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Autore: Judith Kylem Sparrow    12/02/2011    4 recensioni
Ad Hanna sfuggì una piccola lacrima, ma asciugandola repentinamente si strinse di più a Caleb, prendendo un respiro profondo. «Io prometto di non allontanarti, ma tu devi promettermi di non farmi domande nel caso io compia cose sconsiderevoli o inspiegabili. Non voglio perdere anche te.»
«Non mi perderai, Hanna!»
«Mai?»
«Mai, è una promessa.»
Dedicata a voi, alle mie piccole Bitches!
Genere: Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Firework

Firework

Hanna aveva perfettamente ragione: quel divano era la cosa più comoda su cui lui aveva poggiato la schiena.

Era ormai più di una settimana che viveva a casa Marin e tutto sembrava procedeva alla perfezione, ma c’era quel piccolo particolare che non riusciva a rendere idilliaco il momento.

Hanna non sorrideva più.

Per quanto tentasse di stuzzicarla o di starle accanto quando la sentiva piangere, nessuna increspatura si delineava su quelle labbra e la cosa iniziava a dargli davvero sui nervi.

Dov’era finita quella ragazza che con un semplice sguardo e un sorriso era riuscito a convincerlo a trasferirsi da lei? Dov’era la Hanna Marin che conosceva?

Neanche quando Ashley lo aveva scoperto aveva battuto ciglio e si era semplicemente limitata a dire “che ti piaccia o meno, lui resta.”, utilizzando con la madre un tono simile a quello dei Generali dell’esercito.

E dire che aveva messo i brividi ad entrambi era poco.

Forse la colpa era tutta di quello strano tipo che le mandava messaggi su messaggi, perchè più di una volta aveva sentito Hanna borbottare “dannato A.” “maledetto A” o “un giorno avrai quello che ti meriti, A”, e nonostante lui le chiedesse di continuo chi diavolo fosse, la risposta era sempre la stessa: nessuno.

«Al diavolo.» mormorò Caleb, alzandosi dal divano.

Voleva delle risposte, non poteva più aspettare.

Uscendo rapidamente dallo scantinato, salì le scale che lo avrebbero portato al piano superiore, dove erano situate le camere da letto e la sua nuova stanza: dopo una lunga discussione e dopo essersi convinta che un uomo, infondo, in casa faceva sempre comodo, Ashley gli offrì di spostarsi nella camera degli ospiti, abbandonando così il freddo scantinato e lui, senza neanche pensarci due volte, accettò immediatamente.

Anche perché la camera era situata di fronte la stanza di Hanna, in questo modo avrebbe potuto controllarla meglio.

Raggiungendo a grandi falcate la porta di Hanna, l’aprì senza neanche prendersi la briga di bussare e quando la vide rannicchiata sul letto, in posizione fetale, il suo sguardo si addolcì come poche volte accadeva e il cuore iniziò a battergli forte nel petto.

Era bellissima.

«Non ti sei stancata di passare la maggior parte delle tue giornate in camera?» le domandò, sedendosi ai piedi del letto.

«Lasciami in pace, Caleb.» soffiò Hanna, prendendo dal comodino bianco il telecomando dello stereo.

Schiacciò con forza il tasto “play” e la prima canzone che partì fu “Firework”, di Katy Perry.

 

Do you ever feel like a plastic bag
Drifting throught the wind
Wanting to start again

Do you ever feel, feel so paper thin
Like a house of cards
One blow from caving in

 

 «Oh, ti prego.» sbottò Caleb, aggrottando le sopracciglia scure. «Non credi che questo stato catatonico, in cui sei caduta, sia durato troppo?»

«Aria non mi ha ancora perdonata ed è tutta colpa di A.»

«Dio santo, puoi cortesemente spiegarmi chi è questo tizio?» domandò lui, alzando gli occhi color nocciola al soffitto.

 

Do you ever feel already buried deep
Six feet under scream

But no one seems to hear a thing

Do you know that tehre’s still a chance for you
Cause there’s a spark in you

 

«Vorrei saperlo anche io…» mormorò Hanna, mettendosi a sedere sul letto. «E vorrei che tu mi lasciassi sola…»

«No.»

«Caleb…»

«No, Hanna, smettila! Non ti lascio sola.» decretò Caleb, impassibile.

 

You just gotta ignite the light
And let it shine
Just own the night
Like the Fourth of July

Cause baby you’re a firework
Come on show ‘em what your worth
Make ‘em go “Oh, oh, oh!”
As you shoot across the sky-y-y

 

«Senti, non mi va di litigare.» disse lei, ricadendo sui morbidi cuscini. «Se vuoi rimanere fa pure, ma sta zitto.»

«Ah, cos’è? La voce di Katy Perry è più interessante della mia?» domandò il ragazzo, facendola ridacchiare.

Una piccola risata dopo giorni, era un passo avanti.

«No, idiota! Ma almeno lei non mi tedia, canta solo!»

«Se vuoi posso cantare anche io! Alle elementari ero l’ugola d’oro della classe!» ironizzò lui, lasciando che Hanna sistemasse i piedi sulle sue ginocchia.

