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Autore: Ella_Sella_Lella    13/02/2011    4 recensioni
Spoiler, ambientato subito dopo il quinto ...
“Cos’altro ha detto, prima di morire?” chiese Thalia, stringendo le mani attorno alla lancia, non voleva realmente sapere, ma la curiosità si era insinuata in lei, Thalia voleva un ultimo ricordo di lui, voleva poterlo ricordare come era veramente e non quel mostro che era stato negli ultimi tempi, voleva ricordare il ragazzino di cui si era innamorata, pretendeva quel dannato ricordo.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tumulti all'interno di un animo Semidivino.'
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Titolo: Ricordo Dimenticato
Fandom: Percy Jackson
Personaggi: Percy Jackson, Thalia Grace [Citato Luke Castellan e brevemente Annabeth Chase]
Genere: Introspettivo, sentimentale, malinconico
Raiting: Verde
Avvertimento: OneShot, Spoiler, Missing Moments
Conteggio Parole: 835 (Titolo Escluso)
Note: Questa storia nasce, come la mia storia su S.Valentino, cioè in tema romantico e non amando questa particolare festività, la mia FF è triste. Non ho messo OOC, avvalendomi del fatto che Thalia fosse distrutta, ma non credo di averla resa per niente bene, allo stesso modo credo di aver reso Percy in un modo davvero pessima. La mia ff è un Missing Moments perché in effetti nessuno sa se Thalia abbia mai saputo le ultime parole di Luke. E io credevo davvero in questo Paring.
Per inciso, questi due personaggi non mi appartengono, non ho scritto questa storia a scopi di lucro, ma solo per rovinarmi il S.Valentino.

Baci baci
EsL




RICORDO DIMENTICATO …

La cacciatrice si sedé su un tronco reciso, con la lancia appuntita sulle gambe. Resto in silenzio qualche istante, ammirando lo spiazzale erboso completamente vuoto, ci sarebbe voluto tempo prima che si riabituassero che era veramente finito tutto. Ora c’era la pace. Ma quando sarebbe durata? Quante altre guerre sarebbero arrivate? Quante altre morti? Tradimenti? Ed il suo cuore avrebbe retto ancora quel dolore.

