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Autore: Mikhi    12/02/2011    2 recensioni
-Ciao. Tu devi essere Axel.-
Nessuna risposta, solo la peggiore occhiata che avesse mai rivolto in vita sua a qualcuno.
-Se ci tieni alla tua vita alza i tacchi e sparisci.-
Esattamente, non ricordava l'ultima volta che qualcuno si fosse avvicinato così tanto a lui. Forse l'unica fu sua madre, beh, prima di abbandonarlo dentro una foresta.
-Dovrai prima riuscirci.-
Lo odiava. Lo detestava con tutto il suo cuore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Revenge
Revenge












L
' odio senza desiderio di vendetta è un seme caduto sul granito.
(Honoré de Balzac)












Mai. Mai avrebbe creduto che lui, un piccolo, noioso, insulso nano da giardino lo avesse rivoltato come una frittata in meno di una stupidissima e intollerabile giornata senza fine.
Era così... così dannatamente e detestabilmente carino da urtare senza alcuna pietà la sua pazienza poco stabile, un visino angelico capace di ingannare anche il più astuto degli esseri umani in circolazione e quel corpo a prima vista così gracile da poterlo mandare in frantumi con un solo sguardo.
Lo odiava. Lo odiava a morte.
Disdegnava qualsiasi cosa a prescindere, ma quel tappo di bottiglia si era guadagnato la coppa vincente nella sua lunga, immensa lista nera. E, ciò che scaturiva tutto questo disprezzo, era il fatto che fosse diventato più di un pensiero fisso, poteva aggiungere che fosse il suo pane quotidiano.
Troppa perfezione. Lui odiava la perfezione.
Ogni singola mattina lo osservava, o meglio, squadrava senza ritegno con tutto l'astio che riuscisse a trasmettergli e lui, per ricambiare, mostrava uno stupido e insulso sorriso abbagliante che gli avrebbe volentieri strappato a suon di pugni rovinandogli quel faccino da neonato.
Aveva sempre creduto che il mondo brulicasse di banali ed insignificanti persone, ma lui superava ogni sua aspettativa.
Sfacciato come nessun'altro.
Prima o poi, lo avrebbe ucciso.




Lunedì. L'inizio di uno dei tanti giorni amorfi di una fottuta settimana che dava l'impressione di durare anni.
Lui era lì, con la schina poggiata accanto ad un tronco d'albero nei pressi del cortile che immetteva nella scuola armato del solito sguardo corucciato, aggressivo e terribilmente infuriato.
Odiava quegli stupidi bambini troppo cresciuti che schiamazzavano, erano chiassosi e fastidiosi come delle mosche. Come al solito era in disparte, le mani infilate nelle tasche ed un paio di iridi che fissavano con virulenza qualcosa di indefinito sopra la sua chioma.
-Ciao. Tu devi essere Axel.-
Nessuna risposta, solo la peggiore occhiata che avesse mai rivolto in vita sua a qualcuno.
Quella voce che assomigliava ad uno scampanellio lo irritava come una bestia.
-Sono venuto qui per sfidare te.-
Un nano malefico voleva sfidarlo? A cosa? Pettinare le bambole?
-Allora?-
Insisteva. Insisteva e si avvicinava sempre di più. Lo avrebbe preso volentieri a morsi lacerandogli ogni brandello di pelle.
-Se ci tieni alla tua vita alza i tacchi e sparisci.-
Esattamente, non ricordava l'ultima volta che qualcuno si fosse avvicinato così tanto a lui. Forse l'unica fu sua madre, beh, prima di abbandonarlo dentro una foresta.
-Dovrai prima riuscirci.-
Lo odiava. Lo detestava con tutto il suo cuore.
-Farò scempio del tuo corpo a furia di morsi.-





~  *  ~




Quale onore.
Adesso il suo passatempo si era mutato in una tortura psichica e fisica a poveri bimbetti con il desiderio precoce di visitare l'aldilà.
Puah.
La scuola era appena terminata e... quel tappo - di cui non sapeva neanche il nome - era imbambolato  in trance al centro del cortile osservando l'arma più strana e assurda che in tutti i suoi diciassette anni di vita i suoi bulbi oculari avessero mai visto.
Carnevale era giunto in anticipo oppure quel bambino cercava soltanto di sprecare il suo tempo prezioso?
Poco importava, avrebbe posto fine a tutto ciò in meno di un secondo.
-Sei arrivato.- sorrise ancora una volta il biondino, accogliendolo.
Chi credeva di essere quel moccioso esuberante? Più trascorrevano i secondi e più la voglia di tranciarlo in due con i suoi Chakram ardeva come un fuoco vivo dentro di lui.
Axel, senza perdere ulteriore tempo, indirizzò le punte affilate delle armi in direzione del biondino. -Ti pentirai di avermelo chiesto.- ruggì con odio, facendo sormontare dalla rabbia ogni più piccolo centimetro del suo corpo.
-Sto aspettando.- esordì, questa volta il ghigno allegro e raggiante aveva lasciato solo un pallido ricordo in confronto allo sguardo assorto che il suo volto aveva assunto.
Senza perdere ulteriore tempo, si avventò come un leone sulla sua vittima.
Vuoto.
Affondo.
Vuoto.
Sferzata.
Vuoto.