 

Baby you’re a firework
Come on let your colors burst
Make ‘em go “Oh, oh, oh!”
You’re gunna leave ‘em fallin’ down-own-own

You don’t have to feel like a waste of space
You’re original, cannot be replaced
If you only knew what the future holds
After a hurricane comes a rainbow

 

«Tu sei il mio fuoco d’artificio, Caleb.»

«Vedo che Katy Perry ispira anche frasi poetiche!» la prese in giro Caleb, beccandosi per tutta risposta una giocosa tallonata sul ginocchio.

«Sono seria! Sei il mio fuoco d’artificio perché cerchi di far splendere il buio delle mie giornate.»

«E ci riesco?»

«A volte! Quando non sei insopportabile, per esempio.»

«Hey!» protestò lui, mettendosi a cavalcioni su di Hanna per farle il solletico.

 

Maybe you’re reason why all the doors are closed
So you can open one that leads you to the perfect road
Like a lightning bolt, your heart will blow
And when it’s time, you’ll know

You just gotta ignite the light
And let it shine
Just own the night
Like the Fourth of July

 

«Oddio… Caleb, ti… ti… ti prego, basta, basta!» esclamò Hanna, fra una risata e l’altra, spintonandolo accanto a lei, sul letto.

«Il vecchio metodo del solletico non sbaglia mai!»

«Già.» concordò la ragazza, asciugandosi le lacrime cadute ai lati degli occhi. «Grazie, mi serviva ridere un po’. E grazie per quello che hai fatto per me da quando vivi qui, lo apprezzo molto.»

Caleb si voltò di lato, sostenendo la testa col braccio sinistro. «Mi piaci, Hanna, ci tengo a te e poi tu mi hai dato un tetto sulla testa, devo pur renderti in qualche modo il favore!»

 

Cause baby you’re a firework
Come on show ‘em what your worth
Make ‘em go “Oh, oh, oh!”
As you shoot across the sky-y-y

Baby you’re a firework
Come on slet your colors burst
Make ‘em go “Oh, oh, oh!”
You’re gunna leaveem fallindown-own-own

 

«Sono fortunata ad averti come fuoco d’artificio.» sussurrò Hanna, poggiando la fronte contro il petto del ragazzo. «E, per la cronaca, mi piaci anche tu.»

Caleb ridacchiò e con il braccio libero le avvolse la vita, attirandola di più a sé. Le labbra si posarono sul capo biondo di Hanna e un sorriso sincero si delineò sulle labbra della ragazza.

«Cercherò di rendere la tua vita il più luminosa possibile, reginetta.»

 

Boom, boom, boom
Even brighter than the moon, moon, moon
It’s always been inside of you, you, you
And now it’s time to let it through

Cause baby you’re a firework
Come on show ‘em what your worth
Make ‘em go “Oh, oh, oh!”
As you shoot across the sky-y-y

 

«No, Caleb, per oggi sono Hanna e basta.» disse lei, chiudendo gli occhi. «Hanna Marin, la reginetta della scuola per oggi non esiste!»

«In effetti mi piace molto di più la Hanna Marin normale… è speciale.»

 

Baby you’re a firework
Come on slet your colors burst
Make ‘em go “Oh, oh, oh!”
You’re gunna leave ‘em goin “Oh, oh, oh!”

Boom, boom, boom
Even brighter than the moon, moon, moon
Boom, boom, boom
Even brighter than the moon, moon, moon

 

«Anche tu sei speciale, Caleb! Ti ho sottovalutato.»

«Forse, ma tu devi promettermi una cosa.»

«Dimmi...»

Caleb le accarezzò il capo con dolcezza e tenendo ancora gli occhi chiusi mormorò «Promettimi di non allontanarmi più, voglio restarti accanto, qualunque cosa accada.»

«Potrei commettere cose orrende.»

«Impossibile, sei un angelo e gli angeli non fanno del male...»

Ad Hanna sfuggì una piccola lacrima, ma asciugandola repentinamente si strinse di più a Caleb, prendendo un respiro profondo. «Io prometto di non allontanarti, ma tu devi promettermi di non farmi domande nel caso io compia cose sconsiderevoli o inspiegabili. Non voglio perdere anche te.»

«Non mi perderai, Hanna!»

«Mai?»

«Mai, è una promessa.»

 

Fine.

 

Princess Judith’s space.

Mia prima CalebxHanna! Non avendo ancora ben inquadrato il carattere di Caleb (in fondo è uscito da poche puntate, non so se in una situazione del genere si comporterebbe così o meno) ho deciso di non inserire l’avviso “OOC”!

Spero vi sia piaciuta e ricordo che il wall è una mia creazione e che vi piaccia o meno (ma sicuramente non vi piace :D) spero non lo utilizziate a vostra volta, perché c’è pur sempre una sorta di copyright sopra! :D

Bene, concludo questo sproloquio dedicando “Firework” alle mie Bitches con cui guardo ogni puntata di questo stupendo telefilm! Siete la mia forza, ragazze! <3

 

Princess Judith

 

   
 
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