il vestito a fiori su sfondo rosso e disse, in tono quasi casuale "La tua valigia è già pronta. Possiamo andare adesso, non vorrei che perdessimo l'aereo." Si avviò verso la porta, un borsone in mano e la borsa di Emily a tracolla. Era quasi uscita quando si girò con un sorrisetto angelico "Ah, ricordati il maglione. Anche se è estate, non si sa mai cosa possiamo trovare a Capeside... Ho la sensazione che troveremo un bel ciclone ad attenderci" e ghignando sadicamente raggiunse la nonna e Jack al piano inferiore, lasciando una Joey stordita in mezzo alla camera dei giochi con un solo nome che le rimbombava nella mente: Pacey...

   
 
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