Quel maledetto nano era inspiegabilmente un mistero irrisolto dinnanzi ai suoi occhi che, se l'avesse anche solo intravisto, non ci avrebbe creduto.
Schivare. Nessuno delle sue molteplici vittime aveva mai osato scansare un suo attacco, sembrava fendere l'aria alla conquista di una lotta già persa contro un fantasma, sveglio, contorto e felino come un gatto.
Già, più lo osservava evitare con destrezza i suoi Chakram più gli sembrava di combattere contro un astuto gatto selvatico, alle apparenze docile, mentre la sua vera natura è celata solo al suo interno.
-Cosa c'è? Perchè non la finisci di scappare?- ringhiò scagliando con tutta la forza uno dei Chakram contro l'avversario che, come già si sarebbe aspettato, lo evitò con una grazia innaturale da uccidere in pochi minuti l'autostima che albergava nel rosso.
Lo odiava. Lo odiava più della sua stessa vita.
Il biondo sbuffò. -Dai tempo al tempo.-
Era più che sicuro che la sua vita sarebbe cambiata da quel fatidico giorno, forse sarebbe stata più interessante?  L'unica cosa di cui era certo era l'immenso e lo sconfinato istinto omicida che azionava in lui.
Irritante.






~ * ~






-Ti odio.-
Un sorriso.
-Ti odio.-
Un altro sorriso.
Era allucinante, probabilmente il sole pomeridiano gli aveva giocato un brutto scherzo del destino materealizzandolo dentro l'unico posto in cui non avrebbe messo piede neanche se l'avesse minacciato la morte in persona.
Le sue mani piccole e delicate sfioravano con gentilezza il suo petto. Ciò non lo infastidiva, e questo lo esacerbava fino ai limiti della disperazione assoluta.
-Sei insopportabile.- continuò, da circa mezz'ora non faceva altro che sputargli contro insulti random.
Con le bende immacolate fece un altro giro, fasciandogli con accuratezza il torace lacerato da alcuni tagli non molto profondi, bruciavano da morire poichè quell'idiota ci aveva gettato sopra mezza bottiglia di alcool come se fosse acqua, ma non l'avrebbe mai ammesso, mai.
La fasciatura era molto stretta, era sicuro che gli avesse rotto anche qualche costola. -Lasciami andare.- sbraitò, il pugno chiuso, prondo a sferrargli un micidiale pugno se avesse anche solo aperto quella bocca.
-Ti odio.-
La quindicesima volta che lo disse,  il biondino, alzò appena lo sguardo incrociando due fiamme smeraldine che ardevano come un braciere in preda all'ira. Era la prima volta che contemplava quel paio di iridi celestine astenendosi da alcun commento che gli rinfacciasse ogni secondo quanto fosse odioso e insopportabile.
Strinse per l'ultima volta, con forza, le bende lengandole ben strette con un doppio nodo. Axel grugnì in sottofondo lanciandogli l'ennesima provocazione e squadrandolo in tralice.
Intrappolato dentro la casa del nano da giardino, nella sua camera, sul suo letto e l'oggetto in questione a pochi centimetri da lui.
Sorrise. Ancora una volta sorrise come se nulla fosse accaduto. -Lo so.-
Le labbra erano distese, le palpebre quasi socchiuse e le mani stringevano ancora il suo corpo, intenzionate a non lasciarlo andare.
-Sei un fottuto idiota.-
Berciò prima di prenderlo per il colletto della camicia ed attirarlo con violenza a sé.
Si impossessò con predominio e aggressività delle sue labbra sottili, mostrandogli con quel gesto il rancore e l'ostilità che nutruiva nei suoi confronti.  Una mano scivolò sopra la spalla imprigionandola e afferrandola con forza mentre l'altra era ancora impegnata a stringere fra le dite la camicia che per poco non si sbottonò.
Si introdusse aspramente dentro la sua bocca facendo intrecciare le loro lingue, cercando di prevalere su di essa con rudezza, di atterrirlo, di coinvolgerlo in qualche modo dentro quella battaglia che infuriava fra le loro labbra.
Lo odiava.
Più ci rifletteva, più attanagliava le sue zanne intorno al corpo del biondino fino ad avere il completo controllo della situazione. D'altronde, il moccioso non reagiva, le piccole braccia si attorcigliavano alla sua vita come se in realtà non stesse attendendo altro che questo.
-Ti odio.-
Soffiò staccandosi per un breve momento di pausa, guardandolo in cagnesco.
Come lo aveva preso lo lasciò andare di colpo, alzandosi di scatto e raggiungendo l'uscio della casa a passo svelto.





~ * ~





-Ciao.-
Il rituale del mattino era pronto a ripetersi a che questa settimana. Il suo sorriso smagliante a pochi centimetri dal suo, mentre lui, corrucciato e infastidito dalla sua presenza gli ruggiva contro come una fiera senza controllo.
-Ho intenzione di sfidarti.-
Ancora quelle parole. Ancora quella voce. Il suo pane quotidiano.
-Sparisci.-
Concluse voltandosi dalla parte opposta, senza degnarlo di ulteriori sguardi e varcando il cortile della scuola, tuttavia il biondino lo seguì e apparve al suo fianco in meno di un secondo.
Per questa volta non proferì parola, in silenzio, camminava al suo fianco come nessuno aveva mai fatto in vita sua.
Era irritante.
Lo afferrò per il polso e lo strinse a sé, facendo combaciare le loro fronti.
-Ti odio, Roxas.-
Un altro sorriso.
-Lo so, Axel.-









Note dell'Autrice:


Salve! :3
Dopo un lungo periodo di assenza, giungo fin qui all'attacco con una nuova Fan Fiction AkuRoku! *Parte suono di trombette*
Questa storia l'ho scritta qualche giorno fa, ho messo le mani sulla tastiera (Cosa che non facevo da un po'. Ahimé.) e questa storia -Leggermente nonsense. Ma leggermente eh! u.u- è sbucata oltre la soglia del mio cervello.
E' uhm, strana? xD Boh. A me soddisfava abbastanza da avere il coraggio di pubblicarla.
Il resto, miei cari lettori, spetta a voi! :3
Alla prossima! ^^ Sayonara!
Mikhi.




   
 
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