Thalia sospirò, prima di vedere non troppo lontano la sagoma di suo cugino, che si avvicinava a passo lento. L’eroe, eccolo. Il salvatore del mondo. Il grandioso Percy Jackson a cui tutti dovevano qualcosa, a cui anche lei doveva qualcosa. “Hei testa d’Alga” esclamò Thalia accesa da una finta allegria, suo cugino odiava i soprannomi, ma guardando il volto di Thalia contratto dalla sofferenza, lasciò perdere ogni predica o contro attacco, si sedé sul tronco assieme a sua cugina. “Thalia” cominciò Percy con una certa rassegnazione nella voce, “Dimmi” rispose lei, con gli occhi fissi sul piccolo boschetto non lontano, “Lui si è sacrificato per salvarci” disse d’un fiato, come per togliersi un peso sulla coscienza, “Dopo averci traditi e condannati. Ha cercato anche di ucciderti Percy … “ sussurrò lei asettica, tentanto di sopprimere le lacrime, “Ha cercato di uccidere me …” un sussurrò, con il fiato spezzato, il cuore spezzato. Il ricordo che segnava la fine di un’amicizia, abrogava un dolce sentimento, che stava per sbocciare, un ingenuo amore, l’unico amore, che aveva scelto di vivere, che l’aveva ferita. “Si è pentito. Ci ha salvato” lo difese Percy che se bene l’avesse odiato, non permetteva ad alcuna persona di avere di lui un brutto ricordo, perché lui era stato un eroe. “L’ultima cosa che mi ha chiesto è stato che gli Dei riconoscessero i loro figli umani” la informò Percy, battendo il braccio su quello della cugina, “Lo trovo corretto. Altruista. Da lui” ribatté lei, poi continuò: “Be non da lui … Ma da quello che un tempo è stato lui” adesso le lacrime premevano troppo per uscire, ma lei strinse i denti e resisté, “Quando è morto era lui …” disse Percy, senza nascondere che anche i suoi grandi occhi verdi erano lucidi, al ricordo della sua morte. E a Thalia fece anche sorridere, perché Percy l’aveva sempre conosciuto come il mostro che era diventato ed era bello sapere che aveva avuto il piacere di conoscere il suo vero essere .“Cos’altro ha detto, prima di morire?” chiese Thalia, stringendo le mani attorno alla lancia, non voleva realmente sapere, ma la curiosità si era insinuata in lei, Thalia voleva un ultimo ricordo di lui, voleva poterlo ricordare come era veramente e non quel mostro che era stato negli ultimi tempi, voleva ricordare il ragazzino di cui si era innamorata, pretendeva quel dannato ricordo. “Oh Thalia. Non credo sia il caso” gli disse Percy, un po’ a disaggio, anzi quasi nervoso, si voltò di scatto verso il cugino, “Cosa ha detto?” chiese imperiosa, con il tono che solo la figlia di Zeus avrebbe potuto usare, prima era curiosità, ad esso era questione di principio, cosa aveva mai potuto dire lui da spingere Percy a tacere, che non perdeva mai occasione per ricordare che lui era il prescelto, che salvò tutti. “Ha chiesto ad Annabeth se l’aveva mai amato” rispose il cugino, sospirando, un’ultima botta nel cuore di Thalia, lui aveva cercato di ucciderla, lui non si era fatto scrupoli, gli aveva traditi, l’aveva dimenticato e giunto ad un passo dalla morte aveva chiesto ad Annabeth se l’aveva mai amato. E lei? Era veramente stata dimenticata. Thalia aveva sperato comunque, che lui non l’avesse dimenticata del tutto, almeno un ultimo pensiero lo avesse dedicato a lei, magari lo aveva fatto, ma certamente il ricordo di lei, non valeva le ultime forze per dirlo; il dubbio sul sentimento di Annabeth aveva avuto la precedenza e un po’ lei l’aveva sempre saputo, ricordava come aveva sempre trattato Annabeth quando era bambina, forse era stato con lei, Thalia, solo perché non poteva stare con Annabeth, perché era troppo piccola, invece ora sarebbero stati perfetti; Ma lui aveva fatto male i calcoli, lei era pienamente certa di questo, lo sapeva sotto la pelle che lui non era morto soddisfatto. “E la nostra Annabeth Chase cos’ha risposto?” chiese poi, Percy la guardò intensamente, nei suoi occhi non c’era velo di tristezza e malinconia nei suoi occhi, la risposta di Annabeth non doveva avergli procurato nessun dolore, “Solo come un fratello” disse, con una certa soddisfazione nella voce, che cerco di mascherare per la cugina sofferente, “Ben gli sta!” si lasciò sfuggire Thalia, con una finta appagamento. Lasciò cadere la tesa sull’incavo della spalla del cugino, “Faccia di Pigna non vorrai mica metterti a piangere. Tu sei una tosta” disse Percy, prima che Thalia piangesse.

L’amore faceva male, era diventata cacciatrice per non essere la ragazza della profezia, aveva pensato di rinunciare a quel ruolo, ma se fosse rimasta cacciatrice, per il resto, della sua eterna vita, non avrebbe mai più avuto a che fare con l’amore. Sarebbe rimasta cacciatrice e non avrebbe più sentito quel dolore. Avrebbe amato solo come un’amica, una cugina, una figlia( e come una sorella, la speranza non moriva mai*), ma mai più come una ragazza. Avrebbe però avuto il suo ricordo per sempre.

Luke Castellan. L’unico amore che avrebbe avuto nella sua vita. Un dannatissimo ricordo meraviglioso.


*= Thalia ha un fratello Jason Grace (Caso mai qualcuno non lo sapesse) che è … Dopo farei un altro spoiler.
   
 
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